"...Mi è parso che si rinnovasse veramente, ma ancora in dimensione più grande, quel miracolo che l'Impero Romano allora creò. Pensavo alla immensa grandezza dell'impresa di dilatare Roma e il suo territorio, fino ai limiti oltre i quali i geografi segnavano "hic sunt leones", e di affermarvi non soltanto la potenza militare ma la sapienza del diritto e la saggezza amministrativa.... Ma quello che è accaduto dopo, e per questa grande tradizione di romanità e per la sopravvenuta fusione della romanità con il Cristianesimo, è miracolo ancora più grande, perché i confini di questo Impero, che io chiamerei spirituale, si sono dilatati per tutto il mondo, sicché chi viaggia per ogni Paese di ogni continente sente sempre identificare la civiltà moderna con la romanità e con la tradizione che nel nome di Roma si esprime."
(ASPR, Intervento del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, "In occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Roma", Campidoglio, 21 aprile 1961)
Roma Capitale. La Città tra Modernità ed Eredità della Città storica. A proposito dei volumi Lectures on Trajan's Column and its Architect Apollodorus of Damascus, Edited by Cinzia Conti (L'ERMA di Bretschneider, Roma 2022) Colonna Traiana. Atlante fotografico del fregio istoriato, Ministero della Cultura, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (Gangemi Editore, Roma 2022)
Ciclo di Seminari organizzati dall'Archivio storico della Presidenza della Repubblica
"...Questo atto di omaggio che mi vien fatto non può dar luogo a discorsi; mi impone però una breve parola di ringraziamento e di apprezzamento poiché è un onore veramente alto quello di esser proclamato cittadino di Roma. Vorrei dire che tale onore tanto più io sento quanto valga,
dopo il viaggio che ha avuto termine ieri. Mi è venuto incontro dovunque io mi sono recato, cosi vivo, cosi alto, vibrante, il ricordo di Roma, da sembrare veramente singolare che in Paesi nei quali la "hispanidad" è un dato fondamentale non solo del carattere etnico ma anche della storia, la civiltà
latina si impersoni e si esprima essenzialmente nel ricordo di Roma.
Mi è parso, e ho avuto occasione di dirlo anche là, che si rinnovasse veramente, ma ancora in dimensione più -grande, quel miracolo che l'Impero Romano allora creò. Pensavo alla immensa grandezza dell'impresa di dilatare Roma e il suo territorio, fino ai limiti oltre i quali i geografi segnavano "hic sunt leones", e di affermarvi non soltanto la potenza militare ma la sapienza del diritto e la saggezza amministrativa.
Ma quello che è accaduto dopo, e per questa grande tradizione di romanità e per la sopravvenuta fusione della romanità con il Cristianesimo, è miracolo ancora più grande, perché i confini di questo Impero, che io chiamerei spirituale, si sono dilatati per tutto il mondo, sicché chi viaggia per ogni Paese di ogni continente sente sempre identificare la civiltà moderna con la romanità e con la tradizione che nel nome di Roma si esprime. Mi è parso che questo generale riconoscimento non fosse luogo comune. Perché è una affermazione che viene dall'uomo di cultura come dall'uomo politico, dall'uomo della strada, come dalla parola semplice ma espressiva dell'uomo di lavoro..." continua a leggere
(ASPR, Intervento del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, "In occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Roma", Campidoglio, 21 aprile 1961)
"...Nello stesso tempo, posso francamente dirvi che non ho mai ceduto a reazioni, più o meno sofisticate, di rigetto di una comune eredità - comune a tutti gli italiani : quella della grandezza storica di Roma. Per nefaste che siano state le retoriche belliciste e le pretese di potenza innestate nel passato sul culto della romanità, per facili o ambigue che siano spesso divenute le mitizzazioni della storia di Roma e del suo Impero, nulla può giustificare la sottovalutazione, diffusasi in certi periodi in alcuni ambienti, dell'impronta incancellabile e del fascino ancora percepibile ovunque - anche molto lontano dai nostri confini - di una così straordinaria costruzione di civiltà, nei suoi molteplici contenuti e nelle sue espressioni di perenne bellezza. Civiltà, cultura, bellezza, che ben oltre la crisi dell'Impero e la fine del mondo antico, attraversando le epoche della decadenza, conobbero in Roma - anche come centro della cristianità - nuovi secoli di splendore nel secondo millennio dell'era in cui questa città cominciò a fiorire.
In conclusione, nulla può giustificare la mortificazione della consapevolezza di un retaggio che rimane componente essenziale della nostra identità e del nostro messaggio come nazione italiana.
Non a caso, d'altronde, l'idea di Roma fu tra le grandi fonti d'ispirazione del movimento per l'unità e l'indipendenza dell'Italia. E se è al nome di Giuseppe Mazzini che resta legata la sfida eroica e precorritrice del 1849 - pur destinata storicamente ad essere travolta - il cui fine era fare di Roma eretta in libera Repubblica il centro propulsore di una rivoluzione nazionale, va oggi ricordata - anche a smentita di ricorrenti false rappresentazioni della trama del nostro processo unitario - la decisiva presa di posizione che all'indomani della proclamazione del Regno d'Italia vide Cavour raccogliere nel modo più deciso quel grande motivo ideale del moto patriottico nazionale : il motivo, l'impegno, l'obbiettivo di Roma capitale. Nei suoi discorsi di fine marzo 1861 - quasi il suo testamento politico - dinanzi al Parlamento nel quale sedevano per la prima volta fianco a fianco i rappresentanti del Piemonte e della Sicilia, della Lombardia e del Napoletano, Cavour affermò : "Perché noi abbiamo il diritto, anzi il dovere di chiedere, d'insistere perché Roma sia riunita all'Italia?
Perché senza Roma capitale d'Italia, l'Italia non si può costituire. ... L 'Italia ha ancor molto da fare per costituirsi in modo definitivo, per isciogliere tutti i gravi problemi che la sua unificazione suscita, per abbattere tutti gli ostacoli che antiche istituzioni, tradizioni secolari oppongono a questa grande impresa; ora, o signori, perché quest'opera possa compiersi conviene che non vi siano ragioni di dissidii, di lotte. Ma finché la questione della capitale non sarà de finita, vi sarà sempre ragione di dispareri e di discordie fra le varie parti d'Italia.
... E affermo ancora una volta, che Roma, Roma sola deve essere la capitale d'Italia. "...'E affermo ancora una volta, che Roma, Roma sola deve essere la capitale d'Italia'. E perché Roma sola potesse e dovesse esserlo, Cavour disse subito dopo : in Roma concorrono tutte le circostanze storiche, intellettuali, morali, che devono determinare le condizioni della capitale di un grande Stato. Roma è la sola città d'Italia che non abbia memorie esclusivamente municipali; tutta la storia di Roma dal tempo dei Cesari al giorno d'oggi è la storia di una città la cui importanza si estende infinitamente al di là del suo territorio, di una città, cioè, destinata ad essere la capitale di un grande Stato.'...Parole, quelle di Cavour, che non è superfluo richiamare in questo giorno del 140° anniversario del ricongiungimento di Roma con l'Italia divenuta unita e indipendente..." continua a leggere
(ASPR, Intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, "In occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Roma", Campidoglio, 20 settembre 2010)
L'Incontro di studio, centrato sulla discussione dei volumi Lectures on Trajan's Column and its Architect Apollodorus of Damascus, Edited by Cinzia Conti (L'ERMA di Bretschneider, Roma 2022) e Colonna Traiana. Atlante fotografico del fregio istoriato, Ministero della Cultura, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (Gangemi Editore, Roma 2022), è stato organizzato dall'Archivio Storico della Presidenza della Repubblica nel quadro delle iniziative seminariali che l'Archivio storico, a partire dal 2020, dedica al tema della "Formazione e Trasformazione di Roma in Città Capitale (1870 - 2024)", al fine di favorire il dibattito scientifico centrato sulla esigenza di promuovere il dialogo tra la contemporaneità e la perdurante vitalità dei monumenti ufficiali di età romana presenti nella Città moderna, anche alla luce del progetto "CArMe" promosso dal Comune di Roma.
Negli ultimi anni, infatti, l'Archivio storico della Presidenza della Repubblica ha organizzato numerose iniziative dedicate a "Roma", studiata nella prospettiva dello "spazio" che oggi identifichiamo con il concetto di "Roma capitale", quale risulta dall'innesto delle funzioni costituzionali dello Stato italiano sulla città e sugli edifici che la connotano - e dalla ricaduta delle loro evoluzioni sulle relazioni funzionali degli spazi urbani -, ma dettata anche dalle questioni aperte dalla consapevolezza della eredità, materiale e ideale, del suo rilevante passato nella modernità.
Il Seminario del 5 giugno segue idealmente altre manifestazioni dedicate a "Roma Capitale", tra le quali si ricordano :
27 giugno 2019 A proposito del volume di Marina Formica "Roma, Romae. Una capitale in Età moderna" (Bari-Roma, Editori Laterza, 2019)
13 e 14 dicembre 2021 Identità, Tutela e Conservazione del Patrimonio Archeologico e Architettonico: da Roma Capitale al G20. Le carte degli Archivi e la Storia
16 dicembre 2022 Roma. Dal Primo al Secondo Dopoguerra (1918-1948). Ricerche e Prospettive tematiche
Si chiede di confermare la presenza entro martedì 3 giugno 2024 inviando i propri dati (nome, cognome, luogo e data di nascita) all'indirizzo [email protected]
La manifestazione sarà anche trasmessa in diretta streaming tramite il canale YouTube dell'Archivio storico della Presidenza della Repubblica