La Collezione Gianni Bisiach
1957 - 2013
La Camera dei Deputati 1848 - 1947
Il 18 febbraio 1861, data di nascita del Parlamento Italiano, il re Vittorio Emanuele II apre, a Torino nell'Aula della Camera dei Deputati di Palazzo Carignano, il discorso della Corona a Camere riunite proclamando "Libera ed unita quasi tutta, per mirabile aiuto della Divina Provvidenza, per la concorde volontà dei Popoli, e per lo splendido valore degli Eserciti, l'Italia confida nella virtù e nella sapienza vostra".
Nei giorni successivi, tra il 21 febbraio e il 14 marzo il Senato e la Camera approvano il progetto di legge composto di un solo articolo: "Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi successori il titolo di Re d'Italia"; il 27 marzo il Conte di Cavour, allora Presidente del Consiglio dei ministri, definisce Roma "la capitale necessaria d'Italia".
Il documentario si articola nei capitoli di seguito delineati, che raccontano successivi, significativi, passaggi politico-istituzionali che hanno segnato la storia della Camera dei Deputati, nel quadro delle vicende del nostro Paese, sino al 1947.
La Costituzione del Regno d'Italia resta lo Statuto Albertino, concesso da Carlo Alberto già nel 1848. Nel 1849 Carlo Alberto sconfitto dagli austriaci a Custoza e a Novara deve dimettersi, gli succede il figlio Vittorio Emanuele II che avrà come Presidente del Consiglio il Conte Camillo Benso di Cavour. Repertorio iconografico della Seconda guerra d'indipendenza. Garibaldi con i Mille sconfigge i borbonici a Calatafimi e risale l'Italia conquistando Napoli. Il Re occupa Umbria e Marche e incontra Garibaldi a Teano. Cavour, artefice dell'unificazione italiana nel nome di casa Savoia, muore pochi mesi dopo l'unificazione, il 6 giugno 1861. La terza guerra d'indipendenza.
Il 20 settembre 1870 i bersaglieri conquistano Roma entrando dalla Breccia di Porta Pia. Il Parlamento da Torino si trasferisce a Roma. Il sistema parlamentare. L'avvio di riforme sociali e l'accelerazione della produzione industriale innestano una modernizzazione senza precedenti.
Nel 1878 muore Vittorio Emanuele II, a lui viene dedicato il Vittoriano. Sale al governo Francesco Crispi che orienta la politica coloniale italiana verso la conquista dell'Eritrea e dell'Etiopia, ma la strage di Dogali e la sconfitta di Adua costringeranno Crispi alle dimissioni. Una pesante crisi economica incentiva l'emigrazione nelle Americhe; si scatenano una serie di manifestazioni che culminano nei moti di Milano del 1898 stroncati dalla sanguinosa repressione ordinata dal generale Bava Beccaris; Gaetano Bresci il 29 luglio 1900, a Monza, uccide il Re Umberto I, salirà al trono il principe ereditario Vittorio Emanuele III di Savoia.
L'età giolittiana. Il terremoto di Messina del 1908 e la politica di Giovanni Giolitti; la Guerra di Libia.
Prima guerra mondiale, l'esercito comandato da Diaz vincerà la battaglia del Piave liberando Trento e Trieste, il 4 novembre 1918 è il giorno della vittoria. Nascono le formazioni sindacali e i partiti politici.
L'aula di Montecitorio assume la sua forma attuale nel 1918 a seguito di un imponente lavoro di restauro dello storico Palazzo.
Il 28 ottobre 1922, dopo la Marcia su Roma, il Re Vittorio Emanuelle III chiama Benito Mussolini alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il delitto Matteotti, il corpo del deputato socialista Giacomo Matteotti, rapito dalle squadre fasciste il 10 giugno 1924, viene rinvenuto il 16 agosto successivo. La Camera dei Deputati nel 1939 si trasforma in Camera dei fasci e delle corporazioni, formalmente esistente fino al 2 agosto 1943.
Alla fine della seconda guerra mondiale, viene istituita la Consulta Nazionale che si riunisce la prima volta in seduta plenaria il 25 settembre 1945 e conclude i suoi lavori alla vigilia della elezione dell'Assemblea Costituente e del Referendum Istituzionale Monarchia-Repubblica. Il 2 giugno 1946 votano per la prima volta anche le donne. Vince la Repubblica e il re Umberto II parte per l'esilio.
A presiedere l'Assemblea Costituente sono eletti prima Giuseppe Saragat e poi Umberto Terracini. La Costituente, dal cui fecondo lavoro nasce la Costituzione italiana vigente, elegge capo provvisorio della nuova Repubblica Enrico De Nicola. La nuova Costituzione, firmata il 31 dicembre 1947 ed entrata in vigore il 1° gennaio 1948, nel proclamare che la sovranità appartiene al popolo, afferma che la Repubblica "riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.".
DATA DI TRASMISSIONE | 2003 |
DURATA | 00:19:40 |
REGIA |
Bisiach Gianni |
PAROLE CHIAVE | Statuto albertino• Seconda guerra d'indipendenza• Terza guerra d'indipendenza• Breccia di Porta Pia• Moti di Milano• Guerra di Libia• Prima guerra mondiale 1914-1918• Battaglia del Piave• Marcia su Roma• Fascismo• Delitto Matteotti• Secessione dell'Aventino• Seconda guerra mondiale 1939-1945• Consulta Nazionale• Assemblea Costituente• Costituzione Italiana |