Brindisi del Signor Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione del pranzo in onore di S.M. Re Juan Carlos
Maestà,
Signor Presidente del Consiglio,
Signore e Signori,
la presenza del Re di Spagna a Roma suscita sempre amicizia, rispetto, affetto.
Gli italiani, Maestà, i romani in particolare, mi consenta di aggiungere, Le vogliono bene.
Sono lieto che il nostro dialogo, iniziato tre anni orsono (fu il mio primo impegno da Presidente della Repubblica Italiana) e rinnovatosi in numerosi incontri, prosegua con intensità. Ricordo con grande piacere il soggiorno in Italia del Principe delle Asturie, che Ella ha voluto farmi conoscere alla Zarzuela.
Oggi ho presenziato con soddisfazione alla firma dell'accordo fra la Cotec spagnola e la Cotec italiana a Villa Madama. La passione della ricerca e del nuovo è connaturata nei nostri popoli: sono lieto che la comune eredità a guardare oltre gli orizzonti, ieri geografici oggi tecnologici, possa manifestarsi ora nell'essenziale settore dell'innovazione.
Maestà,
sono dell'opinione che i pur saldissimi legami fra Spagna ed Italia possono rafforzarsi ancora con reciproco vantaggio: non mi sfuggono le potenzialità di collaborazione e le responsabilità che, per ragioni storiche diverse ma con finalità uguali, abbiamo in America Latina.
Sono quindi molto soddisfatto che, anche grazie al Suo personale impulso, la collaborazione tra i nostri due Paesi si sia arricchita di un nuovo legame attraverso l'accordo fra la Cotec italiana e la Cotec spagnola.
Quest'accordo costituisce un banco di prova della capacità di Italia e Spagna di consolidare la propria influenza nella messa a punto dei programmi europei per la ricerca e lo sviluppo tecnologico.
La significativa presenza imprenditoriale italiana e spagnola a Villa Madama e a Palazzo del Quirinale mi conforta nella volontà attuativa di questa impresa.
Spagna e Italia sono convinte che i programmi scientifici e tecnologici dell'Unione Europea debbano coinvolgere in maggior misura i Paesi mediterranei e i Paesi in via di sviluppo, specialmente quelli dell'America del Sud.
Il Mediterraneo e l'America Latina sono, più di ogni altra, le aree dove è necessario rafforzare la nostra comune opera in molteplici campi: dalla difesa della biodiversità alla tutela dei beni culturali, dalla corretta gestione delle risorse idriche al turismo.
Mai, come in questo momento storico, l'innovazione tecnologica costituisce elemento decisivo non solo di progresso economico ma anche di sviluppo sostenibile e strumento per orientare la tecnologia al servizio dell'uomo e della qualità della vita.
Se, come auspico, l'impegno dei nostri Governi incrementerà l'attenzione dell'Unione Europea alla politica tecnologica e scientifica così come a quella economica, rivolta alla sponda meridionale del Mediterraneo e all'America Latina, avremo dato una risposta concreta alla vocazione dell'Europa di proiettare la propria civiltà oltre l'Atlantico ed oltre il Mediterraneo.
Maestà,
E' al tempo stesso un dovere di solidarietà e una preveggente tutela dei nostri interessi di lungo periodo il mantenere vivi i legami che affondano nella storia dei nostri popoli. Con questi auspici e con un rinnovato apprezzamento per il successo del semestre di Presidenza spagnolo appena concluso, alzo il calice al Suo benessere personale, alla prosperità del popolo spagnolo, all'amicizia tra i nostri due Paesi, al futuro dell'Europa.
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Signor Presidente del Consiglio,
Signore e Signori,
la presenza del Re di Spagna a Roma suscita sempre amicizia, rispetto, affetto.
Gli italiani, Maestà, i romani in particolare, mi consenta di aggiungere, Le vogliono bene.
Sono lieto che il nostro dialogo, iniziato tre anni orsono (fu il mio primo impegno da Presidente della Repubblica Italiana) e rinnovatosi in numerosi incontri, prosegua con intensità. Ricordo con grande piacere il soggiorno in Italia del Principe delle Asturie, che Ella ha voluto farmi conoscere alla Zarzuela.
Oggi ho presenziato con soddisfazione alla firma dell'accordo fra la Cotec spagnola e la Cotec italiana a Villa Madama. La passione della ricerca e del nuovo è connaturata nei nostri popoli: sono lieto che la comune eredità a guardare oltre gli orizzonti, ieri geografici oggi tecnologici, possa manifestarsi ora nell'essenziale settore dell'innovazione.
Maestà,
sono dell'opinione che i pur saldissimi legami fra Spagna ed Italia possono rafforzarsi ancora con reciproco vantaggio: non mi sfuggono le potenzialità di collaborazione e le responsabilità che, per ragioni storiche diverse ma con finalità uguali, abbiamo in America Latina.
Sono quindi molto soddisfatto che, anche grazie al Suo personale impulso, la collaborazione tra i nostri due Paesi si sia arricchita di un nuovo legame attraverso l'accordo fra la Cotec italiana e la Cotec spagnola.
Quest'accordo costituisce un banco di prova della capacità di Italia e Spagna di consolidare la propria influenza nella messa a punto dei programmi europei per la ricerca e lo sviluppo tecnologico.
La significativa presenza imprenditoriale italiana e spagnola a Villa Madama e a Palazzo del Quirinale mi conforta nella volontà attuativa di questa impresa.
Spagna e Italia sono convinte che i programmi scientifici e tecnologici dell'Unione Europea debbano coinvolgere in maggior misura i Paesi mediterranei e i Paesi in via di sviluppo, specialmente quelli dell'America del Sud.
Il Mediterraneo e l'America Latina sono, più di ogni altra, le aree dove è necessario rafforzare la nostra comune opera in molteplici campi: dalla difesa della biodiversità alla tutela dei beni culturali, dalla corretta gestione delle risorse idriche al turismo.
Mai, come in questo momento storico, l'innovazione tecnologica costituisce elemento decisivo non solo di progresso economico ma anche di sviluppo sostenibile e strumento per orientare la tecnologia al servizio dell'uomo e della qualità della vita.
Se, come auspico, l'impegno dei nostri Governi incrementerà l'attenzione dell'Unione Europea alla politica tecnologica e scientifica così come a quella economica, rivolta alla sponda meridionale del Mediterraneo e all'America Latina, avremo dato una risposta concreta alla vocazione dell'Europa di proiettare la propria civiltà oltre l'Atlantico ed oltre il Mediterraneo.
Maestà,
E' al tempo stesso un dovere di solidarietà e una preveggente tutela dei nostri interessi di lungo periodo il mantenere vivi i legami che affondano nella storia dei nostri popoli. Con questi auspici e con un rinnovato apprezzamento per il successo del semestre di Presidenza spagnolo appena concluso, alzo il calice al Suo benessere personale, alla prosperità del popolo spagnolo, all'amicizia tra i nostri due Paesi, al futuro dell'Europa.
Diario storico
Impegni del Presidente della RepubblicaIntervento del Presidente della Repubblica a Villa Madama, in occasione della firma del protocollo di collaborazione fra Cotec (Cooperazione Tecnologica) spagnola e Cotec italiana, alla presenza di S.M. il Re di Spagna e del Presidente del Consiglio dei ministri
Pranzo in onore di S.M. il Re di Spagna, in occasione della firma del protocollo di collaborazione fra Cotec spagnola e Cotec italiana