Il Portale storico della Presidenza della Repubblica

Pubblicato il 2 giugno 2018, il Portale storico della Presidenza della Repubblica rende progressivamente disponibile il patrimonio conservato dall'Archivio storico.
Archivi, documenti, fotografie, dati, percorsi tematici e risorse digitali trasmettono la memoria dei Capi dello Stato dell'Italia repubblicana; testimoniano in modo straordinariamente capillare le attività, gli interventi e i discorsi dei Presidenti della Repubblica nello svolgimento delle funzioni che la Costituzione assegna loro; testimoniano le attività dell'Amministrazione e dei suoi protagonisti, che operano a supporto della figura presidenziale; rappresentano il Paese che ne costituisce lo sfondo; raccontano le vicende del Palazzo del Quirinale, ieri palazzo dei papi e dei re, oggi sede della massima carica dello Stato repubblicano.

I numeri del Portale: 70.780 eventi, tra udienze, impegni pubblici e privati dei Presidenti; 1.729 visite in Italia e 570 viaggi all'estero; 16.269 pagine di diario digitalizzate; 440.016 immagini; 25.111 immagini che documentano la storia d'Italia dalla Monarchia alla Repubblica; 10.445 audiovisivi; 16.918 complessi archivistici; 6.865 discorsi e interventi; 5.325 atti firmati; 55.759 Provvedimenti di grazia; 542 comunicati della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1945 al 1950;11.835 comunicati delle presidenze Ciampi e Napolitano; 168.952 comunicati di cui 28.360 indicizzati dalle presidenze Gronchi a Scalfaro; oltre 500 volumi in Materiali e pubblicazioni per un totale di 50.000 pagine in formato digitale; 75 soggetti produttori e 516 strutture organizzative; 131 biografie di consiglieri e consulenti; 1.665.718 triple caricate sull'Endpoint (aggiornamento del 26 aprile 2024)

 

giovedì
28 febbraio 2002

Dichiarazione del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi al termine del colloquio con il Presidente della Repubblica del Cile, Ricardo Lagos

La visita del Presidente Lagos conferma la stretta amicizia fra i nostri due Paesi, rafforza la cooperazione economica bilaterale, dà impulso ai negoziati per l'associazione del Cile all'Unione Europea, ribadisce l'importanza di un più stretto collegamento fra l'Europa e l'America Latina.

Il radicarsi della democrazia, la solidità delle istituzioni e la continuità di una politica economica, che combina rigore e liberalizzazione con costanza di crescita e progressi sociali, fanno del Cile una fonte di stabilità regionale.

Nell'attuale difficile congiuntura economica internazionale e regionale, è più che mai necessario che l'America Latina mantenga ferme le grandi conquiste democratiche e continui sulla via della liberalizzazione commerciale e della integrazione economica.

Il Presidente Lagos mi ha informato degli sviluppi più recenti del Suo Paese, e ho avuto di incoraggiarlo a cercare una sempre più stretta integrazione col Mercosur di cui il Cile è membro associato. Il Parlamento europeo ha ribadito la volontà di giungere a una zona di libero scambio fra i due continenti nel 2010. Per l'Italia è un obiettivo strategico, pienamente compatibile con la creazione di un'Area di Libero Scambio delle Americhe (ALCA) entro il 2005, e noi guardiamo con simpatia e con favore questa realtà di più stretti rapporti fra le due Americhe.

Il Cile è oggi più vicino all'Europa. Esattamente un mese fa, il 28 gennaio, il Consiglio per gli Affari Generali dell'Unione Europea ha auspicato la conclusione dei negoziati per l'Accordo di Associazione tra l'Unione Europea e il Cile al secondo vertice tra l'Unione Europea e l'America latina e i Caraibi che si svolgerà a Madrid il 17 maggio 2002.

Questa visita rilancia le relazioni bilaterali e le possibilità di investimento che il Cile offre all'imprenditoria italiana. Sono lieto degli approfonditi incontri a livello ministeriale che si sono già svolti e dell'ampia gamma di contatti con operatori italiani sia a Roma. sia a Milano.

Col Presidente Lagos abbiamo, infine, ribadito la più ferma condanna del terrorismo in ogni sua manifestazione, in quanto minaccia alla pace, alla stabilità internazionale e alla sicurezza dei cittadini.

Rinnoviamo entrambi un pressante appello a Israele e all'Autorità Palestinese per un 'cessate il fuoco' osservato da tutti e per il ritorno al negoziato con genuina volontà di giungere ad un accordo. Guardiamo entrambi con speranza allo spiraglio aperto per l'intera Regione dalla proposta del Principe ereditario saudita, Abdallah, di riconoscimento di Israele da parte di tutti gli Stati arabi in cambio del ritiro ai confini pre-1967. Siamo confortati dalle molte reazioni favorevoli dell'Unione Europea, degli Stati Uniti e delle Nazioni Unite.

L'augurio è che questa occasione preziosa di pace, già ben accolta dall'Autorità Nazionale Palestinese e in Israele dal Presidente Katsav, non sfugga a Israele e a tutti gli Stati arabi.




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