Incontro dei Capi di Stato dell'Europa Centrale - Conclusioni della Presidenza
L'ottavo incontro dei Capi di Stato dell'Europa centrale, il primo a svolgersi in Italia, ha consentito d'esaminare in uno spirito d'amicizia problemi essenziali all'identità e al futuro del nostro continente. La memoria di un grande europeista, Konrad Adenauer, che ha frequentato questi luoghi sul Lago Maggiore, ricorda il debito di gratitudine verso una generazione che con coraggio e visione ideò e animò l'unità europea.
Per la prima volta, hanno preso parte all'incontro i Presidenti della Moldova, Vladimir Voronin e della Repubblica Federale di Jugoslavia, Vojislav Kostunica. Abbiamo affrontato quattro importanti temi: i valori di libertà e democrazia in Europa; i Paesi della grande Europa e la Costituzione europea; la situazione nei Balcani; l'identità culturale europea.
I Paesi dell'Europa centrale confidano nell'Unione Europea per la realizzazione delle loro speranze e per accelerare il loro progresso democratico, civile, economico. Questa è una responsabilità che l'Unione Europea non può ignorare. Di ciò hanno dato assicurazione i tre Paesi - Austria, Germania, Italia - membri dell'Unione Europea e partecipanti a questo incontro.
Attribuisco molta importanza all'afflato europeo che ha caratterizzato i nostri incontri ed allo sforzo, genuino e solidale, di salvaguardare gli interessi dei popoli dell'Europa centrale.
Siamo tutti convinti dell'esigenza di uno spazio comune di diritti, di valori, di regole per tutta l'Europa. La prosperità e il benessere delle nostre società non saranno infatti mai pieni senza libertà e giustizia, senza un impegno convinto contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia, senza il rispetto dei diritti delle minoranze La Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea facilita la saldatura fra le diverse realtà europee in un sistema di valori integrato.
Il dibattito sulla Costituzione europea, oramai avviato nei Paesi dell'Unione, suscita grande interesse anche nei Paesi dell'Europa centrale che intendono partecipare attivamente e con contributi propri alla comune riflessione.
Mai come di fronte alla sfida della globalizzazione, i Capi di Stato dei Paesi dell'Europa centrale avvertono la responsabilità di rafforzare un sentimento di appartenenza alla comune identità culturale ed ideale europea che si alimenta delle sue diversità nazionali. Siamo eredi di un patrimonio comune, straordinariamente ricco, che va preservato e diffuso.
Ci siamo soffermati a lungo sugli sviluppi della situazione dei Balcani che rimangono un banco di prova della capacità europea di assicurare stabilità di questa parte dell'Europa. Abbiamo tratto motivo di grande soddisfazione dalla firma da parte dei Presidenti Kostunica e Mesic avvenuta ieri a Verbania, di una importante dichiarazione congiunta che imprime una svolta alle relazioni fra Croazia e Repubblica Federale Jugoslava, anche in una prospettiva di rafforzamento della stabilità regionale.
Ribadiamo il nostro impegno per la sicurezza, la stabilità e l'integrità territoriale dell'ex Repubblica Jugoslava di Macedonia. Esprimiamo piena solidarietà al Presidente Trajkovski e auspichiamo che i diritti delle minoranze trovino un giusto riconoscimento in primo luogo attraverso il dialogo interetnico intrapreso dal governo macedone.
Rinnoviamo la nostra ferma condanna per ogni estremismo per le suggestioni monoetniche, per le violazioni dei diritti fondamentali della persona umana, incompatibili con la vocazione europea.
Su invito del Presidente di Slovenia Kucan cui rivolgo un cordiale ringraziamento, il prossimo incontro dei Capi di Stato dell'Europa centrale si terrà in Slovenia nel 2002.
leggi tutto
Per la prima volta, hanno preso parte all'incontro i Presidenti della Moldova, Vladimir Voronin e della Repubblica Federale di Jugoslavia, Vojislav Kostunica. Abbiamo affrontato quattro importanti temi: i valori di libertà e democrazia in Europa; i Paesi della grande Europa e la Costituzione europea; la situazione nei Balcani; l'identità culturale europea.
I Paesi dell'Europa centrale confidano nell'Unione Europea per la realizzazione delle loro speranze e per accelerare il loro progresso democratico, civile, economico. Questa è una responsabilità che l'Unione Europea non può ignorare. Di ciò hanno dato assicurazione i tre Paesi - Austria, Germania, Italia - membri dell'Unione Europea e partecipanti a questo incontro.
Attribuisco molta importanza all'afflato europeo che ha caratterizzato i nostri incontri ed allo sforzo, genuino e solidale, di salvaguardare gli interessi dei popoli dell'Europa centrale.
Siamo tutti convinti dell'esigenza di uno spazio comune di diritti, di valori, di regole per tutta l'Europa. La prosperità e il benessere delle nostre società non saranno infatti mai pieni senza libertà e giustizia, senza un impegno convinto contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia, senza il rispetto dei diritti delle minoranze La Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea facilita la saldatura fra le diverse realtà europee in un sistema di valori integrato.
Il dibattito sulla Costituzione europea, oramai avviato nei Paesi dell'Unione, suscita grande interesse anche nei Paesi dell'Europa centrale che intendono partecipare attivamente e con contributi propri alla comune riflessione.
Mai come di fronte alla sfida della globalizzazione, i Capi di Stato dei Paesi dell'Europa centrale avvertono la responsabilità di rafforzare un sentimento di appartenenza alla comune identità culturale ed ideale europea che si alimenta delle sue diversità nazionali. Siamo eredi di un patrimonio comune, straordinariamente ricco, che va preservato e diffuso.
Ci siamo soffermati a lungo sugli sviluppi della situazione dei Balcani che rimangono un banco di prova della capacità europea di assicurare stabilità di questa parte dell'Europa. Abbiamo tratto motivo di grande soddisfazione dalla firma da parte dei Presidenti Kostunica e Mesic avvenuta ieri a Verbania, di una importante dichiarazione congiunta che imprime una svolta alle relazioni fra Croazia e Repubblica Federale Jugoslava, anche in una prospettiva di rafforzamento della stabilità regionale.
Ribadiamo il nostro impegno per la sicurezza, la stabilità e l'integrità territoriale dell'ex Repubblica Jugoslava di Macedonia. Esprimiamo piena solidarietà al Presidente Trajkovski e auspichiamo che i diritti delle minoranze trovino un giusto riconoscimento in primo luogo attraverso il dialogo interetnico intrapreso dal governo macedone.
Rinnoviamo la nostra ferma condanna per ogni estremismo per le suggestioni monoetniche, per le violazioni dei diritti fondamentali della persona umana, incompatibili con la vocazione europea.
Su invito del Presidente di Slovenia Kucan cui rivolgo un cordiale ringraziamento, il prossimo incontro dei Capi di Stato dell'Europa centrale si terrà in Slovenia nel 2002.