Incontro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con gli iscritti all'Associazione nazionale fra mutilati e invalidi di guerra che abbiano celebrato il 50° anniversario di matrimonio
Il Presidente Agostini ha espresso i sentimenti che animano tutti quanti noi, qui riuniti in questa sala di questo magnifico Palazzo. Franca e io come voi facciamo parte di questa famiglia dell'Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra, che ci trova qui convenuti per celebrare insieme quello che è stato al tempo stesso il nostro successo e la nostra fortuna, il potere ricordare un'intera vita, una vita nella quale i valori di base sono stati quelli ricordati dal Presidente Agostini, la Patria e la famiglia.
Indubbiamente andando con la mente alla nostra gioventù, possiamo considerarci, al tempo stesso, sfortunati e fortunati. Sfortunati perché abbiamo vissuto una gioventù particolarmente travagliata, ma anche fortunati perché trovammo in noi la forza di vivere quei tempi con consapevole dignità.
Abbiamo, credo in ogni nostra azione, rispettato quei principi semplici ma fondamentali che costituiscono i valori della nostra società.
A volte dico, scherzando, a mia moglie: "Siamo i sopravvissuti!", in quanto è viva la memoria di quanti ancor giovani si trovarono a immolare la loro vita sui campi di battaglia o a soffrire delle difficoltà della vita. Noi le abbiamo attraversate e con la memoria guardiamo gli anni passati con serenità ma, al tempo stesso, con il desiderio di trarre di quel ricordo la forza per trasmettere quei valori ai nostri figli e ai nostri nipoti.
Noi abbiamo questo dovere. A volte avverto un limite nell'opera di trasmettere le nostre esperienze e i nostri valori alle nuove generazioni. Dobbiamo farlo con semplicità non con retorica. Ritengo che quello che di meglio abbiamo fatto con l'esempio stesso, a volte silenzioso, lo abbiamo testimoniato con la forza delle nostre convinzioni. Sono quelle che ci hanno consentito, ripeto, di attraversare periodi difficilissimi con dignità.
Ricordo - e questi pensieri mi venivano in mente mentre parlava il Presidente Agostini - quando ci trovammo, negli anni più difficili del dopoguerra, con le nostre città distrutte, ma avevamo tutte le mattine - questo lo ripeto spesso, anche ai miei collaboratori - la convinzione che saremmo giunti a sera avendo fatto un passo avanti per noi e per il nostro Paese. Questa fiducia non ci ha mai abbandonato, non ci deve abbandonare ora. Dobbiamo continuare in questa nostra fiduciosa esistenza, vivendo anche il presente, sapendo che tuttora noi siamo in grado di offrire alla società, di cui facciamo parte, qualcosa di importante.
Vi ringrazio di cuore, vi ringrazio di essere qui, perché con la vostra stessa presenza date questa nuova testimonianza che è memoria ma anche assicurazione per il futuro.
Auguri a tutti di cuore. Grazie.
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Indubbiamente andando con la mente alla nostra gioventù, possiamo considerarci, al tempo stesso, sfortunati e fortunati. Sfortunati perché abbiamo vissuto una gioventù particolarmente travagliata, ma anche fortunati perché trovammo in noi la forza di vivere quei tempi con consapevole dignità.
Abbiamo, credo in ogni nostra azione, rispettato quei principi semplici ma fondamentali che costituiscono i valori della nostra società.
A volte dico, scherzando, a mia moglie: "Siamo i sopravvissuti!", in quanto è viva la memoria di quanti ancor giovani si trovarono a immolare la loro vita sui campi di battaglia o a soffrire delle difficoltà della vita. Noi le abbiamo attraversate e con la memoria guardiamo gli anni passati con serenità ma, al tempo stesso, con il desiderio di trarre di quel ricordo la forza per trasmettere quei valori ai nostri figli e ai nostri nipoti.
Noi abbiamo questo dovere. A volte avverto un limite nell'opera di trasmettere le nostre esperienze e i nostri valori alle nuove generazioni. Dobbiamo farlo con semplicità non con retorica. Ritengo che quello che di meglio abbiamo fatto con l'esempio stesso, a volte silenzioso, lo abbiamo testimoniato con la forza delle nostre convinzioni. Sono quelle che ci hanno consentito, ripeto, di attraversare periodi difficilissimi con dignità.
Ricordo - e questi pensieri mi venivano in mente mentre parlava il Presidente Agostini - quando ci trovammo, negli anni più difficili del dopoguerra, con le nostre città distrutte, ma avevamo tutte le mattine - questo lo ripeto spesso, anche ai miei collaboratori - la convinzione che saremmo giunti a sera avendo fatto un passo avanti per noi e per il nostro Paese. Questa fiducia non ci ha mai abbandonato, non ci deve abbandonare ora. Dobbiamo continuare in questa nostra fiduciosa esistenza, vivendo anche il presente, sapendo che tuttora noi siamo in grado di offrire alla società, di cui facciamo parte, qualcosa di importante.
Vi ringrazio di cuore, vi ringrazio di essere qui, perché con la vostra stessa presenza date questa nuova testimonianza che è memoria ma anche assicurazione per il futuro.
Auguri a tutti di cuore. Grazie.