Incontro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con il prof. Giuseppe Santaniello, vice presidente del Garante per la protezione dei dati personali per presentare il volume "La protezione dei dati personali"
Due parole improvvisando in una materia che non è, diciamo così, la mia originaria.
Intanto vorrei esprimere l'apprezzamento per questo trattato, che gentilmente ieri mi ha fatto avere il Professore Santaniello. Francamente basta scorrere l'indice del trattato per richiamare alla mente quello che è stato il progresso enorme che in questo campo è stato fatto negli ultimi dieci anni, come anche Lei ha ora ricordato.
In fondo tutta questa disciplina - questa capacità di tradurre in disciplina quello che è una esigenza particolarmente sentita da noi europei, in quanto è parte intima della cultura della civiltà europea, quello del rispetto dei diritti fondamentali di ogni persona - ha trovato espressione esplicita solamente dal 1996, nel periodo 96/'98, fino ad arrivare successivamente al decreto legislativo n. 196 del 2003.
Quindi, è un tema abbastanza recente e quasi ci si meraviglia come soltanto in questi ultimi tempi tale materia sia stata affrontata in modo sistematico. Certo, lo si deve al frutto di un grande lavoro svolto in tal senso. E gran merito va alla Corte Costituzionale che in molte sentenze ha affermato questi principi. Comunque il balzo in avanti si è avuto nell'ultimo decennio, negli ultimi 8-9 anni.
La nostra Costituzione già aveva in nuce, nella sua sostanza, anche espliciti questi principi. La Costituzione Europea, ora, li ha ulteriormente ben definiti, vorrei dire li ha quasi catalogati, ha in un certo messo ordine alla materia e quindi ha fatto sì che si sottolinei questa caratteristica, che ripeto è della civiltà europea, che lo distingue dalla civiltà occidentale in loco, ma in particolare di quella europea e lo distingue anche e soprattutto anche dalle realtà di tanti altri continenti del mondo in cui i principi dei diritti dei singoli non hanno quella preminenza che hanno da noi, e in qualche maniera poi soggiacciono rispetto ai principi dei diritti della collettività.
Ora non c'è dubbio che tutto il lavoro che voi svolgete attualmente, soprattutto come autorità di garanzia, è fondamentale proprio per affermare questi principi nel merito. La giurisprudenza è quella che permette di definire quella che è anche una codificazione dei diritti dei privati, che è in continuo divenire - come Lei ha ora ricordato - qualcosa sempre in fieri. anche per questa necessità di conciliare indubbiamente il rispetto dei diritti del privato con le esigenze della collettività, soprattutto in un mondo globalizzato, in una situazione in cui i problemi della sicurezza collettiva stanno assumendo una crescente importanza. Il tutto, poi, al tempo stesso, è reso al tempo stesso più facile e più difficile dalla tecnologia che ha cambiato veramente il mondo.
Se penso al mondo della mia gioventù, o anche al mondo della mia maturità rispetto a quella di oggi, vi sono dei salti paurosi, incredibili, che vengono a toccare, indubbiamente, i diritti della privacy.
Quindi, penso che avere fatto un po' il punto di tutto questo e di aver cercato di sistematizzare questo trattato, queste tematiche, è già di per sé un'opera importante, in tempi così dinamici come quelli che stiamo vivendo.
Ringrazio tutti quanti voi e faccio i complimenti perché ciascuno di voi in questo campo ha dato un apporto rilevante. Grazie, prof. Santaniello.
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Intanto vorrei esprimere l'apprezzamento per questo trattato, che gentilmente ieri mi ha fatto avere il Professore Santaniello. Francamente basta scorrere l'indice del trattato per richiamare alla mente quello che è stato il progresso enorme che in questo campo è stato fatto negli ultimi dieci anni, come anche Lei ha ora ricordato.
In fondo tutta questa disciplina - questa capacità di tradurre in disciplina quello che è una esigenza particolarmente sentita da noi europei, in quanto è parte intima della cultura della civiltà europea, quello del rispetto dei diritti fondamentali di ogni persona - ha trovato espressione esplicita solamente dal 1996, nel periodo 96/'98, fino ad arrivare successivamente al decreto legislativo n. 196 del 2003.
Quindi, è un tema abbastanza recente e quasi ci si meraviglia come soltanto in questi ultimi tempi tale materia sia stata affrontata in modo sistematico. Certo, lo si deve al frutto di un grande lavoro svolto in tal senso. E gran merito va alla Corte Costituzionale che in molte sentenze ha affermato questi principi. Comunque il balzo in avanti si è avuto nell'ultimo decennio, negli ultimi 8-9 anni.
La nostra Costituzione già aveva in nuce, nella sua sostanza, anche espliciti questi principi. La Costituzione Europea, ora, li ha ulteriormente ben definiti, vorrei dire li ha quasi catalogati, ha in un certo messo ordine alla materia e quindi ha fatto sì che si sottolinei questa caratteristica, che ripeto è della civiltà europea, che lo distingue dalla civiltà occidentale in loco, ma in particolare di quella europea e lo distingue anche e soprattutto anche dalle realtà di tanti altri continenti del mondo in cui i principi dei diritti dei singoli non hanno quella preminenza che hanno da noi, e in qualche maniera poi soggiacciono rispetto ai principi dei diritti della collettività.
Ora non c'è dubbio che tutto il lavoro che voi svolgete attualmente, soprattutto come autorità di garanzia, è fondamentale proprio per affermare questi principi nel merito. La giurisprudenza è quella che permette di definire quella che è anche una codificazione dei diritti dei privati, che è in continuo divenire - come Lei ha ora ricordato - qualcosa sempre in fieri. anche per questa necessità di conciliare indubbiamente il rispetto dei diritti del privato con le esigenze della collettività, soprattutto in un mondo globalizzato, in una situazione in cui i problemi della sicurezza collettiva stanno assumendo una crescente importanza. Il tutto, poi, al tempo stesso, è reso al tempo stesso più facile e più difficile dalla tecnologia che ha cambiato veramente il mondo.
Se penso al mondo della mia gioventù, o anche al mondo della mia maturità rispetto a quella di oggi, vi sono dei salti paurosi, incredibili, che vengono a toccare, indubbiamente, i diritti della privacy.
Quindi, penso che avere fatto un po' il punto di tutto questo e di aver cercato di sistematizzare questo trattato, queste tematiche, è già di per sé un'opera importante, in tempi così dinamici come quelli che stiamo vivendo.
Ringrazio tutti quanti voi e faccio i complimenti perché ciascuno di voi in questo campo ha dato un apporto rilevante. Grazie, prof. Santaniello.