Visita del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi alla regione Toscana. Incontro con il Consiglio e la Giunta comunale
Non è previsto che pronunci un discorso o un indirizzo di saluto, ma non posso trattenermi dall'esprimere alcuni miei sentimenti.
Prima di tutto desidero ringraziare il Presidente del vostro Consiglio Comunale che ha espresso stati d'animo, sentimenti che pienamente condivido. Mi trovo qui toscano fra i toscani per esprimere in questa terra felice, qual è Firenze, il grande orgoglio che provo sempre nel sentirmi completamente, come suol dirsi fino alle unghie, profondamente italiano.
Credetemi, anche di recente, esattamente la settimana scorsa, nella visita ufficiale compiuta in Russia, ho avvertito l'orgoglio di presentarmi come il Presidente degli italiani. E l'Italia è considerata, a mio avviso a buon diritto, la migliore rappresentante dell'Europa, della nostra civiltà. E quando si parla di civiltà e si parla di Europa, il punto di riferimento - non lo dico perché sono presente in questa terra oggi - è Firenze.
Non a caso a Mosca ho anche inaugurato un monumento a Dante, che è considerato il vero e pieno rappresentante della civiltà europea. Dante profondamente fiorentino, a volte direi quasi cattivamente fiorentino, come siamo noi toscani che ci picchiamo a volte di essere anche un po' cattivi proprio nei confronti delle persone che si hanno più care, perché si vuole dimostrare a volte il proprio affetto con la sincerità che intende essere quasi brutale.
Ebbene quando si pronuncia il nome di Dante ogni cittadino europeo, di qualunque parte dell'Europa, riconosce in lui il rappresentante massimo.
La civiltà italiana è presente ovunque, con una forza e la capacità di trascinare tutti; ecco questa è la forza dell'Italia. Voi siete qui riuniti come rappresentanti di tutte le forze politiche italiane, avete il diritto-dovere di dar corso a quella che si chiama la dialettica politica, il confronto delle parti, però sono certo che mai voi dimenticate - e l'ha ora ricordato il vostro Presidente - l'importanza dell'unità del nostro Paese.
Non vi dico altro. Da toscano di Livorno, polemico con Firenze, per nascita, ma che quando sente parlare di Firenze si inorgoglisce, dovunque sia, in qualsiasi parte del mondo.
A voi il privilegio, il compito di mantenere vivo questo idem sentire che non è solamente un patrimonio. No, è una fonte continua perché quello che è bello di Firenze e dei fiorentini è che sanno esprimere qualcosa di nuovo. Ce l'avete nel sangue questa capacità, in tutte le vostre manifestazioni, da quelle più eminenti delle arti a quelle più semplici del cosiddetto artigianato e alle manifestazioni anche più nobili, quelle che riguardano l'animo, cioè l'affetto verso il prossimo e il rispetto dei diritti umani.
Poco fa in Prefettura ci è stata consegnata dal Cardinale e da una delegazione una petizione contro la pena di morte e in favore della riduzione del debito dei paesi più poveri. Ecco in questi due punti si esprime l'animo fiorentino.
Vi ringrazio della vostra accoglienza, vi formulo gli auguri più belli e continuiamo ad amare il nostro Paese.
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Prima di tutto desidero ringraziare il Presidente del vostro Consiglio Comunale che ha espresso stati d'animo, sentimenti che pienamente condivido. Mi trovo qui toscano fra i toscani per esprimere in questa terra felice, qual è Firenze, il grande orgoglio che provo sempre nel sentirmi completamente, come suol dirsi fino alle unghie, profondamente italiano.
Credetemi, anche di recente, esattamente la settimana scorsa, nella visita ufficiale compiuta in Russia, ho avvertito l'orgoglio di presentarmi come il Presidente degli italiani. E l'Italia è considerata, a mio avviso a buon diritto, la migliore rappresentante dell'Europa, della nostra civiltà. E quando si parla di civiltà e si parla di Europa, il punto di riferimento - non lo dico perché sono presente in questa terra oggi - è Firenze.
Non a caso a Mosca ho anche inaugurato un monumento a Dante, che è considerato il vero e pieno rappresentante della civiltà europea. Dante profondamente fiorentino, a volte direi quasi cattivamente fiorentino, come siamo noi toscani che ci picchiamo a volte di essere anche un po' cattivi proprio nei confronti delle persone che si hanno più care, perché si vuole dimostrare a volte il proprio affetto con la sincerità che intende essere quasi brutale.
Ebbene quando si pronuncia il nome di Dante ogni cittadino europeo, di qualunque parte dell'Europa, riconosce in lui il rappresentante massimo.
La civiltà italiana è presente ovunque, con una forza e la capacità di trascinare tutti; ecco questa è la forza dell'Italia. Voi siete qui riuniti come rappresentanti di tutte le forze politiche italiane, avete il diritto-dovere di dar corso a quella che si chiama la dialettica politica, il confronto delle parti, però sono certo che mai voi dimenticate - e l'ha ora ricordato il vostro Presidente - l'importanza dell'unità del nostro Paese.
Non vi dico altro. Da toscano di Livorno, polemico con Firenze, per nascita, ma che quando sente parlare di Firenze si inorgoglisce, dovunque sia, in qualsiasi parte del mondo.
A voi il privilegio, il compito di mantenere vivo questo idem sentire che non è solamente un patrimonio. No, è una fonte continua perché quello che è bello di Firenze e dei fiorentini è che sanno esprimere qualcosa di nuovo. Ce l'avete nel sangue questa capacità, in tutte le vostre manifestazioni, da quelle più eminenti delle arti a quelle più semplici del cosiddetto artigianato e alle manifestazioni anche più nobili, quelle che riguardano l'animo, cioè l'affetto verso il prossimo e il rispetto dei diritti umani.
Poco fa in Prefettura ci è stata consegnata dal Cardinale e da una delegazione una petizione contro la pena di morte e in favore della riduzione del debito dei paesi più poveri. Ecco in questi due punti si esprime l'animo fiorentino.
Vi ringrazio della vostra accoglienza, vi formulo gli auguri più belli e continuiamo ad amare il nostro Paese.