Incontro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con il Consiglio di presidenza, il Consiglio direttivo e i candidati ai premi David di Donatello per il 2000
Due parole per salutarvi a viva voce. Prima di tutto, mi fa piacere vedere in questa sala tante persone celebri e anche alcune persone che sono celebri e amici, ai quali rivolgo un saluto particolare.
Ringrazio il Presidente Rondi per le cortesi parole che mi ha voluto rivolgere e mi richiamo a quello che ha detto il Ministro Melandri. Qui vi sono radici profonde ma anche germogli e fiori. Li abbiamo visti ora, salutandoli e rivolgendo i complimenti a coloro che sono stati individuati fra i migliori, segno tangibile di quanto sia ricco ancora il cinema italiano.
E' una stagione lunga, quella del cinema, l'ho seguita da spettatore, da cittadino; ne ho condiviso i momenti di maggiore successo e i momenti nei quali questo successo ha avuto una certa pausa. Ma quello che pare chiaro è che il cinema italiano - come ha detto il Ministro Melandri - ha una sua forza, una forza che è non solo nelle tradizioni del cinema stesso, ma nelle tradizioni della nostra cultura e della nostra civiltà.
Capisco che vi sono problemi pratici, concreti ed economici che bisogna affrontare, perché il cinema è anche un grande soggetto economico, sappiamo che cosa ha significato in passato, in particolare, per Roma proprio dal punto di vista dell'attività produttiva e della stessa occupazione. Quindi, dobbiamo essere sempre consapevoli di questa pluralità di aspetti del fenomeno cinema.
E' un fatto che trovo prettamente culturale, ma che deve anche sapersi nutrire concretamente di iniziative e di sostegni, non fittizi ma che suscitano l'interesse degli operatori.
Sono qui presenti i candidati al Premio "David di Donatello" e tutti coloro che costituiscono la complessa realtà del cinema, che è fantasia ma anche aspetti tecnici, aspetti finanziari.
Non sono così presuntuoso dal pensare di poter dare suggerimenti e consigli. L'unica cosa che vi dico è quella che credo che già voi avvertite in voi stessi: abbiate fiducia nella vostra professione, abbiate orgoglio di quello che avete fatto, ma abbiate soprattutto la consapevolezza che potete fare molto. Fare molto al di là di quelli che sono gli ovvii interessi professionali di ciascuno di voi, ma per la società italiana.
Il cinema è una realtà che ha influenza enorme sulla società; sapete quanto tenga a fare sì che in questo processo di unione europea l'identità culturale italiana mantenga le sue peculiarità e, al tempo stesso, partecipi e arricchisca questa identità europea.
Abbiamo dei filoni comuni con tutta l'Europa, abbiamo però delle nostre peculiarità che bisogna sapere difendere affermandole con le vostre iniziative.
Grazie di cuore a tutti voi, auguri vivissimi per il vostro successo che, ripeto, in quanto successo di un'attività così peculiare come il cinema, è il successo anche di una società.
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Ringrazio il Presidente Rondi per le cortesi parole che mi ha voluto rivolgere e mi richiamo a quello che ha detto il Ministro Melandri. Qui vi sono radici profonde ma anche germogli e fiori. Li abbiamo visti ora, salutandoli e rivolgendo i complimenti a coloro che sono stati individuati fra i migliori, segno tangibile di quanto sia ricco ancora il cinema italiano.
E' una stagione lunga, quella del cinema, l'ho seguita da spettatore, da cittadino; ne ho condiviso i momenti di maggiore successo e i momenti nei quali questo successo ha avuto una certa pausa. Ma quello che pare chiaro è che il cinema italiano - come ha detto il Ministro Melandri - ha una sua forza, una forza che è non solo nelle tradizioni del cinema stesso, ma nelle tradizioni della nostra cultura e della nostra civiltà.
Capisco che vi sono problemi pratici, concreti ed economici che bisogna affrontare, perché il cinema è anche un grande soggetto economico, sappiamo che cosa ha significato in passato, in particolare, per Roma proprio dal punto di vista dell'attività produttiva e della stessa occupazione. Quindi, dobbiamo essere sempre consapevoli di questa pluralità di aspetti del fenomeno cinema.
E' un fatto che trovo prettamente culturale, ma che deve anche sapersi nutrire concretamente di iniziative e di sostegni, non fittizi ma che suscitano l'interesse degli operatori.
Sono qui presenti i candidati al Premio "David di Donatello" e tutti coloro che costituiscono la complessa realtà del cinema, che è fantasia ma anche aspetti tecnici, aspetti finanziari.
Non sono così presuntuoso dal pensare di poter dare suggerimenti e consigli. L'unica cosa che vi dico è quella che credo che già voi avvertite in voi stessi: abbiate fiducia nella vostra professione, abbiate orgoglio di quello che avete fatto, ma abbiate soprattutto la consapevolezza che potete fare molto. Fare molto al di là di quelli che sono gli ovvii interessi professionali di ciascuno di voi, ma per la società italiana.
Il cinema è una realtà che ha influenza enorme sulla società; sapete quanto tenga a fare sì che in questo processo di unione europea l'identità culturale italiana mantenga le sue peculiarità e, al tempo stesso, partecipi e arricchisca questa identità europea.
Abbiamo dei filoni comuni con tutta l'Europa, abbiamo però delle nostre peculiarità che bisogna sapere difendere affermandole con le vostre iniziative.
Grazie di cuore a tutti voi, auguri vivissimi per il vostro successo che, ripeto, in quanto successo di un'attività così peculiare come il cinema, è il successo anche di una società.