Messaggio del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della maratona televisiva Telethon per la raccolta di fondi in favore della ricerca nella lotta contro le malattie genetiche
Grazie a tutti gli organizzatori e in particolare al prof. Dulbecco.
Soprattutto auguri per il raggiungimento dell'obiettivo quantitativo che vi siete posti.
Iniziative come la vostra sono l'occasione, anno dopo anno, di fare il punto sui risultati raggiunti, di interrogarci sulle nuove prospettive che si aprono, sui nuovi obiettivi che ci proponiamo.
Vorrei quindi citare alcuni punti:
Primo: la frontiera della ricerca scientifica si allarga sempre più, apre possibilità fino a pochi anni fa impensate. Bisogna avere il coraggio di progredire, di sperimentare. Il mondo della scienza deve, allo stesso tempo, porsi più forte di prima l'interrogativo sul contenuto etico della propria azione. La scienza moderna - non dobbiamo dimenticarlo - è nata dal ceppo dei valori e delle conquiste dell'umanesimo. Si può sviluppare solo su quell'antica radice culturale e morale.
Secondo: il grande progresso della scienza e, per il nostro caso in particolare, della medicina e della organizzazione sanitaria non deve far venire meno in noi la consapevolezza che larghe parti dell'umanità sono tuttora escluse dalla possibilità di usufruire di cure, anche per malattie infettive quali l'Aids. Malattie diffusesi con una estensione che mette a rischio la stabilità sociale e la stessa sopravvivenza di popolazioni di interi continenti come l'Africa. Abbiamo un dovere verso quella parte dell'umanità. La tendenza alla riduzione dell'età media della vita umana ha raggiunto nel continente africano una velocità allarmante. Bisogna invertirla.
Terzo: Telethon è una grande gara di solidarietà che mobilita le famiglie, la televisione e che dimostra con i fatti come la solidarietà sia valore fondante per la nostra comunità. E' questo un valore ulteriore, aggiuntivo della vostra iniziativa
Quarto: un ringraziamento speciale è dovuto a Renato Dulbecco, anche per quello che sta facendo per riportare in patria tanti scienziati italiani, soprattutto giovani, che all'estero hanno sviluppato con successo ricerche individuali e collettive.