Incontro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con il signor Valery Giscard d'Estaing presidente internazionale del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa
Sono molto lieto di questo incontro, che mi permette di partecipare alla celebrazione del vostro cinquantesimo anniversario, come pure di incontrare personalità, con la maggioranza delle quali ho avuto per vari motivi rapporti di lavoro o di comunità di idee.
Non posso non sottolineare la grande importanza della presenza odierna del Presidente Valery Giscard d'Estaing, che tanto ha fatto per la realizzazione dei traguardi raggiunti in Europa e per la stessa creazione dell'Unione Europea.
Con gli interventi e la presenza sia del Presidente Giscard d'Estaing - che è testimone e protagonista della generazione di coloro che hanno operato in passato per quanto è stato costruito in Europa fino ad oggi e che ancora sono impegnate per andare avanti - e la nuova generazione, rappresentata dall'On. Fitto, si configura, non dico passaggio del testimone, ma una bellissima intesa di generazioni diverse sul tema della costruzione europea, che quelli della mia generazione hanno vissuto come una esigenza etica, che proveniva proprio da una spinta delle loro coscienze, dopo le drammatiche esperienze delle dittature e delle guerre.
Sono particolarmente felice anche di incontrare oggi persone a me note, come il Sig. Serafini, al quale mi legano addirittura ricordi di gioventù. Ci siamo trovati, sia pure con differenza di pochi anni, ad essere allievi della stessa scuola, la Scuola Normale di Pisa.
Quando voi vi siete costituiti cinquant'anni fa si era cominciato con il piede giusto, perché, a mio avviso, già la costruzione della CECA è stata la chiave del successo che si è poi verificato.
Qual è stato il principio fondamentale? In Europa si sono verificate delle dispute su beni importanti fra i vari stati europei, come sul carbone e sull'acciaio e l'energia in generale. Si è deciso di occuparci e di affrontare il tema su come dividerli nella maniera più giusta. La soluzione è stata quella di metterli in comune. Questa è stata la chiave del successo prima della CECA e successivamente di tutta la costruzione europea.
Certo in quegli anni molte di queste aspirazioni erano sogni o almeno sembravano tali, ma abbiamo avuto la fiducia nel saperli realizzare e molti di essi si sono tradotti in realtà.
Anche per quanto riguarda la moneta unica ricordo come allora - ero Governatore della Banca d'Italia - il Presidente Valaery Giscard d'Estaing e il Cancelliere Schmidt portarono avanti questa idea con tanta determinazione. Sembrava un progetto ben difficile da realizzarsi, invece con la costanza, con la fiducia questo traguardo è stato raggiunto.
Nessuno avrebbe creduto allora che importanti Paesi europei avrebbero rinunciato alla propria moneta. Ciò è accaduto e fra pochi giorni utilizzeremo tutti quanti le stesse banconote e le stesse monete.
Ora bisogna andare avanti. Proprio mentre siamo qui riuniti è in corso a Laeken una importante riunione del Consiglio Europeo; ci auguriamo che essa sia in grado concretamente di dare un ulteriore impulso affinché si proceda verso una più piena realizzazione della Unione Europea.
Con questi sentimenti vi rinnovo il mio saluto e anche l'apprezzamento per l'importanza che è implicita nella vostra associazione, quella di portare nell'Europa quelle che sono le caratteristiche e le peculiarità che costituiscono la ricchezza delle varie regioni e delle municipalità dell'Europa.
L'Europa si fa non distruggendo le realtà locali, ma esaltandole.
Di nuovo vi rinnovo molti auguri a tutti in occasione delle prossime festività del Natale e del Capodanno.
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Non posso non sottolineare la grande importanza della presenza odierna del Presidente Valery Giscard d'Estaing, che tanto ha fatto per la realizzazione dei traguardi raggiunti in Europa e per la stessa creazione dell'Unione Europea.
Con gli interventi e la presenza sia del Presidente Giscard d'Estaing - che è testimone e protagonista della generazione di coloro che hanno operato in passato per quanto è stato costruito in Europa fino ad oggi e che ancora sono impegnate per andare avanti - e la nuova generazione, rappresentata dall'On. Fitto, si configura, non dico passaggio del testimone, ma una bellissima intesa di generazioni diverse sul tema della costruzione europea, che quelli della mia generazione hanno vissuto come una esigenza etica, che proveniva proprio da una spinta delle loro coscienze, dopo le drammatiche esperienze delle dittature e delle guerre.
Sono particolarmente felice anche di incontrare oggi persone a me note, come il Sig. Serafini, al quale mi legano addirittura ricordi di gioventù. Ci siamo trovati, sia pure con differenza di pochi anni, ad essere allievi della stessa scuola, la Scuola Normale di Pisa.
Quando voi vi siete costituiti cinquant'anni fa si era cominciato con il piede giusto, perché, a mio avviso, già la costruzione della CECA è stata la chiave del successo che si è poi verificato.
Qual è stato il principio fondamentale? In Europa si sono verificate delle dispute su beni importanti fra i vari stati europei, come sul carbone e sull'acciaio e l'energia in generale. Si è deciso di occuparci e di affrontare il tema su come dividerli nella maniera più giusta. La soluzione è stata quella di metterli in comune. Questa è stata la chiave del successo prima della CECA e successivamente di tutta la costruzione europea.
Certo in quegli anni molte di queste aspirazioni erano sogni o almeno sembravano tali, ma abbiamo avuto la fiducia nel saperli realizzare e molti di essi si sono tradotti in realtà.
Anche per quanto riguarda la moneta unica ricordo come allora - ero Governatore della Banca d'Italia - il Presidente Valaery Giscard d'Estaing e il Cancelliere Schmidt portarono avanti questa idea con tanta determinazione. Sembrava un progetto ben difficile da realizzarsi, invece con la costanza, con la fiducia questo traguardo è stato raggiunto.
Nessuno avrebbe creduto allora che importanti Paesi europei avrebbero rinunciato alla propria moneta. Ciò è accaduto e fra pochi giorni utilizzeremo tutti quanti le stesse banconote e le stesse monete.
Ora bisogna andare avanti. Proprio mentre siamo qui riuniti è in corso a Laeken una importante riunione del Consiglio Europeo; ci auguriamo che essa sia in grado concretamente di dare un ulteriore impulso affinché si proceda verso una più piena realizzazione della Unione Europea.
Con questi sentimenti vi rinnovo il mio saluto e anche l'apprezzamento per l'importanza che è implicita nella vostra associazione, quella di portare nell'Europa quelle che sono le caratteristiche e le peculiarità che costituiscono la ricchezza delle varie regioni e delle municipalità dell'Europa.
L'Europa si fa non distruggendo le realtà locali, ma esaltandole.
Di nuovo vi rinnovo molti auguri a tutti in occasione delle prossime festività del Natale e del Capodanno.
Diario storico
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Impegni del Presidente della Repubblica