Intervento al 55° anniversario della Seconda guerra mondiale
Cari cittadini d'Italia, Cari cittadini di Chianciano,
cari cittadini della mia generazione, cari cittadini della generazione dei miei figli, dei miei nipoti, sono lieto di essere con voi a celebrare il 55° anniversario della fine della guerra in Europa.
Faccio anch'io parte, ho sempre fatto parte dell'Associazione Combattenti, dell'Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra.
Nelle sue parole, caro Presidente Agostini, ho sentito tutto l'orgoglio di coloro che hanno servito la Patria. Anch'io sono stato soldato con voi e ho come voi il ricordo dei fratelli caduti. Non dimentico di rendere loro onore nei nostri Sacrari, da Redipuglia a Bari, da Cefalonia a El Alamein. La memoria dei fratelli caduti è sacra. La memoria è eredità, patrimonio prezioso da trasmettere alle nuove generazioni. Ma la memoria non è solo ricordo, essa è e deve essere testimonianza attiva, azione.
Abbiamo continuato e vogliamo continuare ad operare con i nostri figli e con i nostri nipoti per il benessere della nostra Patria. Vogliamo costruire, stiamo costruendo con loro il mondo di domani. Con loro costruiamo la pace. Ne conosciamo bene il valore perché abbiamo conosciuto la guerra.
Noi, nati fra due guerre sanguinose, abbiamo ora alle spalle oltre mezzo secolo di pace. E' stata ed è una pace conquistata. Per averla abbiamo costruito l'Europa unita; per averla siamo artefici di missioni, anche in armi, ovunque si manifesti l'odio, si manifesti la violenza.
Venerdì scorso ero a Bruxelles al Quartiere Generale della Nato. Lì ho partecipato a una sessione del Consiglio Atlantico. Con orgoglio ho sentito dai massimi responsabili della Nato esprimere un apprezzamento vivo per il ruolo dell'Italia, per il contributo di alta professionalità dato dalle truppe italiane, impegnate nei Balcani per riportarvi la pace.
E il mio plauso da qui va a tutte le nostre Forze Armate. E' operando così che la memoria del passato, il ricordo vivo dei caduti di ieri si congiunge con il presente. Così l'amore di Patria che ci animò da giovani, scevro di ogni egoismo nazionalistico, trova concreta espressione in un patto con le nuove generazioni, in un'Italia fondata sui valori di libertà, di democrazia, di difesa dei diritti dell'uomo.
Questo mandato a voi giovani: di avere sempre l'orgoglio di sentirvi italiani. Viva l'Italia!