Il Diario storico
Partenza dall'Albergo per un giro di visite a località di interesse storico ed artistico del Portogallo centrale.
Arrivo del corteo presidenziale al Monastero di Batalha. Breve visita della celebre Abbazia.
Il Monastero di S. Maria della Vittoria è isolato, in mezzo alla campagna. Éstato costruito dal re Giovanni I, per ricordare la battaglia di Aljubarrota (1385), che permise al Portogallo di affermare la propria indipendenza nei confronti della Spagna. Dietro l'abside c'è una cappella incompiuta dove lo stile gotico e l'indiano si fondono con una insospettabile armonia. Vi sono due chiostri: uno sorprende per la sua ricchezza (il chiostro reale), l'altro per la sua sobrietà. I finestroni del chiostro reale sono tutto un intreccio geometrico, un gigantesco merletto di marmo bianco con una fontanina in un angolo. In una cappella vi è il monumento tombale di Giovanni I e della moglie, l'inglese Filippa di Lancaster. I due sovrani, l'uno accanto all'altra si tengono poeticamente per mano. Intorno sono le tombe dei loro figli tra i quali Enrico il Navigatore.
S. Messa.
Deposizione di una corona di fiori sulla Tomba del Milite Ignoto situato nel Chiostro della Basilica.
Successivamente il Signor Presidente della Repubblica visita il complesso monumentale dell'Abbazia.
Partenza per Fatima.
Arrivo a Fatima. Sosta nella Cappella delle apparizioni della Madonna.
Partenza alla volta di Alcobaça.
Il Monastero di Alcobaça, di stile gotico-francese, venne edificato a partire dal Re Afonso Henriques e offerto all'ordine cistercense di San Bernardo, predicatore delle crociate. Nel monastero vi sono le tombe di Pedro I e di Inès de Castro, protagonisti di una tragica storia d'amore narrata da Camoes nelle Lusiadi e che ha ispirato drammaturghi portoghesi e stranieri. Le tombe sono poste con i piedi l'uno verso l'altra, affinché, levandosi nel giorno della Resurrezione, i due innamorati si vedano subito in faccia. I quattro lati dei sepolcri sono completamente ricoperti di sculture, di netta influenza borgognona, assai vive. Particolari interessanti, la rappresentazione della Resurrezione con i defunti, che scoperchiano le loro tombe e un grande rosone istoriato. Entrambi i sovrani hanno ai loro piedi un cane. Il sarcofago di Inès schiaccia con il suo peso corpi canini che hanno teste di uomini: sono così raffigurati i cattivi consiglieri che indussero il padre di Pedro I a uccidere Inès. Quando Pedro diventò re fece arrestare questi uomini e li costrinse ad inchinarsi davanti al cadavere dissepolto ed incoronato di Ines, poi li fece uccidere. Oltre i chiostri, la sala del capitolo, il refettorio e la cantina, sono da ricordare la cucina di inusitate proporzioni: la grande vasca per tenere i pesci vivi, le grosse tavole di pietra dove si potevano tagliare bovi interi e i camini tutti rivestiti di mattonelle.
Partenza alla volta di Obidos, piccolo e delizioso villaggio con le stradine fiancheggiate da case bianche, con i balconi stracarichi di gerani e dove negli angoli crescono rigogliose le bouganville. Sulle piazzette appaiono palazzine e fontane del XV e XVI secolo. Il villaggio è chiuso fra mura medievali, edificate a partire dal secolo XIII. Tra le cose più belle di Obidos: la chiesa di Santa Maria, la cappella della Madonna del Carmo, la parte esterna delle mura sul pendio ad ovest della città, la cappella di San Martino e l'acquedotto della "Usseira".
Arrivo del corteo presidenziale ad Obidos.
Colazione nella "Pousada do Castelo". Al termine il Signor Presidente della Repubblica si intrattiene con i giornalisti al seguito.
Eventuale passeggiata per le vie caratteristiche del paese.
Partenza per far ritorno a Lisbona.
Arrivo del corteo presidenziale all'Albergo Ritz.
Il Signor Presidente della Repubblica lascia l'Albergo per trasferirsi alla sede dell'Ambasciata d'Italia.
Sede dell'Ambasciata d'Italia (dal 1925) è il Palazzo già dei Conti di Pombeiro. Il suolo dove sorge l'attuale edificio fu donato nel 1699 da Caterina di Braganza (rientrata in Portogallo dopo la morte del marito Carlo II d'Inghilterra) alla Contessa di Pombeiro sua dama di corte. Il Palazzo originario fu costruito agli inizi del '700 e fu parzialmente distrutto dal terremoto del 1755. Ricostruito dopo il terremoto e forse nell'ultima decade
del '700, subì alcune modifiche nel secolo successivo. La cappella nel giardino (di epoca anteriore alla costruzione del Palazzo) rimase intatta dopo il terremoto. Di particolare interesse sono gli "azulejos" del
XVIII secolo, con rappresentazioni di scene della vita dell'epoca e del corteo nuziale di Caterina e Carlo II e un affresco sul soffitto della stanza da pranzo di Joao Tomas da Fonseca (1754-1835) che raffigura il "Trionfo della Dinastia di Aviz".
Ricevimento in onore del Presidente della Repubblica del Portogallo con ila partecipazione di personalità del mondo politico, culturale ed economico portoghese.
discorsi svolti nella stessa giornata
5. Intervista del Presidente della Repubblica a Claudio Angelini («TG1») e Giulio Colavolpe («TG2») prima dell'inizio della conferenza stampa (pdf)5. Intervista del Presidente della Repubblica a Claudio Angelini («TG1») e Giulio Colavolpe («TG2») prima dell'inizio della conferenza stampa (pdf)
6. Dichiarazioni del Presidente della Repubblica alla stampa al seguito, al termine della visita in Portogallo (pdf)