Il Diario storico
Il Capo dello Stato sbarca dall'incrociatore "Abruzzi". Accompagnato dal Ministro della Difesa, dal Capo di S.M. della Difesa, dal Capo di S.M. della Marina, dal Comandante in Capo la Squadra Navale, dal Comandante del Dipartimento Marittimo del Basso Tirreno, dal Comandante del X° Comando Militare Territoriale e dal Consigliere Militare, il Presidente della Repubblica passa in rassegna la Compagnia d'onore schierata sul molo con bandiera e musica. Al termine dello schieramento si trovano ad attendere il Capo dello Stato: il Senatore De Nicola, l'On. Leone, Presidente della Camera dei deputati, il Sen. Bo, Vice Presidente del Senato, il Prefetto, il Sindaco, il Primo Presidente e il Procuratore Generale della Corte d'appello, il Presidente dell'Amministrazione Provinciale. Il Presidente della Repubblica lascia, quindi, il molo in automobile per recarsi in Prefettura. Si forma il corteo delle automobili che è così costituito:
1^ auto di servizio: Questore e Comandante dei Carabinieri;
2^ auto di servizio: Segretario Particolare del Presidente della Repubblica e Capo dell'Ufficio Stampa;
3^ auto di servizio: Cerimoniere della Presidenza della Repubblica e Consigliere Militare Aggiunto.
Sull'auto presidenziale, che è scortata da Carabinieri Guardie in motocicletta, prendono posto: il Presidente della Repubblica, il Sindaco di Napoli, il Segretario generale e il Consigliere Militare.
Seguono nell'ordine in altrettante macchine: il Senatore De Nicola; i rappresentanti della Camera e del Senato; il Ministro della Difesa e Capo di S.M. della Difesa; il Capo dell'Ispettorato Generale di P.S. del Quirinale; il Prefetto; il Capo di S.M. della Marina e l'Amm. Lubrano; il Comandante della Squadra Navale e il Comandante del X° Comiliter; il Primo Presidente della Corte d'appello e il Procuratore Generale; il Presidente dell'Amministrazione Provinciale.
Il Capo dello Stato giunge in Prefettura.
Il Presidente della Repubblica riceve dapprima separatamente e nell'ordine: S. Em. il Cardinale Arcivescovo, il Senatore De Nicola, l'Ammiraglio Fechteler, i Parlamentari della Provincia, il Corpo Consolare, il Sindaco con la Giunta, il Comandante del Dipartimento Marittimo del Basso Tirreno, il Comandante del X° Comiliter, il Primo Presidente e il Procuratore Generale della Corte d'appello e il Presidente dell'Amministrazione Provinciale con la Giunta. Successivamente il Capo dello Stato fa ingresso nel Salone Giallo dove Gli vengono presentate dal Prefetto le altre autorità cittadine.
Il Presidente della Repubblica lascia la Prefettura in automobile per recarsi a Piazza Vittoria con lo stesso corteo di macchine col quale è arrivato. Nel frattempo tutte le Autorità ricevute dal Capo dello Stato in Prefettura si sono recate nella tribuna di Piazza Vittoria.
Il Presidente della Repubblica, giunto in Piazza Vittoria, scende dalla macchina e prende posto nel palco a Lui riservato, avendo a destra e a sinistra le principali autorità secondo l'ordine delle precedenze. Ha inizio la cerimonia con lo scoprimento della targa commemorativa posta sulla stele dedicata al Marinaio d'Italia. Segue la benedizione del monumento. Il Sindaco di Napoli rivolge un breve indirizzo di saluto;
- il Presidente dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia pronuncia, quindi, un discorso;
- chiude la celebrazione il Ministro della Difesa con il discorso ufficiale.
Terminata la cerimonia il Capo dello Stato fa ritorno in Prefettura, ove ha luogo una colazione alla quale partecipa anche la Signora Gronchi.
Il Presidente della Repubblica lascia a piedi la Prefettura per recarsi a Palazzo Reale.
Il Capo dello Stato giunge a Palazzo Reale ove, fa ingresso nel Teatro di Corte per assistere alla inaugurazione del Congresso Nazionale dell'Istituto del Nastro Azzurro. Il Presidente della Repubblica viene ricevuto dall'On. Spiazzi, Presidente Nazionale dell'Istituto stesso. Ha inizio la cerimonia:
- breve indirizzo del Sindaco;
- discorso dell'On. Spiazzi;
- discorso dell'Avv. Origo, Presidente Provinciale dell'Istituto del Nastro Azzurro.
Terminata la cerimonia, il Capo dello Stato lascia Palazzo Reale, assumendo la forma privata.