Il Diario storico
Il Presidente della Repubblica e la Signora Einaudi, sempre accompagnati dal Vice Presidente del Consiglio On. Piccioni, dal Presidente della Regione Siciliana On. Restivo, dal Ministro Aldisio, dagli Assessori Regionali Milazzo e Alessi, giungono in auto a Lentini, dove sulla strada principale del paese la popolazione tributa calorose acclamazioni all'indirizzo del Capo dello Stato.
Il corteo delle auto transita quindi per Buccheri e giunge alle ore 11,00 al bivio di Monterosso Almo, inizio della Provincia di Ragusa. Quivi son a ricevere il Presidente della Repubblica il Prefetto di Ragusa con la Consorte, il Sindaco, il Vescovo S.E. Rev.ma Monsignor Pennisi, il Comandante del Presidio Militare, il Presidente della Deputazione Provinciale e varie altre autorità della Provincia.
Il Capo dello Stato, la Consorte e il seguito raggiungono quindi la Prefettura di Ragusa dove, nel grande salone al primo piano, vengono presentate al Presidente le altre autorità Provinciali e cittadine.
Dopo la breve sosta nella città di Ragusa il corteo delle macchine riprende il suo giro e giunge a Modica dove vengono tributate calorose manifestazioni al Capo dello Stato il quale insieme alla Consorte ed al seguito visita il quartiere popolare di S. Maria delle Vignazze, la zona della Madonna delle Grazie e la località Vansu delle case semitrogloditiche pericolanti e un tratto della strada per Siracusa, fortemente sconvolta.
Da Modica il Presidente, la Consorte ed il seguito si dirigono a Scicli e anche qui numerosa folla di popolo applaude festosamente l'illustre visitatore. Il Capo dello Stato si sofferma ad osservare la zona devastata del complesso ospedaliero Busacca rimasto distaccato per il crollo del ponte stradale in muratura a tre luci; i ricoverati affacciati ai balconi Gli tributano una commovente dimostrazione.
Da Scicli il corteo presidenziale fa ritorno a Ragusa e il Presidente della Repubblica, la Signora Einaudi e il seguito raggiungono la Prefettura dove fanno colazione e sostano fino alle ore 16,30.
Prima di lasciare Ragusa, il Presidente della Repubblica riceve una delegazione degli agricoltori della Provincia che Gli espongono la tragica situazione delle coltivazioni e delle piantagioni devastate dall'alluvione.
Alle ore 16,30 il Presidente della Repubblica, la Signora Einaudi e il seguito lasciano in automobile la Prefettura e riprendono il giro per le zone devastate. Il corteo passa per il bivio sul torrente Birillo all'inizio della Provincia di Caltanissetta dove sono ad attendere il Capo dello Stato il Prefetto di Caltanissetta e le autorità della Provincia.
Anche numerosa popolazione, che sosta al bivio, saluta entusiasticamente.
Il corteo passa quindi da Vittoria e da Gela dove numerosa popolazione blocca la macchina presidenziale tributando al Capo dello Stato una calorosa manifestazione e giunge poscia a Caltagirone.
Quivi il Presidente della Repubblica viene invitato a salire al primo piano del Palazzo Municipale dove è costretto ad affacciarsi al balcone, insieme all'On. Piccioni e all'On. Aldisio, per rispondere alle festose acclamazioni della folla sottostante.
Il corteo delle auto rientra quindi a Catania dove giunge alle ore 21,00.
Il Presidente della Repubblica, la Signora Einaudi e il seguito raggiungono la stazione e, dopo aver ricevuto il saluto e l'omaggio delle autorità presenti, salgono sul treno presidenziale e alle ore 22,00 lasciano Catania diretti a Messina.