Il Portale storico della Presidenza della Repubblica

Pubblicato il 2 giugno 2018, il Portale storico della Presidenza della Repubblica rende progressivamente disponibile il patrimonio conservato dall'Archivio storico.
Archivi, documenti, fotografie, dati, percorsi tematici e risorse digitali trasmettono la memoria dei Capi dello Stato dell'Italia repubblicana; testimoniano in modo straordinariamente capillare le attività, gli interventi e i discorsi dei Presidenti della Repubblica nello svolgimento delle funzioni che la Costituzione assegna loro; testimoniano le attività dell'Amministrazione e dei suoi protagonisti, che operano a supporto della figura presidenziale; rappresentano il Paese che ne costituisce lo sfondo; raccontano le vicende del Palazzo del Quirinale, ieri palazzo dei papi e dei re, oggi sede della massima carica dello Stato repubblicano.

I numeri del Portale: 70.780 eventi, tra udienze, impegni pubblici e privati dei Presidenti; 1.729 visite in Italia e 570 viaggi all'estero; 16.269 pagine di diario digitalizzate; 440.016 immagini; 25.111 immagini che documentano la storia d'Italia dalla Monarchia alla Repubblica; 10.445 audiovisivi; 16.918 complessi archivistici; 6.865 discorsi e interventi; 5.325 atti firmati; 55.759 Provvedimenti di grazia; 542 comunicati della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1945 al 1950;11.835 comunicati delle presidenze Ciampi e Napolitano; 168.952 comunicati di cui 28.360 indicizzati dalle presidenze Gronchi a Scalfaro; oltre 500 volumi in Materiali e pubblicazioni per un totale di 50.000 pagine in formato digitale; 75 soggetti produttori e 516 strutture organizzative; 131 biografie di consiglieri e consulenti; 1.665.718 triple caricate sull'Endpoint (aggiornamento del 26 aprile 2024)

Il Diario storico

 

mercoledì
18 agosto 1948

Visita ufficiale in Italia dello Scià dell'Iran Reza Pahlevi

Proveniente da Ginevra S.M.I. Mohamed Reza Pahlevi, Shainshah dell'Iran, è giunto alle ore 11 in aereo all'aeroporto di Ciampino.
L'aereo che recava lo Scià è stato incontrato nel cielo della Capitale da apparecchi da caccia italiani.
All'aeroporto di Ciampino erano intanto convenuti il Presidente della Repubblica (che aveva lasciato il Quirinale alle ore 10.30 con un corteo di 3 autovetture scortato da 4 corazzieri motociclisti) accompagnato dal Segretario generale avv. Carbone e dal Generale Marazzani; l'On. de Gasperi, Presidente del Consiglio; l'On. Sforza, Ministro degli Affari Esteri; l'On. Andreotti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio; l'On. Gonella, Ministro della Pubblica Istruzione; l'On. Rodinò, Sottosegretario di Stato alla Difesa, il Sindaco, l'Ambasciatore dell'Iran, il Capo di S.M. alla Difesa, il Capo Cerimoniale del Ministero Esteri e altre Personalità, tra cui diversi rappresentanti diplomatici delle Ambasciate accreditate presso la Repubblica Italiana.
Il Comandante dell'aeroporto, appena l'apparecchio che recava a bordo lo Scià ebbe atterrato, salì a bordo dell'aereo.
Nel momento in cui S.M.I. comparve alla porta dell'aereo sostando sul pianerottolo della scaletta vennero suonati tre squilli di attenti e, subito dopo, le prime otto battute degli inni iraniano e italiano. All'ultima nota dagli inni lo Scià è stato ricevuto alla base della scaletta dal Presidente della Repubblica al quale ha stretto cordialmente la mano. Il Presidente ha porto a S.M.I. il saluto della Nazione Italiana.
Allo Scià sono stata presentate le Autorità presenti e le Alte Personalità civili e militari convenute all'aeroporto, e le presentazioni sono state effettuate dall'Ambasciatore dell'Iran.
Indi S.M.I., accompagnato dal Presidente della Repubblica e seguito dal suo aiutante di campo particolare e dall'Ufficiale Generale addetto alla Presidenza della Repubblica, ha passato in rivista la formazione d'Onore al suono della Marcia d'Ordinanza, salutando quindi, terminata la rivista, il Comandante della formazione.
Alla estremità della formazione stessa lo Scià è stato ossequiato dai componenti la sua Ambasciata e dalle seguenti Autorità: Capo di S.M. dell'Esercito, Marina e Aeronautica - Segretari Generali Esercito, Marina e Aeronautica - Comandanti dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza - Prefetto di Roma - Comandante Militare Territoriale e Questore di Roma.
Subito dopo si forma il corteo delle macchine nel seguente ordine:
Due Carabinieri motociclisti - Vettura staffetta del Comandante la Legione Carabinieri
VETTURA DI SERVIZIO: S.E.il Generale Hedjazi, Aiutante di Campo Generale di Sua Maestà - l'Ufficiale Generale Addetto alla Presidenza della Repubblica - il Maggiore Hossein Fardoust, Ufficiale di Servizio - Ufficiale italiano addetto a Sua Maestà.
PRIMA VETTURA: Sua Maestà Imperiale Mohamed Reza Pahlevi, Shainshan dell'Iran - il Presidente della Repubblica - (la vettura è fiancheggiata da quattro carabinieri motociclisti).
SECONDA VETTURA: S.E. il Signor Mahmoud Djam, Ministro della Corte Imperiale - il Presidente del Consiglio dei ministri - iIl Sindaco di Roma - il Segretario generale della Presidenza della Repubblica.
TERZA VETTURA : S.E. Fathoullah Pakrevan, Ambasciatore dell'Iran - il Ministro degli Affari Esteri - S.E. il Signor Hormoz Pirnia, Capo del Protocollo della Corte Imperiale - il Capo del Cerimoniale del Ministero degli Affari Esteri.
QUARTA VETTURA: il Signor Hossan Alì Garagozlou, Ciambellano della Corte Imperiale - il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio - il Generale Dott. Ayadi, Medico particolare di Sua Maestà - il Consigliere dell'Ambasciata Imperiale dell'Iran.
QUINTA VETTURA: l'Onorevole Mohamed Massouri, Deputato - il Sottosegretario di Stato alla Difesa - il Colonnello Ansari, Aiutante di Campo particolare di Sua Maestà - il Capo di Stato Maggiore alla Difesa.
SESTA VETTURA: l'Onorevole Dott. Mesbahzade, Deputato - il Segretario dell'Ambasciata Imperiale dell'Iran - il Vice Capo del Cerimoniale del Ministero degli Affari Esteri - Aiutante di Campo del Presidente della Repubblica.
VETTURA DI SERVIZIO del Questore di Roma. Due Carabinieri motociclisti.
Il corteo, scortato da 8 corazzieri motociclisti, si avvia alla Capitale seguendo l'itinerario indicato dal programma: Via Appia Antica, Porta S. Sebastiano, Passeggiata Archeologica, Via dei Fori Imperiali, Piazza Venezia, Via IV Novembre, Via XXIV Maggio, Palazzo del Quirinale, Dall'Arco di Costantino al Palazzo del Quirinale erano schierate lungo tutto il percorso le truppe del Presidio di Roma con bandiere e fanfare.
Nel cortile del Palazzo del Quirinale le macchine sfilano dinanzi alla Guardie schierata con bandiera o banda che rendono gli onori, mentre al piedi dello scalone si erano recati ad incontrare gli ospiti il Ministro Mosca, il Conte Piccolomini, il Capitano Tassoni ed il Conte Macchi di Collere dall'Ufficio Cerimoniale del Ministero dagli Affari Esteri.
Sulla torretta del Quirinale vengono alzati: - lo stendardo imperiale iraniano e una bandiera italiana (delle stesse dimensioni quale simbolo dal Presidente della Repubblica) sulla stessa sagoma ad alla stessa altezza invergate sull'asta sovrastante le campane - la bandiera Iraniana (a dritta) e la bandiera Italiana (a sinistra) invergate su due aste appositamente sistemate in corrispondenze del cornicione (parte centrale interna) della torretta. Dette bandiere resteranno "a vivo" per la durata delle permanenza semiufficiale dello Scià.
Scesi dalle macchine S. Maestà ed il Presidente, seguiti dalle Personalità del corteo, sono saliti per lo scalone d'onore per raggiungere il salotto rosso e la prima Sala Stucchi. Il corteo era preceduto da due staffieri, dal Conte Piccolomini e del Colonnello Calogero, mentre Corazzieri in alta uniforme facevano ala rendendo gli onori.
Nel Salone Corazzieri, che precede la Sala Rossa, presenta le armi lo Squadrone dei Corazzieri in alta uniforme e mentre il Sovrano, il Presidente e la prima parte del corteo fanno il loro ingresso nella prima Sala Stucchi, il resto del seguito si sofferma nel Salotto Rosso.
S.M.I. ed il Presidente della Repubblica hanno un breve colloquio nella Sala Stucchi, al termine del quale le Personalità che erano rimaste nella Sala Rossa vengono invitate ad entrare nella Sala Stucchi e presentate tutte all'Augusto Ospite. Ai presenti viene servito un vino d'onore e d il Presidente successivamente, dopo aver chiesto allo Scià se avesse voluto riposare, lo accompagna, preceduto dal Conte Piccolomini e dal Comandante Thorel (Ufficiale addetto alla persona di S.M.l.) fino alla porta del primo appartamento imperiale, mentre il Colonnello Calogero ed il Capitano Tassoni accompagnano il seguito del Sovrano nei rispettivi appartamenti. Preso congedo dal Presidente, lo Scià ha visitato il suo appartamento e quello del Ministro della sue Corte, accompagnato dal Conte Piccolomini e dal Comandante Thorel e seguito dal Ministro della Corte Imperiale e dell'Ambasciatore dell'Iran.
Alle ore 13.30 ha luogo una colazione intima alla quale partecipano Sua Maestà Imperiale, S.E. Mahmoud Dyam, Ministro della Corte; il Signor Hossein-Alì Garagozlou, Aiutante di Campo Civile; il Generale Hedjazi, Aiutante di Campo Particolare; il Generale Dott. Ayadi, medico particolare; il Maggiore Hossein Fardoust, Ufficiale di servizio ed il Comandante
Thorel invitato da S.M.I. in un salotto dell'appartamento del Capo del Protocollo della Corte, Signor Hormoz Pirnia, hanno consumato la colazione insieme al Signor Pirnia il Colonnello Ansari, Aiutante di Campo Particolare dello Scià, il Conte Macchi di Cellere ed il Conte Piccolomini.
Alle ore 17 S.M.I., accompagnato dal Comandante Thorel e dal Conte Macchi di Cellere, si è recato con il suo seguito in automobile a visitare i Fori Imperiali di Roma. All'altezza di via Cavour, in via dei Fori Imperiali, Sua Maestà ed il seguito sono scesi dalla macchina. Erano a ricevere S.M.I. il vice Direttore generale delle Belle Arti, Prof. Michele De Tommaso, Capo Divisione dal Ministero della Pubblica Istruzione, ed il Prof. Bocconi, Direttore dei Musei Capitolini, il quale aveva il compito di illustrare i Monumenti. La visita alle antichità si è svolta prima nei Fori Imperiali e successivamente nel Palatino e nel Colosseo.
Alle ore 19.30 lo Scià ed il seguito è rientrato al Quirinale ritirandosi indi nel suo appartamento.
Alle ore 20.30, accompagnato dall'avvocato Carbone e dal Generale Marazzani, il Presidente della Repubblica parte in automobile dalla Palazzina recandosi alla vetrata da dove, a mezzo dell'ascensore, raggiunge la Sala Peri. Quivi erano ad attenderlo i vari invitati che erano stati incontrati ai piedi dello scalone dal Conte Piccolomini. Indi il Conte Piccolomini si è recato ad avvertire Sua Maestà Imperiale il quale, preceduto dal Comandante Thorel e accompagnato dal suo seguito, dal suo appartamento ha raggiunto la Sala Peri, ove si trovava il Presidente della Repubblica. Dopo un reciproco saluto il Sovrano ed il Presidente e le Alte Cariche invitate hanno avuto un breve colloquio al quale hanno partecipato il Ministro, il Capo del Cerimoniale ed il Ciambellano della Corte Imperiale, nonché l'avvocato Carbone, il Generale Marazzani e l'Ambasciatore Taliani. Subito dopo i due Capi di Stato sono passati nell'attigua Sala degli Arazzi, dove S.M.I. ha ricevuto l'omaggio di tutti gli invitati presenti e dove il Presidente, con a fianco il Sottosegretario alla Difesa, On. Rodinò, in rappresentanza del Ministro, Gli ha appuntato sul petto la Croce di Guerra e Gli ha consegnato il relativo decreto in pergamena, custodito in una cartella di pelle recata dal Generale Marazzani, e l'Aquila d'Oro di pilota racchiusa in un astuccio di pelle con diploma relativo. S.M.I. porge indi al Presidente la Sciarpa e la Placca del Supremo Ordine Iraniano della Corona, onorificenza che il Capo dello Stato ha molto gradito, fregiandosene subito.
Terminate la offerte onorifiche, il Conte Piccolomini ha avvertito il Signor Presidente che il pranzo era servito e successivamente il Capo dello Stato ha invitato lo Scià a porsi alla Sua destra per fare ingresso nella sala da pranzo. Seguivano gli invitati che hanno occupato il proprio posto.
Gli invitati erano i seguenti: On. Bonomi, Presidente del Senato; On. Gronchi, Presidente della Camera dei deputati; On. De Gasperi, Presidente del Consiglio dei ministri; On. Sforza, Ministro degli Affari Esteri; On. Andreotti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio del Ministri; On. Rodinò, Sottosegretario di Stato alla Difesa; l'Ambasciatore Taliani, Capo del Cerimoniale del Ministero degli Affari Esteri; l'Ing. Rebecchini, Sindaco di Roma; l'avv. Carbone, Segretario generale della Presidenza della Repubblica; il Gen. Marazzani, Ufficiale Generale addetto alla Presidenza della Repubblica; il Ministro Mosca, Capo del Servizio Diplomatico; il Comandante Thorel, Ufficiale Italiano addetto alla persona dello Shahinshah; il Conte Piccolomini, Cerimoniere della Presidenza della Repubblica; il Generale Trezzani, Capo di S.M. alla Difesa. S.E. Sig. Mahmud Djam, Ministro della Corte Imperiale Iraniana; S.E. il Generale Hedjazi, Aiutante di Campo Generale; S.E. Sig. Hormoz Pirnia, Capo del Protocollo della Corte; Signor Hossan-Alì Garagozlou, Ciambellano di Corte; Generale Dott. Ayadi, Medico Privato; Colonnello Ansari, Aiutante di Campo; Maggiore Hossein Fardoust, Ufficiale di servizio; On. Sig. Mohamed Massouri, deputato, direttore del Giornale "Ettelat"; On.le Dott. Mesbahzadi, Deputato, Direttore del giornale "Keyhan"; S.E. Sig. Fathoullah Pakrevan, Ambasciatore dell'Iran; Signor Abdol Ahad Dara, Consigliere dell'Ambasciata dell'Iran; Signor Morteza Adle Tabatabai, Segretario dell'Ambasciata dell'Iran.
Durante il pranzo la banda dell'Aeronautica, disposta nella Sala dagli staffieri, ha eseguito uno scelto programma musicale. Allo spumante il Presidente si è alzato ed ha letto in italiano il seguente brindisi in onore dell'Augusto Ospite, al termine del quale ha levato il calice alla salute di S.M.I. che ha risposto con un leggero inchino mentre la banda intona le prime battute dell'inno iraniano: "Maestà! So di interpretare il sentimento della Nazione italiana porgendo il benvenuto in Roma alla Maestà Vostra, Sovrano di uno Stato che in tempi passati e recenti ha dato costante prova di nutrire per il mio Paese sentimenti di sincera amicizia. Desidero sottolineare in questa occasione che, per volontà del Vostro Augusto Genitore e di Vostra Maestà, nemmeno gli avvenimenti che hanno sconvolto il mondo nell'ultimo decennio hanno valso a turbare i rapporti felicemente esistenti tra l'Iran e l'Italia, rapporti la cui cordialità ha avuto conferma anche nel trattamento riservato, specie in particolari circostanze, dalle Autorità del Suo Paese agli italiani ivi residenti. La visita della Maestà Vostra a Roma è dunque conferma di una tradizionale ed ininterrotta amicizia, ma io voglio scorgere altresì in essa un sicuro auspicio per lo sviluppo di vincoli sempre più saldi tra i nostri due Popoli nel campo politico, economico e culturale. È con questo augurio che levo il calice per brindare alla fortuna e alla felicità personale di Vostra Maestà e della Sua Augusta Famiglia Imperiale, alla prosperità del grande Popolo Iraniano avviato, sotto la illuminata guida della Maestà Vostra, verso mete ogn'ora più alte di civile progresso e di pacifica convivenza tra le Nazioni del mondo".
Subito dopo lo Scià si è alzato ed ha risposto al brindisi in iraniano (vedi traduzione in francese qui appresso) al termine del quale ha brindato alla salute del Presidente che ha risposto con un leggero inchino, mentre la musica intonava le prime note dell'Inno di Mameli: "Monsieur le Président. Les souhaits de bienvenue et les paroles très aimable que Votre Excellence vient de prononcer me touchent profondément. Je tiens à exprimer à Votre Excellence mes remerciements les plus sincères de l'accueil chaleureux et cordial qui m'à été réservé à mon arrivée sur le sol italien. L'allusion que Vous faites à la mémoire de mon Père me va droit coeur, et Je puis assurer Votre Excellence que je veillerai à ce que les relations traditionnelles de grande amitié et de cordialité ainsi que de mutuelle sympathie existant entre nos deux Pays se maintiennent et se renforcent dans les domaines qui intéressent nos deux peuples. Monsieur le Président je ne puis que confirmer les sentiments de la Nation Iranienne que l'Italie avec son passé glorieux symbolise pour nous tout ce qui est à la base de civilisation due point de vue des lois de l'art et de l'administration. Outre la profonde admiration qui attire mes compatriotes vers le passé de Votre Pays, nous avons une affinité de sentiments qui rapprochent et unissent nos deux Nations. C'est en pensant à Votre illustre passé et à l'avenir brillant qui se dessine pour Votre Pays que je lève mon verre à la santé de Votre Excellence ainsi qu'à la prospérité de la grande Nation Italienne dont Voue dirigez si dignement les destinées".
Terminato il brindisi S.M.I., il Presidente e gli ospiti hanno lasciato la sala da pranzo passando nella Sala degli Arazzi ove sono stati serviti il caffè ed i liquori.
Al termine del servizio, essendo venuta a mancare la luce nella Sala dagli Arazzi e nelle sale adiacenti, il Presidente ha invitato lo Scià a visitare i Saloni del Quirinale e successivamente il giardino.
Risalito poi lo Scalone d'Onore e giunti nella Sala Rossa lo Scià ha preso congedo dal Presidente e dagli invitati ritirandosi nel suo appartamento (verso le ore 23 circa).
Il Presidente della Repubblica, preso congedo dagli ospiti, ha fatto rientro alla Palazzina accompagnato dall'Avvocato Carbone e dal Generale Marazzani.