Lucifero Falcone
Ministro della Real Casa nei due anni di luogotenenza e regno di Umberto di Savoia (5 giugno 1944 - 9 maggio 46; 9 maggio - 12 giugno 1946), mosso dalla volontà di mantenere la monarchia su binari di stretta costituzionalità, Falcone Lucifero fu tra i principali interlocutori del governo e delle forze politiche antifasciste nel biennio che condusse al referendum istituzionale del 2 giugno 1946.
Lucifero (Crotone 1898 - Roma 1997), avvocato, aderente al PSI nel 1919, attivo nel Partito socialista unitario di Filippo Turati e Giacomo Matteotti sino al 1926, alla caduta del fascismo, il 25 luglio 1943, fu nominato prefetto di Catanzaro e poi di Bari.
Ministro dell'Agricoltura e foreste e Alto commissario per l'alimentazione nel primo Governo Badoglio (Salerno, 25 luglio 1943- 17 aprile 1944), fu ministro della Real Casa durante i due anni di luogotenenza e regno di Umberto di Savoia (5 giugno 1944 - 9 maggio 46; 9 maggio - 12 giugno 1946), nel corso dei quali svolse il ruolo di principale interlocutore del governo e delle forze politiche antifasciste nel governare la transizione dalla Monarchia alla Repubblica.
Dal 2 al 13 giugno 1946 gestì in prima persona la delicata fase immediatamente successiva allo svolgimento del referendum istituzionale. Dopo il referendum istituzionale del giugno 1946 e la partenza per l'esilio di Umberto II fu delegato dall'ex sovrano a rappresentarlo in Italia.