SEGRETARIATO GENERALE DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA, Servizio del cerimoniale
Il primo ordinamento del Segretariato generale del Presidente Einaudi, approvato con D.P. 9 nov. 1948, n. 4, inserisce all'interno dell'Ufficio affari generali la materia relativa al cerimoniale, cioè la cura di tutta l'attività del Capo dello Stato che quotidianamente si svolge all'interno del Palazzo del Quirinale e la predisposizione degli interventi presidenziali a cerimonie e manifestazioni fuori del Palazzo. Con il D.P. 25 ott. 1949, n. 26, viene confermata la funzione e così vengono definite le competenze: udienze, giuramenti, interventi del Presidente a cerimonie e manifestazioni.
Durante la Presidenza Gronchi, con D.P. 22 ago. 1955, n. 6, viene istituita, sempre nell'ambito dell'Ufficio affari generali, la 2° Sezione che si occupa di cerimonie, udienze, giuramenti, interventi del Presidente a cerimonie e manifestazioni. Nell'ordinamento del 1957 (D.P. 28 feb. 1957, n. 39) è l'Ufficio cerimoniale ed affari interni nell'ambito del Servizio affari generali che - oltre ad altre competenze - conferma quelle relative al coordinamento e all'organizzazione dell'attività pubblica del Capo dello Stato. Sempre maggiore importanza rivestono le funzioni connesse al cerimoniale, con un aumento delle richieste di udienze e l'aspirazione da parte di tutte le città d'Italia ad avere ospite il Presidente della Repubblica, con una più diffusa tendenza da parte di settori diversi della società civile e delle istituzioni a richiedere un incontro con la più alta carica dello Stato.
Il D.P. 1° mar. 1965, n. 5, del Presidente Saragat affida all'Ufficio cerimoniale, inquadrato nel Servizio affari generali, le seguenti mansioni: cerimonie, udienze, giuramenti, interventi del Presidente a cerimonie e manifestazioni, presidenze onorarie e patronati. L'Ufficio cerimoniale si occupa della preparazione, organizzazione e realizzazione di udienze, interventi a Roma e fuori Roma, ricevimenti, come la Festa nazionale della Repubblica, visite di Stato, colazioni e pranzi con personalità, presentazione delle lettere credenziali da parte degli ambasciatori e ministri plenipotenziari esteri accreditati presso il Quirinale, giuramento dei giudici costituzionali, giuramento dei vescovi, ecc.
Nel successivo ordinamento del Presidente Leone, approvato con D.P. 6 feb. 1978, n. 88, viene soppresso il Servizio affari generali - le cui competenze erano state già in parte riassorbite dalla Segreteria particolare del Segretario generale - e viene istituito, in posizione autonoma, il Servizio cerimoniale, con le stesse mansioni del precedente ufficio ma meglio definite, comprendendo: gli interventi del Capo dello Stato a cerimonie e manifestazioni e i relativi collegamenti con gli Organi costituzionali e la Presidenza del Consiglio dei ministri, le udienze individuali e collettive, le visite di Stato, ricevimenti, pranzi e colazioni ufficiali, i giuramenti, oltre alla prassi e alla normativa delle precedenze e alla redazione del Diario storico, cioè il cronologico di tutta l'attività del Presidente della Repubblica, che era già compilato fin dal periodo Einaudi.
Nel D.P. 24 giu. 1980, n. 36, del Presidente Pertini l'Ufficio cerimonie con identiche competenze è una delle tre divisioni del Servizio cerimoniale e rappresentanza: le altre due sono l'Ufficio adesione patronati e premi e l'Ufficio solidarietà sociale.
Con il nuovo ordinamento del Segretariato generale, approvato con D.P. 30 ott. 1985, n. 9, il Presidente Cossiga istituisce l'Ufficio cerimonie e patronato, che varierà nome con il successivo D.P. 10 feb. 1986, n. 27, diventando Ufficio cerimoniale e rappresentanza. Tre anni dopo, con D.P. 11 feb. 1989, n. 59/N, il Presidente divide gli ambiti del Cerimoniale e della Rappresentanza: quest'ultimo confluisce nel Servizio affari generali, che assorbe le competenze sui patronati e sulla solidarietà sociale, mentre l'Ufficio del cerimoniale, con la sola Divisione cerimonie, ha competenza su: predisposizione del calendario degli impegni pubblici del Capo dello Stato, nonché degli interventi a cerimonie e manifestazioni e relativi collegamenti con gli Organi costituzionali e la Presidenza del Consiglio dei ministri, predisposizione di udienze individuali e collettive, visite di Stato, ricevimenti, pranzi e colazioni ufficiali, giuramenti, prassi e normativa delle precedenze, Diario storico.
Il Presidente Scalfaro, con D.P. 24 lug. 1996, n. 83/N, accogliendo la diversificazione tra Uffici e Servizi instaurata durante la Presidenza Cossiga, inserisce il Cerimoniale tra i Servizi, nell'accezione di struttura permanente, con un'unica Divisione cerimonie, con uguali competenze.
Il Presidente Ciampi, con D.P. 26 lug. 2005, n. 60/N, riconferma il Servizio del cerimoniale aggiungendo che la predisposizione del calendario degli impegni del Presidente deve essere eseguita d'intesa con l'Ufficio della Segreteria generale, con il Capo dell'Ufficio di Segreteria del Presidente e con il Segretario particolare del Presidente.
Il Presidente Napolitano non modifica la situazione con il decreto n. 35/N del 2008, ma con il D.P. 31 luglio 2009, n. 45/N, che crea la figura del Vice Segretario generale per la documentazione e le relazioni esterne, inserisce il Servizio del cerimoniale fra quelli la cui attività è coordinata da questa nuova figura, che è anche responsabile dei risultati conseguiti.