Il Portale storico della Presidenza della Repubblica

Pubblicato il 2 giugno 2018, il Portale storico della Presidenza della Repubblica rende progressivamente disponibile il patrimonio conservato dall'Archivio storico.
Archivi, documenti, fotografie, dati, percorsi tematici e risorse digitali trasmettono la memoria dei Capi dello Stato dell'Italia repubblicana; testimoniano in modo straordinariamente capillare le attività, gli interventi e i discorsi dei Presidenti della Repubblica nello svolgimento delle funzioni che la Costituzione assegna loro; testimoniano le attività dell'Amministrazione e dei suoi protagonisti, che operano a supporto della figura presidenziale; rappresentano il Paese che ne costituisce lo sfondo; raccontano le vicende del Palazzo del Quirinale, ieri palazzo dei papi e dei re, oggi sede della massima carica dello Stato repubblicano.

I numeri del Portale: 70.780 eventi, tra udienze, impegni pubblici e privati dei Presidenti; 1.729 visite in Italia e 570 viaggi all'estero; 16.269 pagine di diario digitalizzate; 455.000 immagini; 25.111 immagini che documentano la storia d'Italia dalla Monarchia alla Repubblica; 10.787 audiovisivi; 16.918 complessi archivistici; 6.865 discorsi e interventi; 5.325 atti firmati; 55.759 Provvedimenti di grazia; 542 comunicati della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1945 al 1950; 71.236 comunicati delle presidenze Ciampi e Napolitano; 247.379 pagine di comunicati di cui 28.360 indicizzati dalle presidenze Gronchi a Scalfaro; 589 volumi in Materiali e pubblicazioni per un totale di 80.000 pagine in formato digitale; 75 soggetti produttori e 516 strutture organizzative; 131 biografie di consiglieri e consulenti; 1.665.718 triple caricate sull'Endpoint (aggiornamento del 16 maggio 2025)

 

 

8 maggio 2025
ore 15.00

"...venti anni or sono, in questo stesso giorno, finiva la seconda guerra mondiale in Europa con il crollo del Terzo Reich...con la vittoria non di un gruppo di popoli su altri popoli, ma con la vittoria delle Nazioni Unite in difesa dell'umanità contro il delirio di chi l'umanità aveva rinnegato e calpestato..."

(ASPR, Intervento del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat in occasione del XX Anniversario della Liberazione, Milano, Piazza Duomo, 9 maggio 1965)
"8 maggio 1945. La fine della guerra tedesca in Italia"
Incontro di studio


"...venti anni or sono, in questo stesso giorno, finiva la seconda guerra mondiale in Europa con il crollo del Terzo Reich... Il Nazismo sino all'ultimo ha fatto pesare sul destino dell'umanità la minaccia di una diabolica egemonia fondata sulla forza brutale, esasperata dai miti bestiali del sangue e della razza...Di proposito ho voluto in questo giorno solenne ricordare a tutti gli Italiani quale è stata la posta della terribile guerra che si è conclusa in Europa il 9 maggio 1945 con la vittoria non di un gruppo di popoli su altri popoli, ma con la vittoria delle Nazioni Unite in difesa dell'umanità contro il delirio di chi l'umanità aveva rinnegato e calpestato... Lungi da noi la stoltezza di riversare sui popoli gli errori di cui sono vittime e di cui talvolta si fanno ciechi strumenti per la disperazione di altri popoli. Tutti sappiamo ora quali eroici sacrifici hanno affrontato tedeschi coraggiosi per eliminare il tiranno. Tutti sappiamo quali prove di eroismo hanno dato lavoratori e intellettuali tedeschi affrontando il martirio per difendere la libertà. Lungi da noi quindi l'assurda identificazione tra nazismo e popolo tedesco. La responsabilità storica di quanto è avvenuto ricade su coloro che hanno posto come scopo della loro azione il ripudio del patto umano; che si sono estraniati dall'umanità; che hanno fatto di sé idoli mostruosi per una demoniaca volontà di potenza e hanno ingannato e tradito il loro popolo... Accogliendo il CLN dell'Alta Italia ai primi di maggio del '45, nella sede romana del CLN centrale, Alcide De Gasperi tenne a dichiarare "che la sua qualità di Ministro degli Esteri gli consentiva di sottolineare la parte preminente che l'insurrezione ha avuto nel dare all'Italia una nuova posizione morale nei confronti dell'opinione mondiale e dei governi alleati.". Il valore dell'insurrezione vittoriosa non è sminuito dalle già iniziate trattative di capitolazione tedesca e dal crollo imminente del regime hitleriano. Come a Vittorio Veneto, mentre i regimi stanno crollando, gli eserciti sono ancora in piedi, combattono e possono ancora infliggere almeno localmente danni decisivi. Tale immensa somma di sacrifici non riassume che un aspetto della Resistenza. Il suo significato politico e storico deve sovrastare ad ogni altra considerazione..."


(ASPR, Intervento del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat in occasione del XX Anniversario della Liberazione, Milano, Piazza Duomo, 9 maggio 1965)


"...Voi, alla fine del lungo travaglio causato dal colpevole abbandono, foste posti, il 14 settembre 1943, dal vostro comandante, Generale Gandin, di fronte a tre alternative: combattere al fianco dei tedeschi; cedere loro le armi; tenere le armi e combattere. Schierati di fronte ai vostri comandanti di reparto, vi fu chiesto, in circostanze del tutto eccezionali, in cui mai un'unità militare dovrebbe trovarsi, di pronunciarvi. Con un orgoglioso passo avanti faceste la vostra scelta, "unanime, concorde, plebiscitaria": "combattere, piuttosto di subire l'onta della cessione delle armi"...Un filo ideale, un uguale sentire, unirono ai militari di Cefalonia quelli di stanza in Corsica, nelle isole dell'Egeo, in Albania o in altri teatri di guerra. Agli stessi sentimenti si ispirarono le centinaia di migliaia di militari italiani che, nei campi di internamento, si rifiutarono di piegarsi e di collaborare, mentre le forze della Resistenza prendevano corpo sulle nostre montagne, nelle città..."


(ASPR, Intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della commemorazione dei Caduti italiani della Divisione "Acqui" a Cefalonia, Cefalonia, 1° marzo 2001)


8 maggio 1945


La fine della guerra tedesca in Italia


Incontro di studio


L'Incontro di studio trae spunto dai temi affrontati e dalle questioni sollevate dalla storiografia che, nel corso di un ottantennio, ha inteso fare il punto sulla Seconda guerra mondiale, sulla Repubblica sociale italiana, sulla Occupazione militare tedesca e sulla Resistenza.
Grazie agli studi maturati a seguito delle conclusioni della Commissione storica italo-tedesca istituita nel 2009, quale esito del Vertice bilaterale tenutosi a Trieste nel novembre 2008, con il mandato di procedere ad un approfondimento comune sul passato di guerra italo-tedesco, ed in particolare sul destino degli internati militari italiani deportati in Germania, al fine di contribuire alla creazione di una cultura della memoria comune ai due paesi, si farà particolare riferimento alle vicende dell'esercito e dei militari italiani dopo l'8 settembre e negli anni della deportazione in Germania; alla occupazione militare tedesca ed alle gerarchie militari che la condussero; alla questione della memoria dei lavoratori coatti italiani - militari e civili - impiegati nell'economia di guerra tedesca; alla ricostruzione, e alla capillare mappatura, delle stragi nazifasciste in Italia.


Organizzato dall'Archivio storico della Presidenza della Repubblica con l'Istituto storico germanico di Roma e con l'ANRP, l'Incontro si colloca nel quadro ideale e culturale che ispira, sin dalla sua istituzione, la missione dell'Archivio storico intesa a promuovere la conoscenza della storia dell'Italia sabauda e Repubblicana e dell'Istituzione presidenziale; ad esercitare la tutela sulla integrità, identità e ruolo degli archivi del Quirinale; a favorirne la loro valorizzazione e fruizione attraverso il Portale storico della Presidenza della Repubblica, mediante pubblicazioni, edizioni di fonti, iniziative didattiche, seminari e convegni.


Dedicato alla rappresentazione e alla discussione del lungo e complesso processo di elaborazione storiografica, ma anche di costruzione della memoria, svoltosi all'interno del nostro Paese con "la fine della guerra tedesca in Italia", il Seminario rientra nel ciclo di iniziative seminariali realizzate dall'Archivio storico per gli Ottant'anni della Liberazione, intese a ripercorrere idealmente il lungo itinerario che, dal proclama di armistizio dell'8 settembre 1943, condusse alla Liberazione dall'occupazione nazifascista, proclamata il 25 aprile 1945 e ratificata della resa incondizionata da parte dei Comandanti in capo della Wehrmacht, davanti ai rappresentanti delle potenze alleate, avvenuta a Berlino nell'edificio di Karlshorst nella notte tra 1'8 e il 9 maggio 1945, che vide nascere, dalle rovine della guerra, una nuova e diversa Italia, che troverà i suoi compimenti il 2 giugno del 1946, con la scelta della Repubblica, e il primo gennaio 1948 con l'entrata in vigore della nostra Carta costituzionale.


Nel corso dell'Incontro verrà proiettato il filmato "24 settembre 1943 - Combattenti italiani a Corfù" di Gianni Bisiach


(ASPR, "Collezione Gianni Bisiach", "Un minuto di Storia" del 24 settembre 2008)


Si chiede di confermare la presenza entro il 6 maggio 2025 inviando i propri dati (nome, cognome, luogo e data di nascita) all'indirizzo [email protected]



La manifestazione sarà anche trasmessa in diretta streaming tramite il canale YouTube dell'Archivio storico della Presidenza della Repubblica