"Sugli eccidi di Cefalonia, Corfù, Isole ionie ed Egee"
Presentazione del documentario commemorativo dell'Ottantesimo anniversario degli eccidi e della Resistenza dei militari italiani nella guerra di Liberazione 1943-1944.
"Dallo sbarco in Sicilia alla liberazione di Roma". Ciclo di Seminari organizzati dall'Archivio storico della Presidenza della Repubblica
Organizzato dall'Archivio storico nel quadro delle iniziative programmate per gli ottant'anni dalle vicende svoltesi tra il proclama di armistizio di Pietro Badoglio dell'8 settembre 1943 e la liberazione di Roma del 4 giugno 1944, il seminario prende spunto dal documentario commemorativo dell'Ottantesimo anniversario degli eccidi e della Resistenza dei militari italiani nella guerra di Liberazione, dal titolo "Una Resistenza dimenticata. Il sacrificio dei Militari italiani dello Ionio e dell'Egeo", realizzato dall'Ufficio Storico del V Reparto dello Stato Maggiore Difesa, in collaborazione con gli Uffici Storici degli Stati Maggiori dell'Esercito, della Marina, dell'Aeronautica e del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, in compartecipazione con la Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali con la partecipazione dell'Istituto Luce Cinecittà, dell'Istituto Superiore Statale Cine-TV Rossellini di Roma e della Società di produzione di contenuti multimediali "Human Touch Media".
Il Seminario intende ripercorrere idealmente il lungo itinerario che dagli avvenimenti drammatici, dolorosi e complessi legati all'eccidio di Cefalonia, ma anche di Corfù, delle Isole Ionie ed Egee, - dove, dopo l'armistizio, centinaia di ufficiali e soldati italiani della divisione Acqui vennero trucidati dai tedeschi al termine di una settimana di combattimenti - avrebbe condotto alla creazione del "mito di Cefalonia" che, nella commemorazione del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi del 1° marzo 2001, fu letto come «primo atto della Resistenza di un'Italia libera dal Fascismo».
Grazie alla rigorosa attenzione alla qualità delle fonti e al ricorso ad un imponente scavo documentario, quale emerge dal volume della curatrice del documentario, professoressa Maria Gabriella Pasqualini, dal titolo "8 settembre 1943 - 25 aprile 1945. La Resistenza dei militari Italiani: un lungo percorso sino alla vittoria finale" (Ministero della Difesa, Ufficio Storico del V Reparto dello Stato Maggiore Difesa, 2023), il seminario si propone di ripercorrere la vicenda e le ragioni di una memoria storica divisa, che ha visto nella resistenza della Acqui il primo episodio della lotta di liberazione, ma anche un atto irresponsabile, destinato a una fine tragica.
"Decisero di non cedere le armi. Preferirono combattere e morire per la patria. Tennero fede al giuramento.
Questa... è l'essenza della vicenda di Cefalonia nel settembre del 1943...La loro scelta consapevole fu il primo atto della Resistenza, di un'Italia libera dal fascismo...A voi, ufficiali, sottufficiali e soldati della "Acqui" qui presenti, sopravvissuti al tragico destino della vostra Divisione, mi rivolgo con animo fraterno.
Noi, che portavamo allora la divisa, che avevamo giurato, e volevamo mantenere fede al nostro giuramento, ci trovammo d'improvviso allo sbaraglio, privi di ordini.
La memoria di quei giorni è ancora ben viva in noi. Interrogammo la nostra coscienza. Avemmo, per guidarci, soltanto il senso dell'onore, l'amor di Patria, maturato nelle grandi gesta del Risorgimento...Voi, alla fine del lungo travaglio causato dal colpevole abbandono, foste posti, il 14 settembre 1943, dal vostro comandante, Generale Gandin, di fronte a tre alternative: combattere al fianco dei tedeschi; cedere loro le armi; tenere le armi e combattere. Schierati di fronte ai vostri comandanti di reparto, vi fu chiesto, in circostanze del tutto eccezionali, in cui mai un'unità militare dovrebbe trovarsi, di pronunciarvi. Con un orgoglioso passo avanti faceste la vostra scelta, "unanime, concorde, plebiscitaria": "combattere, piuttosto di subire l'onta della cessione delle armi".
Decideste così, consapevolmente, il vostro destino. Dimostraste che la Patria non era morta. Anzi, con la vostra decisione, ne riaffermaste l'esistenza. Su queste fondamenta risorse l'Italia. Combatteste con coraggio, senza ricevere alcun aiuto, al di fuori di quello offerto dalla Resistenza greca. Poi andaste incontro a una sorte tragica, senza precedenti nella pur sanguinosa storia delle guerre europee...Dove trovarono tanto coraggio ragazzi ventenni, soldati sottufficiali, ufficiali di complemento e di carriera?
La fedeltà ai valori nazionali e risorgimentali diede compattezza alla scelta di combattere.
L'onore, i valori di una grande tradizione di civiltà, la forza di una Fede antica e viva, generarono l'eroismo di fronte al plotone d'esecuzione...Divenne chiaro in noi, in quell'estate del 1943, che il conflitto non era più fra Stati, ma fra princìpi, fra valori.
Un filo ideale, un uguale sentire, unirono ai militari di Cefalonia quelli di stanza in Corsica, nelle isole dell'Egeo, in Albania o in altri teatri di guerra. Agli stessi sentimenti si ispirarono le centinaia di migliaia di militari italiani che, nei campi di internamento, si rifiutarono di piegarsi e di collaborare, mentre le forze della Resistenza prendevano corpo sulle nostre montagne, nelle città...", dal discorso svolto dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della commemorazione dei Caduti italiani della Divisione "Acqui" a Cefalonia, Cefalonia, 1° marzo 2001.
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Il Presidente Giorgio Napolitano rende onore a Cefalonia alla Divisione Acqui, 25 aprile 2007
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Guarda il film di Gianni Bisiach
"24 settembre 1943 - Combattenti italiani a Corfù: Enrico Zampetti"
La manifestazione sarà anche trasmessa in diretta streaming tramite il canale YouTube dell'Archivio storico della Presidenza della Repubblica