"...diversi progetti fiorirono per convertire l'imponente struttura del Quirinale in sede imperiale..."
A proposito del volume di P. Bianchi e A. Merlotti, "Andare per l'Italia di Napoleone" ("Ritrovare l'Italia", il Mulino, 2022)
La manifestazione organizzata dall'Archivio storico della Presidenza della Repubblica nel quadro delle iniziative seminariali dedicate a "Modernità urbana ed eredità della città storica" intese a leggere il Palazzo del Quirinale quale "realizzazione architettonica, luogo identitario, simbolo di un territorio, di una tradizione, di una storia, metafora politica", nel prendere lo spunto dalla presentazione del volume di Paola Bianchi e Andrea Merlotti, punta a promuovere la conoscenza della storia del Palazzo del Quirinale nel periodo della occupazione napoleonica del nostro Paese, con particolare riferimento agli interventi progettati e a quelli effettivamente attuati dall'architetto Raffaele Stern, docente di Architettura teorica presso le scuole dell'Accademia di S. Luca, nominato nel 1811 architetto dei Palazzi imperiali, Stern, il quale, dopo aver visitato le principali dimore imperiali, avrebbe sottoposto allo stesso Napoleone, nel giugno 1811 a Parigi, il progetto di adattamento del Palazzo del Quirinale a Palazzo Imperiale.
"L'architetto Stern aveva avanzato per l'ex reggia del papa-re diverse proposte - leggiamo nelle pagine del capitolo dedicato a "Roma, un miraggio" - . L'amministrazione francese optò per la soluzione più economica, che prevedeva minimi restauri alle parti architettoniche e invece una completa riorganizzazione della decorazione degli ambienti interni, in previsione dell'insediamento di Napoleone con la moglie e il piccolo re di Roma, che di fatto non si concretò.
Un gruppo di artisti, fra cui il pittore Jean-Auguste-Dominique Ingres e lo scultore danese Bertel Thorvaldsen, coordinati da Stern, si mise presto al lavoro.
Nuove pareti, tramezzi, camini di gusto neoclassico si inserirono nella teoria delle sale e dei saloni, nei quali il visitatore può ancora oggi trovare varie tracce di quegli interventi. Nel 1813, nella Sala degli Ambasciatori, oltre alla costruzione del tramezzo che ha dato origine allo spazio attuale, Carlo Albacini scolpì un camino in marmo e porfido, progettando anche la sistemazione del pavimento con 15 pannelli a mosaico prelevati da una stanza di Villa Adriana a Tivoli...In quello che era stato l'appartamento invernale dei papi, e che oggi è la Sala degli Scrigni, Stern ricavò la Sala della Musica del petit appartement per l'imperatrice Maria Luisa...Nel Salottino napoleonico fu allestito, poi, un cabinet de toilette per l'imperatore, la cui stanza da letto era stata posta nell'ambiente contiguo;... La Sala della Musica fu allestita come «gran gabinetto da lavoro» dell'imperatore e dedicata alla figura di Giulio Cesare, rappresentato come alter ego di Napoleone con le sue stesse fattezze fisiche. E ancora, la Sala della Pace deriva il nome dalle ristrutturazioni napoleoniche che, con un Trionfo della Pace dipinto nel 1812 da Felice Giani, avrebbero dovuto creare l'ambiente ideale per il cabinet de l'empereur. La Sala delle Dame conserva decorazioni parietali esaltate da un fregio sul Trionfo di Alessandro Magno, che avrebbe dovuto evocare l'accoglienza di Napoleone a Roma con fasti analoghi a quelli riservati nell'antichità al grande macedone...".
Si chiede di confermare la presenza entro il 9 settembre 2022 inviando i propri dati (nome, cognome, luogo e data di nascita) all'indirizzo [email protected]
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- Guarda le fotografie dei mosaici di epoca romana (provenienti dagli scavi di Villa Adriana a Tivoli) inseriti come elementi di decoro nei pavimenti della Sala delle Dame e del Salone degli Ambasciatori, nell'ala alessandrina del Palazzo del Quirinale
La manifestazione sarà anche trasmessa in diretta streaming tramite il canale vimeo del Quirinale accessibile attraverso la Home Page del Portale storico della Presidenza della Repubblica