Intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della consegna delle medaglie d'oro alla bandiera della Guardia di finanza e degli encomi solenni per celebrare il 230° anniversario della fondazione
Due parole per esprimervi il mio ringraziamento di avervi qui.
Mi dispiace moltissimo, caro Ministro, di non essere domani con voi a Gaeta, in occasione della celebrazione dell'anniversario della nascita della Guardia di Finanza.
Sono quindi lieto di incontrarvi qui e di aver potuto consegnare questi riconoscimenti e queste onorificenze.
Le stesse motivazioni, che accompagnano le onorificenze di queste due medaglie d'Oro alla Bandiera del Corpo della Guardia di Finanza e gli encomi solenni che sono stati ora conferiti, dimostrano la efficienza e la versatilità che su una pluralità di compiti di istituto, la Guardia di Finanza svolge.
Voi siete presenti in ogni settore della vita nazionale, civile e militare. Ed è ciò un fatto unico, perché le altre forze armate hanno compiti ben precisi, militari o al massimo di sicurezza interna, come l'Arma dei Carabinieri.
Voi invece avete il compito di difendere, come ha detto il Ministro, anche il patrimonio dello Stato, la "res publica", come definivano lo Stato i romani, utilizzando il termine "res", la cui traduzione in lingua italiana vuol dire la cosa pubblica.
E anche per noi, nel linguaggio comune, con il termine "le mie cose", qualunque cittadino intende riferirsi al proprio patrimonio. Che d'altra parte è anche la base della propria capacità e della propria possibilità di vivere.
Quindi in questo campo voi avete un compito esclusivo, che è di enorme importanza civile. Ed è allora fondamentale che voi uniate alla vostra professionalità -e so come vi arrivate dopo il superamento di lunghi e duri corsi di preparazione per sottufficiali ed ufficiali della Guardia di Finanza, avendo visitato da tanti anni addietro a vario titolo le vostre scuole a cominciare da quella di Bergamo - quella capacità di intuito.
Quando infatti si compie una ispezione a una società, il fiuto è essenziale, è tutto. E al tempo stesso dovete riuscire - è questo l'aspetto più difficile - nello svolgere l'attività ispettiva, che poi può portare a sanzioni di vario tipo, ad avere quel tratto umano che deve accompagnare la severità del compito, ed anche la comprensione umana per chi avete di fronte, che non è solamente una società, una ditta commerciale più o meno importante, ma vi trovate davanti a uomini.
E' chiaro che si crea per forza un rapporto direi quasi antitetico fra voi e l'ispezionato, però una cosa è creare un rapporto antitetico che ponga un muro tra voi, e un'altra è riuscire, con doti di umanità, a spiegare e far comprendere che si è lì ad operare non solamente per colpire dove si riscontra il reato, dove si indaga se si è operato male, ma occorre distinguere quando il male è fatto scientemente e non scientemente ed avere una severità diversa.
Il margine vostro è enorme. E il vostro compito è quello di creare un rapporto quasi fiduciario con la controparte.
La Guardia di Finanza certamente quando si presenta per compiere una ispezione a qualunque istituzione pubblica o privata, società o ditta, può indurre a mettere di malumore il soggetto, è normale questo stato d'animo nel cittadino. Però è diverso quando con colui che avete di fronte voi cercate innanzitutto di capire perché egli si è comportato in quella maniera; se c'è stato inganno, dolo, malafede, o se invece a volte c'è stata anche ignoranza, o una interpretazione errata della legge, di una disposizione concernenti i vari obblighi che disciplinano chi svolge un'attività commerciale, finanziaria, o industriale.
Quindi, professionalità e umanità.
Basta leggere le motivazioni degli encomi che ho consegnato e le motivazioni delle due medaglie d'oro, dal soccorso alpino, da tutta l'attività che svolgete anche militare nelle nostre forze di pace nel mondo a cominciare dai Balcani, per confermare che avete un grosso compito. Che deve essere sempre accompagnato anche da comportamenti cristallini, che sono fondamentali per il prestigio, per l'autorevolezza, per la dignità del corpo al quale appartenete. Questo è fondamentale.
Il cittadino deve sapere che quando vede un finanziere, non lo deve guardare non solo come un nemico, che non lo è, ma tanto meno come colui che cerca in qualunque modo di approfittare della veste della divisa che indossa, per ottenere appunto un qualsivoglia anche modesto beneficio personale. E' fondamentale questo principio.
Con questi sentimenti rivolgo il mio saluto a voi e a tutti coloro che sono qui presenti. Vi ringrazio e rinnovo il mio rammarico per non potere essere domani con voi a Gaeta.
Festeggiate con orgoglio il vostro 230° anniversario.
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Mi dispiace moltissimo, caro Ministro, di non essere domani con voi a Gaeta, in occasione della celebrazione dell'anniversario della nascita della Guardia di Finanza.
Sono quindi lieto di incontrarvi qui e di aver potuto consegnare questi riconoscimenti e queste onorificenze.
Le stesse motivazioni, che accompagnano le onorificenze di queste due medaglie d'Oro alla Bandiera del Corpo della Guardia di Finanza e gli encomi solenni che sono stati ora conferiti, dimostrano la efficienza e la versatilità che su una pluralità di compiti di istituto, la Guardia di Finanza svolge.
Voi siete presenti in ogni settore della vita nazionale, civile e militare. Ed è ciò un fatto unico, perché le altre forze armate hanno compiti ben precisi, militari o al massimo di sicurezza interna, come l'Arma dei Carabinieri.
Voi invece avete il compito di difendere, come ha detto il Ministro, anche il patrimonio dello Stato, la "res publica", come definivano lo Stato i romani, utilizzando il termine "res", la cui traduzione in lingua italiana vuol dire la cosa pubblica.
E anche per noi, nel linguaggio comune, con il termine "le mie cose", qualunque cittadino intende riferirsi al proprio patrimonio. Che d'altra parte è anche la base della propria capacità e della propria possibilità di vivere.
Quindi in questo campo voi avete un compito esclusivo, che è di enorme importanza civile. Ed è allora fondamentale che voi uniate alla vostra professionalità -e so come vi arrivate dopo il superamento di lunghi e duri corsi di preparazione per sottufficiali ed ufficiali della Guardia di Finanza, avendo visitato da tanti anni addietro a vario titolo le vostre scuole a cominciare da quella di Bergamo - quella capacità di intuito.
Quando infatti si compie una ispezione a una società, il fiuto è essenziale, è tutto. E al tempo stesso dovete riuscire - è questo l'aspetto più difficile - nello svolgere l'attività ispettiva, che poi può portare a sanzioni di vario tipo, ad avere quel tratto umano che deve accompagnare la severità del compito, ed anche la comprensione umana per chi avete di fronte, che non è solamente una società, una ditta commerciale più o meno importante, ma vi trovate davanti a uomini.
E' chiaro che si crea per forza un rapporto direi quasi antitetico fra voi e l'ispezionato, però una cosa è creare un rapporto antitetico che ponga un muro tra voi, e un'altra è riuscire, con doti di umanità, a spiegare e far comprendere che si è lì ad operare non solamente per colpire dove si riscontra il reato, dove si indaga se si è operato male, ma occorre distinguere quando il male è fatto scientemente e non scientemente ed avere una severità diversa.
Il margine vostro è enorme. E il vostro compito è quello di creare un rapporto quasi fiduciario con la controparte.
La Guardia di Finanza certamente quando si presenta per compiere una ispezione a qualunque istituzione pubblica o privata, società o ditta, può indurre a mettere di malumore il soggetto, è normale questo stato d'animo nel cittadino. Però è diverso quando con colui che avete di fronte voi cercate innanzitutto di capire perché egli si è comportato in quella maniera; se c'è stato inganno, dolo, malafede, o se invece a volte c'è stata anche ignoranza, o una interpretazione errata della legge, di una disposizione concernenti i vari obblighi che disciplinano chi svolge un'attività commerciale, finanziaria, o industriale.
Quindi, professionalità e umanità.
Basta leggere le motivazioni degli encomi che ho consegnato e le motivazioni delle due medaglie d'oro, dal soccorso alpino, da tutta l'attività che svolgete anche militare nelle nostre forze di pace nel mondo a cominciare dai Balcani, per confermare che avete un grosso compito. Che deve essere sempre accompagnato anche da comportamenti cristallini, che sono fondamentali per il prestigio, per l'autorevolezza, per la dignità del corpo al quale appartenete. Questo è fondamentale.
Il cittadino deve sapere che quando vede un finanziere, non lo deve guardare non solo come un nemico, che non lo è, ma tanto meno come colui che cerca in qualunque modo di approfittare della veste della divisa che indossa, per ottenere appunto un qualsivoglia anche modesto beneficio personale. E' fondamentale questo principio.
Con questi sentimenti rivolgo il mio saluto a voi e a tutti coloro che sono qui presenti. Vi ringrazio e rinnovo il mio rammarico per non potere essere domani con voi a Gaeta.
Festeggiate con orgoglio il vostro 230° anniversario.