Incontro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con la signora Paola Pelino contitolare della fabbrica di confetti Pelino e con una rappresentanza di collaboratori dell'azienda in occasione del 220° anniversario di attività
La ringrazio Signora Pelino per il gentile dono e per le parole che ha pronunciato. Fa sempre piacere incontrare componenti di una famiglia che per legami di parentela o per motivi di lavoro si sente veramente unita.
La fabbricazione di confetti è una storica attività che caratterizza Sulmona e voi come azienda la potate avanti ormai da secoli.
Come ha detto la Signora Pelino, mi è particolarmente cara Sulmona, per i ricordi che mi suscita. La prima conoscenza del nome è avvenuta sui banchi di scuola, quando la località di Sulmona era legata soprattutto al fatto che fu la patria di Ovidio. In seguito, Sulmona mi porta alla mente la cerimonia di inaugurazione di quello che è stato definito il "sentiero della libertà", compiuto insieme ad altri italiani e non, che avevano vissuto la stessa esperienza del marzo del 1943.
Voi siete tutti giovani e non ricorderete certamente il bombardamento del 24 marzo del 1943. E io quel giorno l'ho vissuto a Sulmona, perché ero in quella zona e mi trovavo in attesa di iniziare quella marcia percorrendo quel sentiero della libertà, che doveva portarmi al di là del fronte salendo da Sulmona, Pacentro, Guado di Coccia, Campo di Giove, per finire sul versante sud della Maiella che era al di là delle linee.
E a Sulmona, soprattutto nella vicina Scanno, passai molti mesi sempre restando in contatto con Sulmona, un contatto che era tenuto anche grazie all'impegno civico e patriottico di una delle tante famiglie di Sulmona che si impegnò in tal senso. Ne ricordo ancora il nome, era la famiglia Camtelmi; e il Sig. Cantelmi, muratore e la moglie, originaria di Scanno, tenevano dei rapporti con un gruppo di persone che erano fuggiasche a Scanno, tra le quali il più noto era Guido Calogero. E gli abitanti di Sulmona che erano impegnati in quel periodo ad aiutare i fuggiaschi di qualunque nazione essi fossero. In gran parte venivano dal campo di concentramento situato a pochi chilometri da Sulmona, Fontanamore.
Quindi, questa signora Angiolina Cantelmi, più volte a piedi - allora i mezzi di comunicazione non esistevano - percorreva il tragitto da Sulmona a Scanno, circa 20/25 chilometri, facendo la staffetta fra le due località. E nella sua dimora fui ospitato per alcuni giorni in attesa di incamminarmi nel cosiddetto "sentiero", chiamato poi "Sentiero della Libertà". Per questo la memoria che ho di Scanno è vivissima. Inoltre, Sulmona mi è particolarmente cara anche, per la conoscenza di persone come Carlo Autiero.
Della vostra cittadina ricordo anche la bellissima piazza, dove ho avuto anche occasione di pronunciare un discorso due anni fa, nel corso della mia visita a Sulmona. E quindi tutti questi ricordi mi rendono la vostra città particolarmente cara.
Ecco perché l'odierno incontro con voi è piacevole sotto due punti di vista: sia l'affetto e la riconoscenza che ho per la vostra città e sia il merito e l'importanza della continuità attuata dalla vostra azienda nella caratteristica fabbricazione di un prodotto che evoca in tutti momenti simpatici e dolci, come quello della produzione di confetti.
Sono lieto di salutarvi in questa sede e portate i miei saluti a Sulmona. Grazie.
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La fabbricazione di confetti è una storica attività che caratterizza Sulmona e voi come azienda la potate avanti ormai da secoli.
Come ha detto la Signora Pelino, mi è particolarmente cara Sulmona, per i ricordi che mi suscita. La prima conoscenza del nome è avvenuta sui banchi di scuola, quando la località di Sulmona era legata soprattutto al fatto che fu la patria di Ovidio. In seguito, Sulmona mi porta alla mente la cerimonia di inaugurazione di quello che è stato definito il "sentiero della libertà", compiuto insieme ad altri italiani e non, che avevano vissuto la stessa esperienza del marzo del 1943.
Voi siete tutti giovani e non ricorderete certamente il bombardamento del 24 marzo del 1943. E io quel giorno l'ho vissuto a Sulmona, perché ero in quella zona e mi trovavo in attesa di iniziare quella marcia percorrendo quel sentiero della libertà, che doveva portarmi al di là del fronte salendo da Sulmona, Pacentro, Guado di Coccia, Campo di Giove, per finire sul versante sud della Maiella che era al di là delle linee.
E a Sulmona, soprattutto nella vicina Scanno, passai molti mesi sempre restando in contatto con Sulmona, un contatto che era tenuto anche grazie all'impegno civico e patriottico di una delle tante famiglie di Sulmona che si impegnò in tal senso. Ne ricordo ancora il nome, era la famiglia Camtelmi; e il Sig. Cantelmi, muratore e la moglie, originaria di Scanno, tenevano dei rapporti con un gruppo di persone che erano fuggiasche a Scanno, tra le quali il più noto era Guido Calogero. E gli abitanti di Sulmona che erano impegnati in quel periodo ad aiutare i fuggiaschi di qualunque nazione essi fossero. In gran parte venivano dal campo di concentramento situato a pochi chilometri da Sulmona, Fontanamore.
Quindi, questa signora Angiolina Cantelmi, più volte a piedi - allora i mezzi di comunicazione non esistevano - percorreva il tragitto da Sulmona a Scanno, circa 20/25 chilometri, facendo la staffetta fra le due località. E nella sua dimora fui ospitato per alcuni giorni in attesa di incamminarmi nel cosiddetto "sentiero", chiamato poi "Sentiero della Libertà". Per questo la memoria che ho di Scanno è vivissima. Inoltre, Sulmona mi è particolarmente cara anche, per la conoscenza di persone come Carlo Autiero.
Della vostra cittadina ricordo anche la bellissima piazza, dove ho avuto anche occasione di pronunciare un discorso due anni fa, nel corso della mia visita a Sulmona. E quindi tutti questi ricordi mi rendono la vostra città particolarmente cara.
Ecco perché l'odierno incontro con voi è piacevole sotto due punti di vista: sia l'affetto e la riconoscenza che ho per la vostra città e sia il merito e l'importanza della continuità attuata dalla vostra azienda nella caratteristica fabbricazione di un prodotto che evoca in tutti momenti simpatici e dolci, come quello della produzione di confetti.
Sono lieto di salutarvi in questa sede e portate i miei saluti a Sulmona. Grazie.
Diario storico
Visita in anteprima del Presidente della Repubblica, in forma strettamente privata, alla mostra "Maestà di Roma. Da Napoleone all'Unità d'Italia". Sezione "Universale ed eterna", Roma, Scuderie del QuirinaleIncontro con una delegazione della Fabbrica Confetti Pelino di Sulmona
Impegni del Presidente della Repubblica