Brindisi del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della sua visita in Germania
Vorrei dire poche parole di saluto prima di iniziare questa nostra cena.
Mi rivolgo con particolare affetto, in primo luogo, al Presidente Von Weizsaecker nonché a tutti quanti loro che hanno gentilmente accolto questo invito e mi onorano della loro presenza.
Sono lieto di trovarmi ancora una volta in Germania a Berlino. Questa città incarna, come nessun'altra in Europa, la storia recente del nostro Continente con tutte le sue lacerazioni, ma anche con l'orgoglio di volere avanzare in un futuro di unità e di progresso.
La visita di oggi, la quarta da quando sono Presidente della Repubblica, si iscrive nel solco di solidi vincoli di amicizia fra i nostri due Paesi.
Mi rallegro, in particolar modo, per la presenza del Presidente Von Weizsaecker che in anni di storici cambiamenti per l'Europa e per la Germania ha esercitato l'alta funzione di Presidente della Repubblica Federale con grande saggezza e lungimiranza.
Poco fa ho ricordato il nostro primo incontro a Bonn nel giugno del 1993, quando, da poche settimane, mi ero visto affidare, improvvisamente - ero Governatore della Banca d'Italia - l'incarico di Presidente del Consiglio in un momento particolarmente difficile, in una delle transizioni che la politica italiana stava vivendo. Il Cancelliere Kohl mi invitò ad un incontro che subito accettai ma al mio arrivo all'aeroporto di Colonia, l'Ambasciatore dell'epoca, Vattani, prima dell'incontro con il Cancelliere Kohl, avrei avuto un incontro con il Presidente Von Weizsacker.
Fu un incontro breve ma intenso e significativo. Ricordo ancora e me le ha confermato poco fa le parole che lui mi disse e quale effetto ebbero nel mio animo.
La fitta trama dei rapporti bilaterali tra Italia e Germania riflette in tutti i campi la vivacità dello spirito europeo aperto, intraprendente e cosmopolita.
Domani mi attendono due importanti eventi. Il primo all'anca Università di Humboldt che mi consentirà di evocare la storia recente e le prospettive future dell'Europa dinanzi ad un uditorio di giovani che di questo futuro saranno i protagonisti; il secondo l'inaugurazione della rinnovata sede dell'Ambasciata d'Italia, anch'essa simbolo della vitalità e intensità dell'amicizia italo tedesca.
Con questi sentimenti vi accolgo intorno a questa tavola grato per l'amicizia che volete dimostrarmi.
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Mi rivolgo con particolare affetto, in primo luogo, al Presidente Von Weizsaecker nonché a tutti quanti loro che hanno gentilmente accolto questo invito e mi onorano della loro presenza.
Sono lieto di trovarmi ancora una volta in Germania a Berlino. Questa città incarna, come nessun'altra in Europa, la storia recente del nostro Continente con tutte le sue lacerazioni, ma anche con l'orgoglio di volere avanzare in un futuro di unità e di progresso.
La visita di oggi, la quarta da quando sono Presidente della Repubblica, si iscrive nel solco di solidi vincoli di amicizia fra i nostri due Paesi.
Mi rallegro, in particolar modo, per la presenza del Presidente Von Weizsaecker che in anni di storici cambiamenti per l'Europa e per la Germania ha esercitato l'alta funzione di Presidente della Repubblica Federale con grande saggezza e lungimiranza.
Poco fa ho ricordato il nostro primo incontro a Bonn nel giugno del 1993, quando, da poche settimane, mi ero visto affidare, improvvisamente - ero Governatore della Banca d'Italia - l'incarico di Presidente del Consiglio in un momento particolarmente difficile, in una delle transizioni che la politica italiana stava vivendo. Il Cancelliere Kohl mi invitò ad un incontro che subito accettai ma al mio arrivo all'aeroporto di Colonia, l'Ambasciatore dell'epoca, Vattani, prima dell'incontro con il Cancelliere Kohl, avrei avuto un incontro con il Presidente Von Weizsacker.
Fu un incontro breve ma intenso e significativo. Ricordo ancora e me le ha confermato poco fa le parole che lui mi disse e quale effetto ebbero nel mio animo.
La fitta trama dei rapporti bilaterali tra Italia e Germania riflette in tutti i campi la vivacità dello spirito europeo aperto, intraprendente e cosmopolita.
Domani mi attendono due importanti eventi. Il primo all'anca Università di Humboldt che mi consentirà di evocare la storia recente e le prospettive future dell'Europa dinanzi ad un uditorio di giovani che di questo futuro saranno i protagonisti; il secondo l'inaugurazione della rinnovata sede dell'Ambasciata d'Italia, anch'essa simbolo della vitalità e intensità dell'amicizia italo tedesca.
Con questi sentimenti vi accolgo intorno a questa tavola grato per l'amicizia che volete dimostrarmi.
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