Visita del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi alla Città di Siena. Incontro con i giornalisti
DOMANDA:
Presidente il Rettore ha lanciato un grido d'allarme per i tagli alla ricerca e alla formazione nell'Università. Lei condivide queste preoccupazioni?
PRESIDENTE CIAMPI:
Io trovo che appunto che c'è un consenso, credo, amplissimo e totale sulla importanza di sostenere l'università, di sostenere la ricerca, di sostenere l'istruzione. Questo credo che è una convinta e diffusa sensibilità di tutti gli italiani. La relazione del Rettore ne ha direi confermato alle fondamenta, essendo appunto lui partito dal ricordare l'importanza della memoria, la memoria come via per conoscere il passato, per meglio definire la nostra identità, conoscere il passato per poter vivere, cioè creare la vita presente e il futuro. Questo è il punto di partenza.
Quindi l'università come centro di formazione e di ricerca, che sono il motore dello sviluppo sociale ed economico di un paese, l'università quindi che non deve essere isolata, ma deve essere inserita profondamente nella società.
Di qui l'importanza civile dell'università, il fatto che l'università deve servire a dare ai nostri giovani il senso, la conoscenza e l'etica. La conoscenza e l'etica vanno di pari passo. E oggi c'è questo vantaggio: che la dimensione dell'università che è sempre più diffusa fa sì che questa funzione di conoscenza e di etica possa discendere nel Paese più repentinamente di quello che poteva avvenire secoli fa.
Alle origini le università erano una élite e quindi certamente hanno determinato, lo sentiamo bene noi, da subito dopo il Medioevo in poi la fonte della nostra civiltà, che però rimaneva inizialmente isolata in una élite e poi solamente lentamente scendeva nella realtà della società.
Oggi invece la diffusione delle università fa sì che questa funzione della università, ripeto, come conoscenza e come etica possa diffondersi immediatamente e quindi fermentare la vita del Paese. Direi unendosi subito con gli aspetti - e di qui l'importanza anche sulla quale insisto sempre - del contatto e della collaborazione fra università e importanza e imprenditoria nella sua accezione più ampia. Perché così si trasfonde immediatamente l'avanzamento nel sapere, nella realtà del progresso del paese.
Tutte queste cose implicano, come ho detto all'inizio, l'importanza di sostenere l'università, di sostenere la scuola, di sostenere l'istruzione.
DOMANDA:
Ma in questo quadro lo Stato deve mantenere anche il coordinamento della istruzione, della scuola? In tutte le regioni?
PRESIDENTE CIAMPI:
Non c'è dubbio che c'è questo punto centrale della vita nello Stato, della collettività che è lo Stato, e che poi appunto trova sua attuazione e anche diversificazione nelle realtà delle varie aree del paese. Anche questo è un punto sul quale credo ci sia consenso generale.
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Presidente il Rettore ha lanciato un grido d'allarme per i tagli alla ricerca e alla formazione nell'Università. Lei condivide queste preoccupazioni?
PRESIDENTE CIAMPI:
Io trovo che appunto che c'è un consenso, credo, amplissimo e totale sulla importanza di sostenere l'università, di sostenere la ricerca, di sostenere l'istruzione. Questo credo che è una convinta e diffusa sensibilità di tutti gli italiani. La relazione del Rettore ne ha direi confermato alle fondamenta, essendo appunto lui partito dal ricordare l'importanza della memoria, la memoria come via per conoscere il passato, per meglio definire la nostra identità, conoscere il passato per poter vivere, cioè creare la vita presente e il futuro. Questo è il punto di partenza.
Quindi l'università come centro di formazione e di ricerca, che sono il motore dello sviluppo sociale ed economico di un paese, l'università quindi che non deve essere isolata, ma deve essere inserita profondamente nella società.
Di qui l'importanza civile dell'università, il fatto che l'università deve servire a dare ai nostri giovani il senso, la conoscenza e l'etica. La conoscenza e l'etica vanno di pari passo. E oggi c'è questo vantaggio: che la dimensione dell'università che è sempre più diffusa fa sì che questa funzione di conoscenza e di etica possa discendere nel Paese più repentinamente di quello che poteva avvenire secoli fa.
Alle origini le università erano una élite e quindi certamente hanno determinato, lo sentiamo bene noi, da subito dopo il Medioevo in poi la fonte della nostra civiltà, che però rimaneva inizialmente isolata in una élite e poi solamente lentamente scendeva nella realtà della società.
Oggi invece la diffusione delle università fa sì che questa funzione della università, ripeto, come conoscenza e come etica possa diffondersi immediatamente e quindi fermentare la vita del Paese. Direi unendosi subito con gli aspetti - e di qui l'importanza anche sulla quale insisto sempre - del contatto e della collaborazione fra università e importanza e imprenditoria nella sua accezione più ampia. Perché così si trasfonde immediatamente l'avanzamento nel sapere, nella realtà del progresso del paese.
Tutte queste cose implicano, come ho detto all'inizio, l'importanza di sostenere l'università, di sostenere la scuola, di sostenere l'istruzione.
DOMANDA:
Ma in questo quadro lo Stato deve mantenere anche il coordinamento della istruzione, della scuola? In tutte le regioni?
PRESIDENTE CIAMPI:
Non c'è dubbio che c'è questo punto centrale della vita nello Stato, della collettività che è lo Stato, e che poi appunto trova sua attuazione e anche diversificazione nelle realtà delle varie aree del paese. Anche questo è un punto sul quale credo ci sia consenso generale.