Incontro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con il Presidente della Repubblica francese Jacques Chirac. Dichiarazione alla stampa
Sono lieto di rinnovare il mio saluto al Presidente della Repubblica francese, e lieto anche di riprendere con il Presidente Chirac un colloquio che iniziammo a Parigi, quando ebbi il piacere di essere Suo ospite in Francia.
Abbiamo avuto un colloquio breve ma molto intenso, che si è soffermato soprattutto sulla posizione europea e abbiamo constatato una più che sostanziale identità di vedute per quanto riguarda l'importanza del passaggio europeo che l'Unione sta attualmente attraversando. E la necessità di giungere a un risultato positivo per la Convenzione prima e per la Conferenza dopo, anche in tempi che siano appropriati agli altri impegni che l'Europa sta realizzando nel campo dell'allargamento.
In particolare, abbiamo auspicato il rafforzamento della integrazione europea, in primo luogo nei due campi dell'economia da un lato e della politica estera e della difesa dall'altro.
Il Presidente Chirac nell'ormai lontano 1996 fu il promotore al Consiglio Europeo di Dublino affinché quello che fino ad allora era il solo patto di stabilità diventasse anche il patto di stabilità e di crescita.
Ricordo bene quel passaggio perché allora mi trovavo ad esercitare le funzioni di Ministro del Tesoro della Repubblica Italiana.
E' quindi importante che l'Unione Europea vada avanti nella integrazione abbinando politiche concordate in seno all'Eurogruppo e possibilmente decise con votazioni a maggioranza, che permettano che si realizzi non solamente la stabilità e l'equilibrio di bilancio, ma anche lo sviluppo nel medio termine. La crescita non è meno importante della stabilità.
Altrettanto significativo è che l'Europa riesca in futuro a parlare nel mondo non solo con una sola voce, ma con una voce più autorevole.
Questo richiede riforme istituzionali che sono proprio attualmente materia di discussione nell'ambito della Convenzione, ma richiede soprattutto la volontà dei Paesi che partecipano all'Unione Europea di progredire in questa integrazione.
In questo momento particolare, in cui l'Europa è vicina agli Stati Uniti d'America nella lotta al terrorismo internazionale, è ancora più necessario che l'Europa sia in grado di esprimere una sua volontà, una sua autorevolezza.
Questa nostra rapida rassegna non poteva non terminare con un'attenzione particolare e preoccupata ai problemi del Medio Oriente.
Rinnovo il mio saluto al Presidente Chirac e Gli auguro che possa presto accogliere l'invito di venire in visita di Stato a Roma.
leggi tutto
Abbiamo avuto un colloquio breve ma molto intenso, che si è soffermato soprattutto sulla posizione europea e abbiamo constatato una più che sostanziale identità di vedute per quanto riguarda l'importanza del passaggio europeo che l'Unione sta attualmente attraversando. E la necessità di giungere a un risultato positivo per la Convenzione prima e per la Conferenza dopo, anche in tempi che siano appropriati agli altri impegni che l'Europa sta realizzando nel campo dell'allargamento.
In particolare, abbiamo auspicato il rafforzamento della integrazione europea, in primo luogo nei due campi dell'economia da un lato e della politica estera e della difesa dall'altro.
Il Presidente Chirac nell'ormai lontano 1996 fu il promotore al Consiglio Europeo di Dublino affinché quello che fino ad allora era il solo patto di stabilità diventasse anche il patto di stabilità e di crescita.
Ricordo bene quel passaggio perché allora mi trovavo ad esercitare le funzioni di Ministro del Tesoro della Repubblica Italiana.
E' quindi importante che l'Unione Europea vada avanti nella integrazione abbinando politiche concordate in seno all'Eurogruppo e possibilmente decise con votazioni a maggioranza, che permettano che si realizzi non solamente la stabilità e l'equilibrio di bilancio, ma anche lo sviluppo nel medio termine. La crescita non è meno importante della stabilità.
Altrettanto significativo è che l'Europa riesca in futuro a parlare nel mondo non solo con una sola voce, ma con una voce più autorevole.
Questo richiede riforme istituzionali che sono proprio attualmente materia di discussione nell'ambito della Convenzione, ma richiede soprattutto la volontà dei Paesi che partecipano all'Unione Europea di progredire in questa integrazione.
In questo momento particolare, in cui l'Europa è vicina agli Stati Uniti d'America nella lotta al terrorismo internazionale, è ancora più necessario che l'Europa sia in grado di esprimere una sua volontà, una sua autorevolezza.
Questa nostra rapida rassegna non poteva non terminare con un'attenzione particolare e preoccupata ai problemi del Medio Oriente.
Rinnovo il mio saluto al Presidente Chirac e Gli auguro che possa presto accogliere l'invito di venire in visita di Stato a Roma.