Incontro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con un gruppo di studenti delle scuole tecniche professionali nell'ambito del "Progetto scuola"
Nel porgere il mio saluto, vorrei, in particolare, rallegrarmi della vostra presenza qui al Quirinale, così particolarmente significativa, in rappresentanza delle Scuole tecniche professionali.
Ascoltando le considerazioni della dottoressa De Caro e del professore Godart sul significato della nostra cultura e, al tempo stesso, sul come questa nostra cultura si affermi nei modi più diversi - attraverso le diverse espressioni del vivere umano - trovavo che la funzione che hanno gli Istituti Professionali consista nello svolgere quella che una volta era la funzione che veniva esercitata nelle botteghe d'arte.
Infatti un tempo la professione si trasmetteva dal maestro all'apprendista nelle botteghe d'arte. E' in quell'ambito, poi, che sono sorti i grandi artisti e scienziati italiani. Oggi questo compito è affidato alle scuole Professionali, per cui bisogna avere sempre presente questa finalità: qualunque sia il settore da voi scelto e nel quale vi accingete ad operare cercate sempre di puntare a quell'obiettivo che io chiamo l'eccellenza.
Per noi italiani questo ha costituito sempre un punto fermo: quello di realizzare egregiamente qualunque opera alla quale ci si dedichi o ci si applica, sia che si tratti della creazione di uno strumento musicale, come un mandolino, o che si tratti della preparazione nel campo della cucina, di una pietanza prelibata. E così deve avvenire per tutti i numerosi aspetti e specializzazioni nelle quali si esprime la scuola professionale.
Sono quindi lieto che siate oggi presenti qui in questo edificio e che anche attraverso la vostra visita, abbiate avuto modo di rendervi conto di qual è lo spirito che informa l'attività del Quirinale, di quella sede istituzionale che amo sempre definire la "casa di tutti gli italiani".
Grazie e vivissimi auguri a tutti voi.
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Ascoltando le considerazioni della dottoressa De Caro e del professore Godart sul significato della nostra cultura e, al tempo stesso, sul come questa nostra cultura si affermi nei modi più diversi - attraverso le diverse espressioni del vivere umano - trovavo che la funzione che hanno gli Istituti Professionali consista nello svolgere quella che una volta era la funzione che veniva esercitata nelle botteghe d'arte.
Infatti un tempo la professione si trasmetteva dal maestro all'apprendista nelle botteghe d'arte. E' in quell'ambito, poi, che sono sorti i grandi artisti e scienziati italiani. Oggi questo compito è affidato alle scuole Professionali, per cui bisogna avere sempre presente questa finalità: qualunque sia il settore da voi scelto e nel quale vi accingete ad operare cercate sempre di puntare a quell'obiettivo che io chiamo l'eccellenza.
Per noi italiani questo ha costituito sempre un punto fermo: quello di realizzare egregiamente qualunque opera alla quale ci si dedichi o ci si applica, sia che si tratti della creazione di uno strumento musicale, come un mandolino, o che si tratti della preparazione nel campo della cucina, di una pietanza prelibata. E così deve avvenire per tutti i numerosi aspetti e specializzazioni nelle quali si esprime la scuola professionale.
Sono quindi lieto che siate oggi presenti qui in questo edificio e che anche attraverso la vostra visita, abbiate avuto modo di rendervi conto di qual è lo spirito che informa l'attività del Quirinale, di quella sede istituzionale che amo sempre definire la "casa di tutti gli italiani".
Grazie e vivissimi auguri a tutti voi.
Diario storico
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Impegni del Presidente della Repubblica