Visita del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi alla città di La Spezia. Incontro con le autorità
Ringrazio il Presidente del Consiglio Comunale, ringrazio il Sindaco per il loro benvenuto e ringrazio voi tutti per essere qui.
Oggi, come è stato già detto, sono qui in occasione della Festa della Marina e, quindi, questa mia visita al Comune è soltanto un momento con il quale ho ritenuto di rendere omaggio all'intera cittadinanza, ma con l'intendimento di tornare, successivamente, in visita ufficiale al Comune.
Come vi è noto, mi sono prefisso un programma: quello di visitare tutta l'Italia. Ho cominciato quindi da oltre un anno, a partire dalla elezione a Presidente della Repubblica, alla sistematica visita alle Regioni dell'Italia, sostando in una o due province per volta.
Sono stato in Liguria poche settimane fa, visitando il capoluogo Genova e successivamente Savona. Conto, una volta completato il primo giro delle Regioni, delle quali ho percorso già i due terzi, di effettuare un secondo giro, in modo da recarmi nelle restanti province. Quindi, sarò con voi - non so esattamente in quale data - prossimamente.
Negli interventi che sono stati pronunciati e dalle stesse parole che ho voluto apporre nella dedica alla città, sono stati già centrati i temi che mi stanno a cuore.
La Spezia è una città di mare, e credo di conoscere abbastanza bene i problemi del mare, essendo nato non lontano da qui, in un'altra città di mare, che è Livorno. Questa città ha particolari caratteristiche, sia perché ha avuto il suo passato e il suo destino legato fortemente alla Marina Militare - è inutile che qui ricordi le grandi tappe della storia marinara, ma La Spezia, tuttora, è legata alla Marina Militare - sia perché è un'importante porta fra il Mediterraneo, il nord dell'Italia e il centro dell'Europa.
Do molta importanza allo sviluppo delle vie del mare e non da ora; sono anni che lo dico: noi abbiamo delle grandi autostrade che sono il Tirreno da un lato e l'Adriatico dall'altro: dobbiamo utilizzarle. Bisogna, quindi, far sì che i punti di approdo, rappresentati dai porti che di fatto sono a distanze già ben definite lungo le due coste sia del Tirreno che dell'Adriatico, facilitino le connessioni e i legami, spediti e facili, con il retroterra. Sotto questo profilo tutta la Liguria e i suoi porti - e La Spezia ne è uno dei principali porti - siano la porta verso il nord. Da qui si lega l'importanza di far sì che questa porta abbia delle connessioni moderne e agili verso l'interno.
Il tema della "Pontremolese" si pone in questa ottica. Purtroppo l'incidente di pochi giorni fa ha reso ancora più drammatica questa realtà. C'è un problema che riguarda certamente quello che deve essere il minimo di sicurezza che le ferrovie debbono dare a tutti i loro percorsi in atto. Questo è un primo punto.
L'altro problema, ben noto, è il raddoppio della "Pontremolese" i cui lavori - iniziati circa dieci anni fa, con la realizzazione di un primo tratto di 20 chilometri - sono stati poi, di fatto, sospesi.
Sono occasioni di scelte che deve compiere il Paese nella sua totalità, con particolare rappresentanza dei problemi dei centri e delle popolazioni naturalmente interessate.
Mi risulta che, tra oggi o domani, è prevista una riunione a Roma su questo tema. Il Presidente del Consiglio ha fatto riferimento alla riunione che si terrà qui il prossimo 19 giugno e nella quale non potrò essere presente. E' importante però che l'input è stato dato affinché il progetto della "Pontremolese" venga affrontato e si arrivi a una conclusione per procedere, poi, all'attuazione delle decisioni adottate.
L'innovazione, alla quale ho fatto riferimento nella seconda parte del contenuto della dedica sul libro d'onore del vostro Comune, riguarda il futuro. Il futuro è legato all'innovazione; è connesso a un nuovo mondo di imprese, che vede concluso il periodo delle imprese manifatturiere a partecipazione statale, un capitolo della storia d'Italia ormai chiuso, che ha avuto la sua gloria e la sua grande importanza ma, ormai, è superato dalle nuove realtà.
Il futuro riguarda l'avvio di una nuova realtà industriale, che si basa, per quanto riguarda le imprese, sull'imprenditoria privata, le quali devono essere, però, messe in condizione di applicare da un lato l'innovazione, per quanto riguarda il governo delle nuove imprese industriali, e dall'altro lato, deve contare, per quanto riguarda il settore pubblico, su due importanti elementi: quello della formazione delle risorse umane e quello della logistica, che investe le infrastrutture. E ritorniamo ai temi che abbiamo già accennato.
E' questa la realtà della quale l'Italia si sta rendendo conto. Per questo vado predicando quella che chiamo l'alleanza delle autonomie. Per essa cosa intendo?
Occorre dar vita a un'alleanza di tre soggetti fra di loro indipendenti: le amministrazioni locali, le imprese e i centri di formazione. A tal proposito ho voluto ricordare l'evento importante dell'Università degli Studi che a La Spezia sta iniziando un suo futuro. E quando parlo di Università, intendo generalmente il mondo della formazione. Che racchiude, al pari delle Università, tutti gli Istituti Professionali. In quanto abbiamo bisogno non solamente di laureati ma anche di diplomati che, se sono veramente ben preparati, trovano, poi, facilmente immissione nel mondo dell'impresa.
Ecco gli argomenti che volevo esporvi, che sento intimamente, e nelle quali personalmente credo, e che sono le questioni in cui l'Italia si deve applicare a tutti i livelli.
Sono convinto che gli spezzini che, certamente, sono persone decise, con la loro forte personalità, saranno capaci di essere protagonisti di una nuova fase, di un nuovo loro futuro impostato e incentrato, a mio avviso, su queste principali tematiche.
Vi formulo gli auguri più vivi, con un affettuoso arrivederci.
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Oggi, come è stato già detto, sono qui in occasione della Festa della Marina e, quindi, questa mia visita al Comune è soltanto un momento con il quale ho ritenuto di rendere omaggio all'intera cittadinanza, ma con l'intendimento di tornare, successivamente, in visita ufficiale al Comune.
Come vi è noto, mi sono prefisso un programma: quello di visitare tutta l'Italia. Ho cominciato quindi da oltre un anno, a partire dalla elezione a Presidente della Repubblica, alla sistematica visita alle Regioni dell'Italia, sostando in una o due province per volta.
Sono stato in Liguria poche settimane fa, visitando il capoluogo Genova e successivamente Savona. Conto, una volta completato il primo giro delle Regioni, delle quali ho percorso già i due terzi, di effettuare un secondo giro, in modo da recarmi nelle restanti province. Quindi, sarò con voi - non so esattamente in quale data - prossimamente.
Negli interventi che sono stati pronunciati e dalle stesse parole che ho voluto apporre nella dedica alla città, sono stati già centrati i temi che mi stanno a cuore.
La Spezia è una città di mare, e credo di conoscere abbastanza bene i problemi del mare, essendo nato non lontano da qui, in un'altra città di mare, che è Livorno. Questa città ha particolari caratteristiche, sia perché ha avuto il suo passato e il suo destino legato fortemente alla Marina Militare - è inutile che qui ricordi le grandi tappe della storia marinara, ma La Spezia, tuttora, è legata alla Marina Militare - sia perché è un'importante porta fra il Mediterraneo, il nord dell'Italia e il centro dell'Europa.
Do molta importanza allo sviluppo delle vie del mare e non da ora; sono anni che lo dico: noi abbiamo delle grandi autostrade che sono il Tirreno da un lato e l'Adriatico dall'altro: dobbiamo utilizzarle. Bisogna, quindi, far sì che i punti di approdo, rappresentati dai porti che di fatto sono a distanze già ben definite lungo le due coste sia del Tirreno che dell'Adriatico, facilitino le connessioni e i legami, spediti e facili, con il retroterra. Sotto questo profilo tutta la Liguria e i suoi porti - e La Spezia ne è uno dei principali porti - siano la porta verso il nord. Da qui si lega l'importanza di far sì che questa porta abbia delle connessioni moderne e agili verso l'interno.
Il tema della "Pontremolese" si pone in questa ottica. Purtroppo l'incidente di pochi giorni fa ha reso ancora più drammatica questa realtà. C'è un problema che riguarda certamente quello che deve essere il minimo di sicurezza che le ferrovie debbono dare a tutti i loro percorsi in atto. Questo è un primo punto.
L'altro problema, ben noto, è il raddoppio della "Pontremolese" i cui lavori - iniziati circa dieci anni fa, con la realizzazione di un primo tratto di 20 chilometri - sono stati poi, di fatto, sospesi.
Sono occasioni di scelte che deve compiere il Paese nella sua totalità, con particolare rappresentanza dei problemi dei centri e delle popolazioni naturalmente interessate.
Mi risulta che, tra oggi o domani, è prevista una riunione a Roma su questo tema. Il Presidente del Consiglio ha fatto riferimento alla riunione che si terrà qui il prossimo 19 giugno e nella quale non potrò essere presente. E' importante però che l'input è stato dato affinché il progetto della "Pontremolese" venga affrontato e si arrivi a una conclusione per procedere, poi, all'attuazione delle decisioni adottate.
L'innovazione, alla quale ho fatto riferimento nella seconda parte del contenuto della dedica sul libro d'onore del vostro Comune, riguarda il futuro. Il futuro è legato all'innovazione; è connesso a un nuovo mondo di imprese, che vede concluso il periodo delle imprese manifatturiere a partecipazione statale, un capitolo della storia d'Italia ormai chiuso, che ha avuto la sua gloria e la sua grande importanza ma, ormai, è superato dalle nuove realtà.
Il futuro riguarda l'avvio di una nuova realtà industriale, che si basa, per quanto riguarda le imprese, sull'imprenditoria privata, le quali devono essere, però, messe in condizione di applicare da un lato l'innovazione, per quanto riguarda il governo delle nuove imprese industriali, e dall'altro lato, deve contare, per quanto riguarda il settore pubblico, su due importanti elementi: quello della formazione delle risorse umane e quello della logistica, che investe le infrastrutture. E ritorniamo ai temi che abbiamo già accennato.
E' questa la realtà della quale l'Italia si sta rendendo conto. Per questo vado predicando quella che chiamo l'alleanza delle autonomie. Per essa cosa intendo?
Occorre dar vita a un'alleanza di tre soggetti fra di loro indipendenti: le amministrazioni locali, le imprese e i centri di formazione. A tal proposito ho voluto ricordare l'evento importante dell'Università degli Studi che a La Spezia sta iniziando un suo futuro. E quando parlo di Università, intendo generalmente il mondo della formazione. Che racchiude, al pari delle Università, tutti gli Istituti Professionali. In quanto abbiamo bisogno non solamente di laureati ma anche di diplomati che, se sono veramente ben preparati, trovano, poi, facilmente immissione nel mondo dell'impresa.
Ecco gli argomenti che volevo esporvi, che sento intimamente, e nelle quali personalmente credo, e che sono le questioni in cui l'Italia si deve applicare a tutti i livelli.
Sono convinto che gli spezzini che, certamente, sono persone decise, con la loro forte personalità, saranno capaci di essere protagonisti di una nuova fase, di un nuovo loro futuro impostato e incentrato, a mio avviso, su queste principali tematiche.
Vi formulo gli auguri più vivi, con un affettuoso arrivederci.