Incontro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con il prof. Edoardo Vesentini presidente dell'Accademia dei Lincei e i nuovi componenti dell'Istituto
Volevo soltanto esprimere i miei rallegramenti a tutti i nuovi accademici italiani e quelli provenienti da altri Paesi. Credo che i Lincei abbiano rinvigorito e irrobustito la loro struttura scientifica nelle varie sezioni scientifiche e morali. E' inutile che stia a sottolineare l'importanza che hanno i Lincei nella nostra storia e nella nostra cultura.
Ho seguito con attenzione quanto ha detto il Presidente Vesentini anche per quanto riguarda i mutamenti da apportare al vostro "modus operandi", anche agli stessi criteri con i quali riterrete di immettere le nuove forze nell'Accademia.
Non mi pronuncio su questo tema, desidero unicamente confermare al Prof. Vesentini, come rappresentante dell'Accademia e di tutti voi, la importanza che personalmente annetto alla piena indipendenza scientifica, organizzativa che ha l'Accademia e che rappresenta il suo bene fondamentale, il pilastro di ogni libero svolgimento delle proprie attività.
Sotto questo punto anche negli eventuali mutamenti che ritenete di apportare vi esorto a farlo con prudenza, perché non c'è dubbio che gli inconvenienti ai quali ha Accennato il vostro Presidente, possono dar luogo a sistemi di cooptazione, però hanno anche il vantaggio di difendere maggiormente da interferenze.
Quindi vi auguro che troviate i sistemi più appropriati, ma che siano ugualmente di garanzia alla libertà dell'Accademia, che è bene il fondamentale, che è il bene primario per ogni attività scientifica.
Con questi sentimenti e con l'augurio che una volta entrati in questa grande famiglia, che si arricchisce oggi di nuove forze, l'Accademia possa continuare nella sua attività così prestigiosa, che ho seguito non da ora che mi trovo in questa funzione istituzionale, ma da sempre con grande rispetto, che è il sentimento che tutti gli italiani portano alla scienza e a coloro che ne sono i massimi esponenti.
Auguri vivissimi, quindi, per l'Accademia, nello spirito di quella che fu l'impostazione che volle dargli il suo fondatore Federico Cesi e a rivederci nel vostro bel palazzo della Lungara.
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Ho seguito con attenzione quanto ha detto il Presidente Vesentini anche per quanto riguarda i mutamenti da apportare al vostro "modus operandi", anche agli stessi criteri con i quali riterrete di immettere le nuove forze nell'Accademia.
Non mi pronuncio su questo tema, desidero unicamente confermare al Prof. Vesentini, come rappresentante dell'Accademia e di tutti voi, la importanza che personalmente annetto alla piena indipendenza scientifica, organizzativa che ha l'Accademia e che rappresenta il suo bene fondamentale, il pilastro di ogni libero svolgimento delle proprie attività.
Sotto questo punto anche negli eventuali mutamenti che ritenete di apportare vi esorto a farlo con prudenza, perché non c'è dubbio che gli inconvenienti ai quali ha Accennato il vostro Presidente, possono dar luogo a sistemi di cooptazione, però hanno anche il vantaggio di difendere maggiormente da interferenze.
Quindi vi auguro che troviate i sistemi più appropriati, ma che siano ugualmente di garanzia alla libertà dell'Accademia, che è bene il fondamentale, che è il bene primario per ogni attività scientifica.
Con questi sentimenti e con l'augurio che una volta entrati in questa grande famiglia, che si arricchisce oggi di nuove forze, l'Accademia possa continuare nella sua attività così prestigiosa, che ho seguito non da ora che mi trovo in questa funzione istituzionale, ma da sempre con grande rispetto, che è il sentimento che tutti gli italiani portano alla scienza e a coloro che ne sono i massimi esponenti.
Auguri vivissimi, quindi, per l'Accademia, nello spirito di quella che fu l'impostazione che volle dargli il suo fondatore Federico Cesi e a rivederci nel vostro bel palazzo della Lungara.