Incontro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con i componenti della "Fondazione Stava 1985"
Avete fatto bene a fare questo filmato perché, più di ogni parola, serve a mantenere viva la memoria di quanto è accaduto a Stava nel 1985.
Avete fatto bene anche a creare questa Fondazione, questa Associazione che si pone, come compito, la memoria, ma in senso attivo per far sì che venga stimolato, sollecitato questo sentimento, questo richiamo alle responsabilità di ciascuno di noi.
Perché queste disgrazie, questi drammi che Stava ha vissuto e gli altri che lei ha ricordato, dipendono essenzialmente da una insensibilità, da una superficialità di coloro che hanno responsabilità. Questo è il fatto fondamentale.
Oggi, possiamo dire che bastava poco per evitare quel dramma e sottolineare quelle leggerezze, quel modo superficiale di affrontare le responsabilità quotidiane. Quando quei bacini furono impostati, quando quei bacini passarono ai numerosi vagli burocratici, che certamente hanno passato, c'è stata, evidentemente, una
mancanza assoluta di senso di responsabilità da parte di coloro che ponevano firme, ponevano sigle su quei progetti che poi vennero attuati. Questo è il fatto veramente grave che va al di là di ogni condanna, che pur c'è stata anche se poi, nella sua applicazione, ha dato luogo a una mancanza di effettiva espiazione della pena. Ma, io penso - mi metto nell'animo di coloro i quali si sentirono condannare - che la condanna peggiore è stata proprio la messa in evidenza di questa assoluta loro mancanza a quel senso di responsabilità, a quel senso di dovere, direi minimo, che deve essere nell'animo di qualsivoglia funzionario pubblico o privato.
Questo trovo che sia un fatto terribile. Purtroppo, l'inevitabile talora accade, ma queste non sono cose che rientrano nell'inevitabile. Queste sono tragedie che dovevano essere evitate; non si dovevano creare le condizioni perché potessero accadere.
Noi ci troviamo ripetutamente, nella nostra vita civile di italiani, di fronte a eventi così drammatici. E, quindi, questo denota che vi è una insufficiente sensibilità. Quindi, mi auguro che un'iniziativa come la vostra valga a cercare di mantenere vivo questo sentimento, il dovere che ciascun responsabile, piccolo o grande, ha nel compiere i propri compiti.
Lei citava addirittura il caso di rapporti messi nel cassetto e non considerati. Non si riesce quasi a rendersi conto come sia possibile che ciò possa essere accaduto; perché il funzionario, il responsabile di quella miniera, non so se sia del Comune, della Regione, della Provincia, che aveva il dovere, periodicamente, di verificare le condizioni di quei bacini, non si sia mai reso conto che anche un minimo rischio - e il rischio era indicato in maniera ben evidente - doveva essere subito preso in considerazione e portare a delle conclusioni. Poi, si trattava, in quel caso, di interventi che potevano essere facilmente realizzati e per di più, come Lei ha giustamente osservato, potevano con poche centinaia di milioni essere eseguiti.
Sono lieto di dare il Patronato della Presidenza della Repubblica perché non sono io vicino a voi, sono tutti gli italiani che sono e debbono essere vicini a voi in questa opera che è rivolta al futuro attraverso la memoria di questo drammatico fatto.
Di questo vostro gentile invito (ad una vostra cerimonia solenne) terrò conto. Mi auguro di potervi dare una risposta positiva, in modo da essere con voi in questa manifestazione.
Però, quello che voglio sottolineare è la piena vicinanza a tutti voi nel ricordo di quelle vittime innocenti.
Ricordo bene quella vallata perché, per diversi anni, sono stato in villeggiatura nella vicinissima Val di Fassa. Passavo sempre da Tesero e Stava risalendo la vostra vallata per arrivare, appunto, alla Val di Fassa. Ricordo bene quelle zone, anzi credo di avere fatto delle passeggiate anche nella Val di Stava. La bellezza di questa natura magnifica che avete non deve essere assolutamente trasformata in luogo di lutto.
Avete fatto bene anche a costruire un monumento che è significativo del dramma, del dramma improvviso, di quello che hanno provato coloro che hanno vissuto e, in particolare, coloro che hanno perso la vita in quel drammatico momento. Quindi, piena solidarietà non di parole, ma convinta; e auguri a voi in questo vostro lavoro. Vi invito a continuarlo e cercate di prendere, se potete, iniziative specifiche che servano di ricordo e di ammonimento, di richiamo alla coscienza di tutti quanti.
Grazie.
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Avete fatto bene anche a creare questa Fondazione, questa Associazione che si pone, come compito, la memoria, ma in senso attivo per far sì che venga stimolato, sollecitato questo sentimento, questo richiamo alle responsabilità di ciascuno di noi.
Perché queste disgrazie, questi drammi che Stava ha vissuto e gli altri che lei ha ricordato, dipendono essenzialmente da una insensibilità, da una superficialità di coloro che hanno responsabilità. Questo è il fatto fondamentale.
Oggi, possiamo dire che bastava poco per evitare quel dramma e sottolineare quelle leggerezze, quel modo superficiale di affrontare le responsabilità quotidiane. Quando quei bacini furono impostati, quando quei bacini passarono ai numerosi vagli burocratici, che certamente hanno passato, c'è stata, evidentemente, una
mancanza assoluta di senso di responsabilità da parte di coloro che ponevano firme, ponevano sigle su quei progetti che poi vennero attuati. Questo è il fatto veramente grave che va al di là di ogni condanna, che pur c'è stata anche se poi, nella sua applicazione, ha dato luogo a una mancanza di effettiva espiazione della pena. Ma, io penso - mi metto nell'animo di coloro i quali si sentirono condannare - che la condanna peggiore è stata proprio la messa in evidenza di questa assoluta loro mancanza a quel senso di responsabilità, a quel senso di dovere, direi minimo, che deve essere nell'animo di qualsivoglia funzionario pubblico o privato.
Questo trovo che sia un fatto terribile. Purtroppo, l'inevitabile talora accade, ma queste non sono cose che rientrano nell'inevitabile. Queste sono tragedie che dovevano essere evitate; non si dovevano creare le condizioni perché potessero accadere.
Noi ci troviamo ripetutamente, nella nostra vita civile di italiani, di fronte a eventi così drammatici. E, quindi, questo denota che vi è una insufficiente sensibilità. Quindi, mi auguro che un'iniziativa come la vostra valga a cercare di mantenere vivo questo sentimento, il dovere che ciascun responsabile, piccolo o grande, ha nel compiere i propri compiti.
Lei citava addirittura il caso di rapporti messi nel cassetto e non considerati. Non si riesce quasi a rendersi conto come sia possibile che ciò possa essere accaduto; perché il funzionario, il responsabile di quella miniera, non so se sia del Comune, della Regione, della Provincia, che aveva il dovere, periodicamente, di verificare le condizioni di quei bacini, non si sia mai reso conto che anche un minimo rischio - e il rischio era indicato in maniera ben evidente - doveva essere subito preso in considerazione e portare a delle conclusioni. Poi, si trattava, in quel caso, di interventi che potevano essere facilmente realizzati e per di più, come Lei ha giustamente osservato, potevano con poche centinaia di milioni essere eseguiti.
Sono lieto di dare il Patronato della Presidenza della Repubblica perché non sono io vicino a voi, sono tutti gli italiani che sono e debbono essere vicini a voi in questa opera che è rivolta al futuro attraverso la memoria di questo drammatico fatto.
Di questo vostro gentile invito (ad una vostra cerimonia solenne) terrò conto. Mi auguro di potervi dare una risposta positiva, in modo da essere con voi in questa manifestazione.
Però, quello che voglio sottolineare è la piena vicinanza a tutti voi nel ricordo di quelle vittime innocenti.
Ricordo bene quella vallata perché, per diversi anni, sono stato in villeggiatura nella vicinissima Val di Fassa. Passavo sempre da Tesero e Stava risalendo la vostra vallata per arrivare, appunto, alla Val di Fassa. Ricordo bene quelle zone, anzi credo di avere fatto delle passeggiate anche nella Val di Stava. La bellezza di questa natura magnifica che avete non deve essere assolutamente trasformata in luogo di lutto.
Avete fatto bene anche a costruire un monumento che è significativo del dramma, del dramma improvviso, di quello che hanno provato coloro che hanno vissuto e, in particolare, coloro che hanno perso la vita in quel drammatico momento. Quindi, piena solidarietà non di parole, ma convinta; e auguri a voi in questo vostro lavoro. Vi invito a continuarlo e cercate di prendere, se potete, iniziative specifiche che servano di ricordo e di ammonimento, di richiamo alla coscienza di tutti quanti.
Grazie.