Intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della consegna delle Onorificenze di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nella ricorrenza della fondazione della Repubblica
Signor Vice Presidente del Senato della Repubblica,
Signori Rappresentanti della Camera dei deputati e della Corte costituzionale,
Illustri membri del Governo,
Caro Presidente Granata,
Autorità civili e militari, soprattutto,
Cari Cavalieri di Gran Croce,
ringrazio di cuore il Presidente Granata e il Sottosegretario Letta per i loro indirizzi di saluto così ricchi di dati, di indicazioni anche operative.
Anch'io voglio associarmi agli auguri per i nuovi insigniti, che ora indossano la fascia verde e rossa dell'Ordine al Merito della Repubblica.
Oggi al Quirinale, casa degli italiani, c'è la società civile, stretta attorno alle sue istituzioni; attorno alla sua Carta Costituzionale, che sente viva ed attuale; attorno agli esempi ai quali guardiamo per trarre forza e ispirazione nell'impegno al servizio della Nazione.
In voi, nuovi Cavalieri di Gran Croce, festeggiamo l'intenso l'operare della nostra comunità nei campi più disparati.
In ogni campo gli italiani sono in grado di eccellere; devono essere messi in grado di eccellere.
Lo è stato già ricordato: è la prima volta che questa cerimonia ha luogo. Colmiamo una lacuna, perché l'Ordine al Merito della Repubblica è nato, nel 1951, proprio per promuovere i valori costituzionali che si rinnovano attraverso le opere, le sofferenze, le passioni delle persone, delle associazioni, delle comunità.
Mi complimento per il lavoro di riorganizzazione dell'Ordine, ormai completato. Ha portato l'OMRI alla pari delle più autorevoli onorificenze del mondo. Fregiarsi delle insegne dell'OMRI consolida il prestigio dell'istituto, dà fiducia a chi si impegna per gli altri senza nulla chiedere, se non la soddisfazione per il proprio servizio.
Oggi, abbiamo premiato persone che nei decenni hanno conservato la memoria delle esperienze terribili della nostra generazione: Mario Rigoni Stern lo straordinario autore de "Il sergente nella neve", le testimonianze di sofferenze inaudite come quelle di Agata Bauer, Piero Terracina, e con loro Don Aldo Brunacci, uno dei "giusti" che seppero tener viva la legge morale, nelle coscienze e nelle opere, in un'epoca buia che sembrava senza speranza.
Desidero esprimere la riconoscenza di tutti per l'impegno sociale e culturale di personalità come Chiara Lubich e Giulia Mozzoni Crespi; di scienziati come Antonino Zichichi; di educatori come Mario Lodi; di intellettuali, lucidi e aperti al mondo, come Enzo Bettiza; di maestri del cinema italiano e mondiale come Ettore Scola e Steven Spielberg; di poeti come Maria Luisa Spaziani; di musicisti, imprenditori e tanti funzionari dello Stato che, in posizioni di rilievo, hanno fatto onore alla Repubblica.
Tra i riconoscimenti delle altre classi dell'Ordine, mi piace ricordare una vicenda come quella di Alex Zanardi: ha dato a tutti un esempio di eccezionale forza d'animo nell'affrontare un gravissimo incidente che gli ha causato la perdita delle gambe. E' stata per noi tutti un'emozione rivederlo in pista qualche settimana fa. Il 2003 è stato dichiarato dall'Unione Europea "anno europeo del disabile" e per questo abbiamo dedicato molta attenzione a tutte quelle associazioni che aiutano i portatori di handicap e le loro famiglie nell'affrontare la difficile realtà della malattia e delle barriere per l'inserimento di questi cittadini nella vita attiva.
Sia con l'OMRI, sia con la Stella della Solidarietà, la Repubblica ha inteso dare un segno di riconoscenza ai tanti religiosi e volontari dediti all'assistenza dei più diseredati anche in luoghi lontani, agli educatori che si dedicano al ricupero di gravi marginalità sociali. L'Italia che leggiamo in ciascuna delle loro storie è una Nazione dal nerbo forte, che ha valori antichi, che sa progettare a lunga scadenza, che vuole continuare ad avere il posto che merita nella comunità internazionale, che non dispera di fronte alle incertezze e alle difficoltà.
L'Italia crede nella visione umanistica della vita, inverata nel patrimonio culturale e morale ereditato e orgogliosamente custodito. Vuole crescere materialmente e moralmente nel solco delle sue tradizioni, vuol diffondere la presenza dell'italianità nel mondo.
Per far questo ci vogliono idee, organizzazione, determinazione e tenacia.
Tra quattro giorni festeggeremo il 2 giugno, la Festa della Repubblica, di tutti gli italiani. Con quale spirito dobbiamo affrontare questo giorno? Proponiamoci di conoscere meglio la nostra Patria, di ripercorrere strade meno note, di raggiungere paesi e borghi. Viviamola con gli amici, in famiglia, dedicandoci ai figli, ai nipoti.
E' la famiglia il fondamento della nostra società civile.
E' necessario volgere una maggiore attenzione, anche da parte delle amministrazioni pubbliche, a questa istituzione naturale che, anche nei passaggi più difficili della nostra storia, ha dimostrato tenuta, capacità di adattarsi, senza snaturarsi. Sosteniamo i nostri giovani nell'affrontare il futuro, con l'esempio e con interventi appropriati ai tempi che mutano il contesto sociale. E' compito delle istituzioni dare serenità e coraggio alle famiglie, spingerle a crescere, ridurre i timori sul mantenimento degli standard di benessere conquistati in questi decenni. Per questo, serve una politica attiva per i nuclei famigliari, per la casa - soprattutto nelle aree metropolitane - per i piccoli Comuni, che rimangono la vera ricchezza e la peculiarità della nostra Patria.
Per l'Ordine al Merito della Repubblica è iniziata una nuova vita. Affinché questa istituzione possa contribuire concretamente al progresso dell'Italia, è necessario che essa si doti di un forte pilastro associativo. Per questo, ho voluto oggi invitare i responsabili di alcune associazioni di insigniti dell'OMRI nate spontaneamente sul territorio. Sarebbe importante che un gruppo di Cavalieri della Repubblica assumessero l'iniziativa di unire queste associazioni in una Federazione Nazionale, sull'esempio di quanto è avvenuto, con buoni risultati, per i decorati al valor militare, per l'Ordine al Merito del Lavoro, per la Stella al Merito del Lavoro. Una Federazione delle Associazioni dei Cavalieri della Repubblica potrebbe, nel tempo, diventare interlocutore importante per l'Ordine, potrebbe dare impulso ad attività culturali, di ricerca, adottare iniziative di sostegno per i giovani. I Prefetti delle nostre province potranno dare consiglio e sostegno.
Ci sono tante cose da fare. Rimbocchiamoci le maniche!
Auguri a tutti e Viva l'Italia.
Diario storico
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