Intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della inaugurazione della Mostra "11 Settembre 2001. Così il mondo l'ha visto" organizzata dal Senato della Repubblica
Il modo più sincero per commemorare un evento è testimoniare. Per questo richiamerò la memoria di come ho vissuto un anno fa l'11 settembre.
Erano passate da poco le 15.00 quando, al Quirinale, terminata una colazione di lavoro con Lei, Signor Presidente del Senato, rientrai nel mio appartamento. Trovai mia moglie, sconvolta, di fronte alla televisione. Si susseguivano sullo schermo le immagini di quanto stava avvenendo in quei momenti a New York e a Washington. Già era stata colpita la prima torre. Vidi pochi minuti dopo, con sgomento e con orrore, l'aereo che colpiva la seconda torre e la trafiggeva da parte a parte. Poi il crollo.
Decisi di scendere in ufficio; convocai d'urgenza alcuni miei collaboratori e inviai immediatamente un messaggio al Presidente degli Stati Uniti.
Alle 16.30 avevo in programma un'udienza con il Comitato per le Onoranze alle vittime di Marzabotto. Non la annullai. Dissi loro: "Mentre stiamo ricordando quella strage, si sta perpetrando a New York e a Washington un'altra orribile strage".
Alle ore 18.00 in televisione a reti unificate trasmisi questo messaggio, che leggo integralmente:
"Sgomento, esecrazione, sono questi i sentimenti che come me provano tutti gli italiani. L'Italia è in lutto. Questi attentati contro gli Stati Uniti colpiscono e offendono l'intera comunità internazionale. Richiedono una lotta senza quartiere contro il terrorismo. Sappiamo di difendere in questo modo i valori che sono alla base della civiltà e della pacifica convivenza tra i popoli".
Concludevo: "I popoli liberi devono essere uniti e compatti nella risposta a questo atto di guerra contro il mondo civile".
Subito dopo avevo nel mio ufficio l'allora rappresentante degli Stati Uniti in Italia, Sig. Pope.
Non aggiungo altro.
Dalla mia coscienza non si cancelleranno mai quelle immagini terribili. Né mai potrò rivedere Manhattan senza rimirare con gli occhi della memoria le due "Torri gemelle".
Bene ha fatto il Presidente Pera a organizzare questa Mostra, semplice ma quanto mai significativa: al tempo stesso testimonianza viva di un atto esecrando e momento di riflessione e di riaffermazione di un impegno a difesa della civiltà.