Incontro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con i membri del Comitato Congiunto Italia-Commonwealth per i Cimiteri di guerra
Nel darvi il benvenuto al Quirinale, esprimo innanzitutto il mio apprezzamento per l'opera encomiabile svolta dal Comitato Congiunto Italia-Commonwealth. Vi ringrazio per la cura delle tombe di centinaia di soldati italiani situate nel Regno Unito e in altri Paesi del Commonwealth.
Il mantenimento dei luoghi che onorano i caduti in guerra costituisce un nobile dovere: collega le generazioni in una continuità ideale della memoria.
So bene che la tutela dei sacrari dei caduti esige oltre che cura costante, un sentimento di pietas, che l'Italia ha ereditato dalla sua tradizione classica e cristiana e che tuttora profondamente sente. Lo attestano i numerosi cimiteri di guerra che raccolgono le spoglie di caduti di ogni nazionalità, della prima e della seconda guerra mondiale sul territorio italiano. Nelle mie visite all'estero, la sosta in un cimitero di guerra o in un campo di prigionia, luoghi di struggente bellezza, costituisce un momento di raccoglimento e di riflessione.
Sono stato lieto di aver reso omaggio, negli anni scorsi, non solo al sacrario italiano, ma anche a quelli britannico e tedesco di El Alamein, ai caduti italiani a Tambov in Russia, a Cefalonia nell'Egeo. Ho visitato il campo di prigionia e il cimitero di Zonderwater in Sud Africa. Nell'ottobre prossimo interverrò alle celebrazioni del 60° anniversario della battaglia di El Alamein.
I valori di libertà, di democrazia, di rispetto dei diritti dell'uomo costituiscono il più efficace antidoto contro la violenza e la sopraffazione: devono essere una bandiera comune della comunità internazionale in questo inizio del XXI secolo.
Oggi, i soldati dei Paesi che si trovarono in campi contrapposti sessant'anni prima sono impegnati fianco a fianco nei Balcani, in Afghanistan e in altre parti del mondo per garantire stabilità e sicurezza.
In Albania, in Bosnia Erzegovina e nel Kosovo, sono stato testimone del ruolo da essi svolto per garantire la salvaguardia dei diritti umani, per promuovere la collaborazione interetnica, per sconfiggere gli estremismi.
Con questi sentimenti esprimo a voi tutti un cordiale saluto, rinnovo il mio ringraziamento e vi rivolgo il più vivo augurio nello svolgimento della vostra attività.