Intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della Cerimonia di consegna dei Premi "Vittorio De Sica"
Sono stato particolarmente lieto di ospitare questo incontro, che avviene per la prima volta al Quirinale, che da riconoscimento dell'arte cinematografica è divenuta celebrazione di tutte le arti, in questa Italia che nel volgere dei secoli ha fatto della bellezza il punto centrale del suo patrimonio culturale.
Ma prendo la parola per esprimere un sentimento di riconoscenza, a nome della mia generazione, al cinema italiano e in particolare a quel cinema che seppe uscire dalla tragedia della guerra con una carica di rinnovamento, che seppe dare al cinema una dimensione nuova, vorrei dire una missione duplice: etica e sociale; e seppe fare dei suoi films uno strumento altamente formativo.
L'arte è espressione sublimata dei sentimenti. Registi e attori seppero attingere a questo straordinario livello, accoppiando alla capacità di sentire intensamente e di esprimere in modo elevato i propri sentimenti, una eccezionale padronanza del mezzo tecnico. Di quella straordinaria stagione, della capacità del cinema italiano di trasformarsi, Vittorio De Sica, come ha già detto Gian Luigi Rondi, è stato l'esempio più luminoso. Ma su questo non vado oltre, consapevole della mia limitatezza come critico d'arte.
La riconoscenza della mia generazione è ancora più forte, lo è almeno per me, per l'aspetto umano, sociale, etico.
Andavamo al cinema per divertirci, per distrarci, e dalla visione di quei films siamo usciti più consapevoli dei nostri problemi, intellettualmente e umanamente più soddisfatti.
Quei films ci hanno aiutato a conoscerci e quindi ci hanno aiutato a crescere.
Socrate ci insegnò che il principio base della filosofia, della scuola dell'uomo, è "conosci te stesso".
Andavamo al cinema, ci divertivamo e uscivamo da quelle sale con una più profonda conoscenza dei problemi che ci circondavano dei problemi dell'uomo, come individuo, ancor più come società.
Non è poco: il cinema divenne una componente importante della rinascita culturale e morale degli Italiani.
Per questo Vi dico grazie.
Oggi nel nostro cinema si avvertono segni di una nuova stagione, di una rinnovata capacità di sublimare i propri sentimenti, di proporre i problemi, le ansie, le incertezze dell'uomo di oggi, esaltato e angosciato dalle nuove dimensioni, smisurate, che l'avanzamento scientifico e tecnico ha generato.
Se si guarda il globo terracqueo dalla stratosfera, lo si vede nella sua piccolezza e si avverte quasi un senso di possesso. Al tempo stesso si vive il mondo in tempo reale nelle sue enormi diversità e si prova un senso di smarrimento.
Arte, conoscenza, etica: la trilogia dell'uomo che ama il bello, vuole sapere, conoscere, vuole operare per vivere in una società migliore che rispetti la dignità di ognuno.
Sotto tutti e tre i profili il cinema può ancora aiutarci ad avanzare. Grazie.