Il Portale storico della Presidenza della Repubblica

Pubblicato il 2 giugno 2018, il Portale storico della Presidenza della Repubblica rende progressivamente disponibile il patrimonio conservato dall'Archivio storico.
Archivi, documenti, fotografie, dati, percorsi tematici e risorse digitali trasmettono la memoria dei Capi dello Stato dell'Italia repubblicana; testimoniano in modo straordinariamente capillare le attività, gli interventi e i discorsi dei Presidenti della Repubblica nello svolgimento delle funzioni che la Costituzione assegna loro; testimoniano le attività dell'Amministrazione e dei suoi protagonisti, che operano a supporto della figura presidenziale; rappresentano il Paese che ne costituisce lo sfondo; raccontano le vicende del Palazzo del Quirinale, ieri palazzo dei papi e dei re, oggi sede della massima carica dello Stato repubblicano.

I numeri del Portale: 70.780 eventi, tra udienze, impegni pubblici e privati dei Presidenti; 1.729 visite in Italia e 570 viaggi all'estero; 16.269 pagine di diario digitalizzate; 440.016 immagini; 25.111 immagini che documentano la storia d'Italia dalla Monarchia alla Repubblica; 10.445 audiovisivi; 16.918 complessi archivistici; 6.865 discorsi e interventi; 5.325 atti firmati; 55.759 Provvedimenti di grazia; 542 comunicati della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1945 al 1950;11.835 comunicati delle presidenze Ciampi e Napolitano; 168.952 comunicati di cui 28.360 indicizzati dalle presidenze Gronchi a Scalfaro; oltre 500 volumi in Materiali e pubblicazioni per un totale di 50.000 pagine in formato digitale; 75 soggetti produttori e 516 strutture organizzative; 131 biografie di consiglieri e consulenti; 1.665.718 triple caricate sull'Endpoint (aggiornamento del 29 novembre 2024)

 

lunedì
14 giugno 1999

Dichiarazione al termine dell'incontro con il Presidente federale della Repubblica d'Austria Thomas Klestil

Sono stato lieto di porgere il benvenuto, qui al Quirinale, al Presidente della Repubblica Austriaca, Signor Klestil.


Abbiamo ripreso un dialogo che avevamo già iniziato molti anni fa quando io ebbi l'onore, quale Presidente del Consiglio Italiano, di essere ricevuto a Vienna dal Presidente Klestil.


In primo luogo, abbiamo constatato le eccellenti relazioni che intercorrono fra l'Austria e l'Italia. Il più bell'esempio di queste eccellenti relazioni, è proprio dato da quello che Austria e Italia hanno saputo fare per gestire un problema così delicato come quello delle diverse etnie in l'Alto Adige.


Non vi sono parole per ringraziare i nostri predecessori che furono capaci, nel lontano 1954, di trovare un accordo, che mise fine alle dispute e ai possibili conflitti e ha dato luogo all'inizio di relazioni fra Italia ed Austria che, oggi, sono di esempio per tutti.


Quello che ha fatto l'Unione Europea, con l'accordo di Maastricht e l'accordo di Schengen, è stata, direi, la conclusione di una linea che già Austria e Italia avevano fra loro avviato. Oggi le popolazioni dell'Alto Adige si trovano senza una frontiera che divida l'Italia dall'Austria, a seguito degli accordi di Schengen, e con un'unica moneta che serve per gli scambi e dell'Austria e dell'Italia.


Questa è la base dell'amicizia italo-austriaca, è un esempio che Austria e Italia danno all'intera Europa. Questo è l'esempio che offriamo anche alle popolazioni dei Balcani per risolvere i loro problemi, nel quadro di quella pace europea che è la base dell'Unione Europea nelle proprie relazioni internazionali.


Pace europea significa, nell'immediato, dare il nostro contributo pieno alla ricostruzione di quanto è stato distrutto nei Balcani. Quando parlo di distruzione, non mi riferisco solamente alle distruzioni fisiche e quindi alla necessità di ricostruire materialmente città e ponti, ma anche, e soprattutto, alla necessità di ricostruire una società civile e una vera e sana democrazia in quelle aree.


Di questo abbiamo parlato con il Presidente Klestil e con i suoi collaboratori e con questo spirito si sta svolgendo il nostro incontro. Di tutto questo sono grato al Presidente Klestil e rinnovo a lui il benvenuto della Repubblica Italiana.


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