Il Portale storico della Presidenza della Repubblica

Pubblicato il 2 giugno 2018, il Portale storico della Presidenza della Repubblica rende progressivamente disponibile il patrimonio conservato dall'Archivio storico.
Archivi, documenti, fotografie, dati, percorsi tematici e risorse digitali trasmettono la memoria dei Capi dello Stato dell'Italia repubblicana; testimoniano in modo straordinariamente capillare le attività, gli interventi e i discorsi dei Presidenti della Repubblica nello svolgimento delle funzioni che la Costituzione assegna loro; testimoniano le attività dell'Amministrazione e dei suoi protagonisti, che operano a supporto della figura presidenziale; rappresentano il Paese che ne costituisce lo sfondo; raccontano le vicende del Palazzo del Quirinale, ieri palazzo dei papi e dei re, oggi sede della massima carica dello Stato repubblicano.

I numeri del Portale: 70.780 eventi, tra udienze, impegni pubblici e privati dei Presidenti; 1.729 visite in Italia e 570 viaggi all'estero; 16.269 pagine di diario digitalizzate; 440.016 immagini; 25.111 immagini che documentano la storia d'Italia dalla Monarchia alla Repubblica; 10.445 audiovisivi; 16.918 complessi archivistici; 6.865 discorsi e interventi; 5.325 atti firmati; 55.759 Provvedimenti di grazia; 542 comunicati della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1945 al 1950;11.835 comunicati delle presidenze Ciampi e Napolitano; 168.952 comunicati di cui 28.360 indicizzati dalle presidenze Gronchi a Scalfaro; oltre 500 volumi in Materiali e pubblicazioni per un totale di 50.000 pagine in formato digitale; 75 soggetti produttori e 516 strutture organizzative; 131 biografie di consiglieri e consulenti; 1.665.718 triple caricate sull'Endpoint (aggiornamento del 26 aprile 2024)

 

lunedì
29 gennaio 2007

Visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Madrid - Incontro con i giornalisti alla Moncloa





VISITA DEL
Presidente DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO
A MADRID


INCONTRO CON I GIORNALISTI ALLA MONCLOA


MADRID, 29 GENNAIO 2007



Presidente
La mia visita è stata molto intensa: stamattina ho ricevuto un riconoscimento molto importante e gratificante per me, e credo per l'Italia: il dottorato honoris causa dell'Università Complutense; ho avuto, poi, colloqui, sia con Sua Maestà il Re Juan Carlos sia con il Presidente Zapatero.
Naturalmente, con quest'ultimo c'è stato uno scambio di opinioni molto ampio, ma senza toccare responsabilità di governo che non spettano a me: tra meno di un mese ci sarà l'incontro di governo bilaterale tra Italia e Spagna nel corso del quale, certamente, si affronteranno in termini concreti molti problemi.
Ho potuto constatare che sulle grandi linee, soprattutto dell'impegno internazionale dei due paesi, c'è piena concordanza. Sia nell'incontro con il Re sia nell'incontro con il Governo abbiamo ribadito la nostra comune determinazione a dare nuovo impulso al processo di integrazione e unificazione europea; abbiamo espresso la stessa convinzione che i nostri paesi, così come tutti gli altri paesi europei, a cominciare dai maggiori Stati nazionali che fanno parte dell'Unione, potranno esercitare un ruolo nel mondo soltanto se parleranno con una sola voce: la voce dell'Unione Europea.
In modo particolare, abbiamo espresso il nostro impegno per portare avanti il processo costituente fino all'entrata in vigore di un trattato costituzionale come quello che è stato sottoscritto nel 2004 proprio a Roma.
Anche tutti gli altri aspetti della situazione internazionale, a cominciare dal Medio Oriente, dalla Regione che più ci è vicina e più ci vede impegnati, hanno formato oggetto di scambi di vedute che hanno confermato la stessa affinità di preoccupazioni e di punti di vista. Si è parlato della missione in Libano. Si è parlato anche della missione in Afghanistan: ho preso nota dell'intento del governo spagnolo di continuare nell'impegno di partecipazione alla missione militare in Afghanistan, anche se siamo egualmente molto impegnati ad accentuare la dimensione civile della nostra presenza in quel paese, perché la situazione è molto preoccupante e richiede molteplici iniziative che possono essere sostenute dalla presenza militare, ma che non possono ridursi alla presenza militare.


DOMANDA
Presidente, Lei ha fatto riferimento alla questione libanese e in Italia - siamo stati informati dai nostri colleghi di redazione - l'ex Presidente della Camera Casini ha detto che se c'è il pericolo di un colpo di stato strisciante bisognerebbe pensare alla presenza italiana in quel settore ritirando le nostre truppe. Qual è il suo pensiero?


Presidente
Come al solito voi siete molto più informati di me. Non so nulla di questa dichiarazione del Presidente Casini che, naturalmente, rispetto. Ma non ho avuto alcuna possibilità di riflettere su questa posizione, quindi veramente non ho proprio nulla da dichiarare.


DOMANDA
L'Italia e la Spagna sono due paesi vicini per sensibilità e su determinati temi. La Spagna è riuscita a trovare una via per conciliare l'anima cattolica sul riconoscimento delle unioni civili. In Italia c'è un grande dibattito su questo. Al di là del merito nel quale, immagino, non può entrare, Le chiedo se, secondo Lei, anche in Italia si riuscirà a trovare una via di mediazione: fare una legge per riuscire a conciliare più anime che sono diverse e che stanno nella storia del paese anche nelle sue esigenze concrete.


Presidente
Ci sono sensibilità diverse, c'è sicuramente anche una componente storica di ispirazione cattolica sul piano politico all'interno della maggioranza di centrosinistra, e non ho dubbi che si potrà trovare una sintesi nel dialogo, anche con la Chiesa Cattolica tenendo conto delle preoccupazioni espresse dal Pontefice e dalle alte gerarchie della Chiesa Cattolica.
Comunque mi pare che nella storia italiana, a cominciare da quando fu scritta la Costituzione, si è trovato il modo di arrivare a questa combinazione di diverse sensibilità già quando si scrisse l'articolo 7 della Costituzione. E noi ci ispiriamo ai principi della Costituzione anche per dare soluzione ai problemi aperti come quelli a cui lei ha accennato.

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