Intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sulla Mostra "Il secolo dell'Avvocato. Gianni Agnelli, una vita straordinaria" pubblicato su "La Stampa" il 6 gennaio 2008
INTERVENTO DEL Presidente DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO
SULLA MOSTRA SU GIANNI AGNELLI
PUBBLICATO SU "LA STAMPA" IL 6 GENNAIO 2008
Gianni Agnelli è stato un autentico protagonista della vita nazionale, nei decenni dell'Italia repubblicana. Non solo è stato l'erede e il capo della più importante dinastia industriale, l'interprete e il rappresentante più alto dell'imprenditoria italiana, ma molte altre cose. E' stato - per la sua intelligente attenzione alle vicende generali del paese - un interlocutore fondamentale, indipendente e non docile ma sensibile e costruttivo, del mondo della politica e delle istituzioni. E' stato un appassionato e mai Provinciale messaggero dell'Italia - dei suoi talenti e delle sue risorse vitali - dovunque nel mondo. Ed è dunque giusto che non semplicemente la famiglia, ma la nazione gli renda omaggio, a cinque anni di distanza dalla morte, e ne coltivi la memoria.
Questo è il senso della bella e ricca mostra fotografica che gli è stata dedicata, e del fine profilo, a firma di Marcello Sorgi, che la presenta al pubblico. Un pubblico fatto anche di giovani che non hanno conosciuto l'epoca dell'"Avvocato", e che potranno così cogliere il fascino di una figura senza eguali nel panorama della società italiana della seconda metà del Novecento.
Le sue molteplici curiosità e sensibilità, il suo gusto della vita, la sua straordinaria apertura verso altri mondi, verso realtà ed esperienze a cui guardare oltre l'Italia e dall'angolo visuale dell'Italia, possono dire ancora molto a chi voglia farsi un'idea di quel che il nostro paese è stato, dopo la caduta del fascismo e la fine della seconda guerra mondiale, delle virtù e debolezze sue e della sua classe dirigente.
Auguro quindi ogni successo a questa mostra come stimolante contributo alla rappresentazione della nostra recente storia nazionale.
Un augurio al quale vorrei accompagnare il forte ricordo personale delle occasioni di incontro con Gianni Agnelli (a partire dal 1978, a New York) e del rapporto di simpatia e stima reciproca, che via via ci avvicinarono e legarono.