Intervento del Segretario generale Marra all'incontro con i vincitori del concorso promosso dalla fondazione Einaudi
Mi ha colpito molto positivamente il tema prescelto per questo concorso: scrivere una lettera al primo Capo dello Stato della Repubblica italiana - dopo la breve parentesi dell'on. De Nicola - eletto con le modalità previste dalla Costituzione e chiamato ad esercitare le funzioni da essa previste.
Gli studenti sono stati così chiamati a misurarsi, a rapportarsi - oltre che con una grande figura di statista - soprattutto con colui che ha avviato una nuova stagione istituzionale e ha contribuito a interpretare e fissare l'ambito dei poteri propri del Presidente della Repubblica, cogliendone l'essenza nella garanzia del corretto funzionamento del sistema e del delicato equilibrio tra i vari poteri previsti in Costituzione.
A misurarsi quindi con una istituzione, oltre e prima ancora che con un determinato personaggio della nostra storia repubblicana.
E dalle lettere degli studenti premiati emergono con chiarezza alcune convinzioni di fondo, oltre l'universale apprezzamento per le qualità umane e le non comuni doti di sensibilità politica ed istituzionale del Presidente Luigi Einaudi:
- - quanto i giovani si riconoscano e avvertano l'essenzialità, per un ordinato vivere civile e un confronto politico costruttivo, dei valori di libertà, di dialogo, di tolleranza, di giustizia sociale, di attenzione per le ragioni di tutti sanciti dall'intero impianto della nostra Costituzione e scolpiti in particolare nella sua prima parte e questo suscita in noi ovviamente un grande compiacimento ed ottimismo;
- - quanto per altro questi valori appaiano loro recessivi o comunque non sufficientemente attuati nella società di oggi e questo è l'aspetto che deve invece attentamente interrogarci perchè non può non suscitare preoccupazione;
- - quanto infine appaia loro essenziale il ruolo di un Presidente di garanzia che contribuisca a tenere unito il Paese intorno a quei valori essenziali di libertà, democrazia e giustizia sociale, salvaguardandoli dalle divisioni che la politica fatalmente produce nella società: divisioni che è bene non esasperare mai per salvaguardare l'impianto democratico complessivo dai rischi, che la storia del nostro Paese ha purtroppo conosciuto, della involuzione autoritaria da un lato e della violenza e del terrorismo dell'altro.
Credo che da queste testimonianze si possano e debbano trarre insegnamenti e moniti preziosi, a conferma della bontà dell'iniziativa assunta dalla Fondazione Luigi Einaudi, che desidero ringraziare anche a nome del Presidente Napolitano.