Il Diario storico
I componenti il Seguito presidenziale lasciano in auto il Palazzo del Quirinale (Palazzina) per recarsi al Palazzo di Giustizia (accesso da Via Ulpiano, per la rampa destra sul fronte del Palazzo - lato Lungotevere) e, quivi giunti, salendo lo Scalone, raggiungono direttamente i posti loro riservati in Aula Magna (corteo: vedi allegato).
Allegato: corteo
Vettura presidenziale (Scorta di Corazzieri in motocicletta): PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, Ministro della Giustizia;
Vettura con: Segretario generale della Presidenza della Repubblica;
Vettura con: Cons. SECHI, Amm. BIRAGHI;
Vettura con: Cons. MARCHETTA, Cons. TAVORMINA, Dott. DEL RICCIO;
Vettura con: Dott. DONDOLINI, Dott. NATALE, Col. MELI;
Vettura con: Uff. Stampa, Sig. MIGLIAZZO.
Il Ministro della Giustizia giunge al Palazzo del Quirinale (Palazzina) per rilevare il Presidente della Repubblica.
Il Capo dello Stato, accompagnato dal Ministro della Giustizia, lascia in auto il Palazzo del Quirinale. La vettura presidenziale è seguita da una vettura con il Segretario generale della Presidenza della Repubblica.
La vettura presidenziale giunge al Palazzo di Giustizia (accesso da Via Ulpiano, per la rampa destra sul fronte del Palazzo, lato Lungotevere) e fa ingresso nel Cortile d'Onore, sostando in corrispondenza del corridoio dell'ascensore n. 1. Disceso dalla vettura, il Capo dello Stato viene ricevuto dal Primo Presidente Aggiunto della Corte Suprema di Cassazione, Dott. Aldo Vessia, e dall'Avvocato Generale Anziano presso la Corte Suprema di Cassazione, Avv. Umberto Toscani, ed accompagnato, salendo con l'ascensore - unitamente anche al Ministro della Giustizia e dal Segretario generale della Presidenza della Repubblica - al piano dell'Aula Magna, dove, in un salotto di rappresentanza, si trovano ad attenderlo il Senatore di diritto a vita- Presidente Emerito della Repubblica - Oscar Luigi Scalfaro, i Presidenti del Consiglio dei Ministri, e della Corte costituzionale, il Vice Presidente del Senato della Repubblica, Sen. Prof. Domenico Fisichella, Vice Presidente della Camera dei deputati, On. Avv. Alfredo Biondi, ed il Vice Presidente del Consiglio superiore della magistratura, con i rispettivi Segretari Generali. Nel corridoio antistante l'Aula Magna, punteggiamento da parte di rappresentanze dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria e della Polizia Forestale.
Accompagnato dalle predette Autorità, il Presidente della Repubblica fa ingresso nell'Aula Magna, dove prende posto nella poltrona centrale della prima fila. Il Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione, Dott. Nicola Marvulli, dichiara aperta la seduta dell'Assemblea Generale della Corte e, dopo aver annunciato che si dà per letto il decreto presidenziale di composizione delle Sezioni Unite e Semplici della Corte, dà la parola al Procuratore Generale della Corte Suprema di Cassazione, Dott. Francesco Favara, per riferire sull'Amministrazione della Giustizia. Terminata la relazione, il Primo Presidente, su richiesta del Procuratore Generale dichiara, IN NOME DEL POPOLO ITALIANO, aperto l'Anno Giudiziario 2002.
Tolta la seduta, il Primo Presidente ed il Procuratore Generale della Corte Suprema di Cassazione accompagnano il Presidente della Repubblica sino alla soglia dell'Aula Magna. Dopo essersi accomiatato dalle predette Personalità, il Capo dello Stato, accompagnato dai Presidenti del Consiglio dei ministri e della Corte costituzionale, e dai Vice Presidenti del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati e dal Ministro della Giustizia, raggiunge con l'ascensore il piano terreno e lascia in auto, unitamente al Ministro della Giustizia, il Palazzo di Giustizia per fare rientro al Palazzo del Quirinale. L'autovettura presidenziale è seguita da una vettura con il Segretario generale della Presidenza della Repubblica. Subito dopo, i componenti il Seguito presidenziale, disceso lo Scalone, lasciano in auto a loro volta il Palazzo di Giustizia per fare rientro al Palazzo del Quirinale (corteo: vedi allegato).
Il Presidente della Repubblica giunge al Palazzo del Quirinale.