Il Diario storico
Sen. Prof. Giovanni SPADOLINI, Presidente del Senato della Repubblica.
On. Dott. Giorgio NAPOLITANO, Presidente della Camera dei deputati.
Sen. Avv. Roland RIZ, in rappresentanza della SVP per il Senato della Repubblica.On. Dott. Michl EBNER, in rappresentanza della SVP per la Camera dei deputati.
On. Giancarlo ACCIARO, Segretario del Gruppo Parlamentare Misto della Camera dei deputati.
Sen. Luigi BISCARDI, Segretario del Gruppo Parlamentare Misto del Senato della Repubblica.Sen. Dott. Cesare DUJANY, esponente del Gruppo Parlamentare Misto del Senato della Repubblica.
On. Dott. Marco PANNELLA, Presidente del Gruppo Parlamentare Federalista Europeo della Camera dei deputati. On. Marco TARADASH.
Allegato: protocollo per le consultazioni in occasione delle dimissioni del Gabinetto Amato. Palazzo del Quirinale (23-25 aprile 1993)
Le Personalità convocate per le consultazioni giungono al Palazzo del Quirinale (Vetrata). Ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, la Guardia, schierata nel Cortile d'Onore, rende gli onori. Accolte da un Cerimoniere della Presidenza della Repubblica o, nel caso di onori militari, dal Consigliere Militare del Presidente della Repubblica e dal Capo del Cerimoniale della Presidenza della Repubblica, le predette Personalità vengono accompagnate, con l'ascensore, al piano di rappresentanza e, dopo aver attraversato le Sale delle Api, delle Dame, della Vittoria, della Pace, della Musica e la Biblioteca del Piffetti, raggiungono la Sala Napoleonica, dove sostano in attesa dell'incontro con il Presidente della Repubblica. All'ora indicata dall'ordine delle consultazioni, le Personalità convocate attraversano la Sala Arazzi di Lilla, dove vengono ricevute dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica. Quindi, le Personalità convocate per le consultazioni, annunciate dal Capo del Cerimoniale della Presidenza della Repubblica, vengono introdotte nello Studio del Capo dello Stato. Al termine dei colloqui, le Personalità consultate, dopo essersi accomiatate dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, attraversano la Sala del Bronzino e sostano, per eventuali dichiarazioni alla stampa, nella Loggia d'Onore. Quindi, accompagnate come all'arrivo, discendono con l'ascensore alla Vetrata e lasciano il Palazzo del Quirinale. Ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, la Guardia, schierata nel Cortile, rende gli onori. Al termine, il Presidente del Consiglio dei Ministri si pone alla sinistra del Presidente della Repubblica. Il Capo del Cerimoniale della Presidenza della Repubblica accompagna il Ministro che giura per primo e coadiuva poi per la firma del verbale. Avuto l'assenso del Signor Presidente, il Segretario Generale legge l'inizio del verbale di giuramento; il Ministro legge la formula del giuramento e firma quindi il verbale che viene controfirmato dal Presidente della Repubblica. Il Ministro appone la sua firma in calce al verbale, alla destra del foglio. Il Capo dello Stato firma sulla sinistra. I testimoni appongono le loro firme sotto quella del Presidente della Repubblica (*). Il verbale di giuramento viene quindi ritirato dal Capo dell'Ufficio per gli affari giuridici e le relazioni costituzionali. Stessa procedura viene seguita anche per gli altri Ministri. Terminata la cerimonia e dopo le foto di rito, il Capo dello Stato, unitamente al Presidente del Consiglio dei Ministri, lascia il Salone delle Feste e si reca nello Studio alla Vetrata. I Ministri lasciano successivamente il Palazzo del Quirinale, scendendo per lo Scalone d'Onore. Successivamente, il Presidente del Consiglio dei Ministri, accompagnato dal Capo del Cerimoniale della Presidenza della Repubblica e da un Aiutante di Campo, scende con l'ascensore alla Vetrata e quindi, dopo aver passato in rassegna un picchetto schierato nel Cortile d'Onore, lascia in auto il Palazzo del Quirinale.
(*) La firma del verbale di giuramento dei Ministri, da parte del Segretario Generale e del Consigliere Militare, nella loro qualità di testimoni, avviene in un secondo momento.