Il Diario storico
Il Presidente della Repubblica lascia il Palazzo del Quirinale in un'automobile Fiat 2800, accompagnato dal Segretario generale e dal Consigliere Militare. L'automobile presidenziale è preceduta da una macchina di servizio con il Cerimoniere della Presidenza della Repubblica e il Consigliere Militare Aggiunto ed è seguita da altre due auto: la prima con il Segretario Particolare del Presidente della Repubblica e il Capo dell'Ufficio Stampa e la seconda con il Capo dell'Ispettorato Generale di P.S. del Quirinale.
Il Capo dello Stato giunge al Villaggio e all'ingresso della Casa della Bambina Giuliana e Dalmata "Marcella e Oscar Sinigaglia" viene ricevuto dal rappresentante della Camera, del Senato, del Governo, da Mons. Ugo Camozzo, Arcivescovo di Pisa, dal Sindaco e dal Prefetto di Roma, dal Presidente dell'Opera per l'Assistenza ai Profughi Giuliani e Dalmati, dott. Enrico Ricceri, dalla Signora Marcella Sinigaglia, Presidente del Madrinato Italico e dal Sen. Antonio Tacconi. Accompagnato dalle predette personalità, il Presidente della Repubblica fa il suo ingresso nella "Casa" e, attraversandone l'atrio, riceve l'omaggio dei componenti il Consiglio di Amministrazione dell'Opera, ivi convenuti. Accede quindi al primo piano dell'edificio dove visita alcuni locali; e, ridisceso al piano terreno, perviene al refettorio dove sono adunate, con le loro Madrine, 135 bambine le quali accolgono il Capo dello Stato intonando la "Preghiera del Profugo". Ultimato il coro, vengono offerti in omaggio al Presidente della Repubblica un mazzo di fiori ed un esemplare del sigillo trecentesco di Trieste.
Il Capo dello Stato lascia la "Casa" e, seguito dalle altre Autorità, si dirige ai piedi verso l'imbocco della strada che, intitolata al nome del Sen. Icilio Bacci, viene inaugurata mediante scoprimento della targa marmorea.
Lungo la strada inaugurata, il Presidente della Repubblica, sempre seguito dalle Autorità intervenute, raggiunge a piedi il luogo prescelto per la posa della prima pietra di 26 alloggi e del nuovo Collegio maschile. Si procede alla firma della pergamena che viene quindi murata nella pietra. Segue la benedizione.
Il Capo dello Stato lascia la zona e si porta a piedi con le altre Autorità sul Piazzale dove riceve l'omaggio degli operai del Villaggio e di rappresentanze della Colonia Giuliano-Dalmata di Roma. Salito quindi nell'apposito palco, prende posto nella poltrona centrale della prima fila, avendo a destra e a sinistra le principali autorità, secondo l'ordine delle precedenze.
- Omaggio floreale di una ragazza in costume istriano.
- Seguono brevi parole del Presidente dell'Opera e il Coro tipico regionale di Rovigno d'Istria.
Il Presidente della Repubblica, ricevuto il saluto e l'omaggio delle autorità, lascia il Villaggio.