Il Diario storico
Il Presidente della Repubblica lascia il Quirinale in un'automobile Fiat 2800, accompagnato dal Segretario generale e dal Consigliere Militare, per recarsi al Palazzo della Consulta. L'automobile presidenziale è preceduta da una macchina di servizio con il Cerimoniere, il Consigliere Militare aggiunto e il Comandante con il Capo dell'Ufficio Relazioni con l'Estero, il Capo dell'Ufficio Rapporti con il Parlamento e con il Governo e il dott. Colesanti; la seconda con il Segretario Particolare del Presidente della Repubblica e il Capo dell'Ufficio Stampa e la terza con il Capo dell'Ispettorato Generale di P.S. del Quirinale.
Il Capo dello Stato giunge al Palazzo della Consulta, ove, ai piedi dello scalone d'onore, sono a riceverlo i due giudici della Corte costituzionale Avv. Cassandro e Avv. Jaeger. Accompagnato da questi e con il Suo seguito, il Presidente della Repubblica ascende lo scalone d'onore e, passato in rivista un picchetto d'onore di Carabinieri schierato nell'anticamera del primo piano, accede in una sala dove si trovano a riceverLo i rappresentanti della Camera, del Senato e del Governo. Attraverso altre due sale il Capo dello Stato, con le predette autorità, passa nel salone giallo, ove si trova adunata l'Alta Corte. Il Presidente della Repubblica prende posto nella poltrona centrale avendo a destra il Cardinale Vicario Micara, il Presidente del Senato Sen. Merzagora e il Vice Presidente del Consiglio dei ministri On. Saragat e alla Sua sinistra il Cardinale Gaetano Cicognani Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti, il Presidente della Camera On. Leone e il Ministro Guardasigilli. Ha inizio la cerimonia. Prende la parola il Presidente della Corte costituzionale, Senatore Enrico De Nicola.
Terminato il discorso, il Sen. De Nicola accompagna il Capo dello Stato nel suo studio dove si intrattiene brevemente con le autorità intervenute.
Ricevuto l'omaggio e il saluto dei presenti, accompagnato dagli stessi giudici che erano a riceverLo al Suo arrivo, il Capo dello Stato, lascia il Palazzo della Consulta per far ritorno al Quirinale.