Il Diario storico
Alle ore 15,30 il Presidente della Repubblica e la Signora Einaudi, accompagnati dal Segretario generale Carbone e dal Consigliare Militare Generale Marazzani, lasciano il Palazzo del Quirinale in una automobile Fiat 2800 per recarsi allo Stadio Olimpico.
L'auto presidenziale, che è scortata da carabinieri guardie in motocicletta, è preceduta da due macchine di servizio: la prima con il Prefetto Dr. Chiaramente e la seconda con il Dr. Piccolomini e il Maggiore Baracchini. Segue altra macchina con la nipotina del Presidente e il Dr. D'Aroma.
Alle ore 15,50 l'auto presidenziale giunge allo Stadio Olimpico per il cavalcavia prospiciente la tribuna Monte Mario.
Per mezzo dell'ascensore il Capo dello Stato e la Signora Einaudi raggiungono il piano stradale prospiciente l'ingresso alla tribuna presidenziale e all'uscita dell'ascensore vengono ricevuti dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri On. Andreotti e dal Presidente del CONI Avv. Onesti, che Li accompagnano nel vestibolo della tribuna, all'ingresso della quale sono ad attenderLi l'On. Ruini Presidente del Senato, l'On. Ceccherini in rappresentanza delle Camera, l'On. Spataro Ministro delle Poste e Telecomunicazioni in rappresentanza del Governo, il Sindaco e il Prefetto di Roma, il Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio e il Segretario generale del CONI.
Il Presidente della Repubblica e la Signora Einaudi accedono quindi alla tribuna presidenziale ove prendono posto nelle due poltrone centrali della prima fila avendo a destra l'On. Ruini, il Ministro Spataro, l'Avv. Onesti e il Sindaco e a sinistra l'On. Ceccherini, il Dirigente della squadra di calcio ungherese e il Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio Dr. Barassi.
All'apparire del Capo dello Stato nella tribuna vengono resi gli onori militari e precisamente: squilli, marcia al campo, Inno Nazionale e salve. Durante le ultime salve vengono successivamente sganciati gli aerostati dai colori olimpici, disposti al centro del campo, a cura di allievi piloti dell'Aeronautica.
Gli aerostati partono verso il cielo nel seguente ordine: azzurro (Europa), all'undicesima salva; giallo (Asia) alla tredicesima; nero (Africa) alla quindicesima; verde (Oceania) alla diciassettesima; rosso (America) alla diciannovesima. Gli aerostati sono disposti secondo l'intreccio degli anelli olimpici. Vengono poi aperte le gabbie dei colombi che prendono subito il volo.
Alle ore 16,10 entrano in campo le squadre di calcio nazionali, italiana ed ungherese. Viene suonato l'Inno ungherese ed eseguito l'alza bandiera per Ungheria sui pennoni Nord della tribuna Tevere e quindi l'Inno italiano e l'alza bandiera per l'Italia sui pennoni Sud della stessa tribuna. Gli alza bandiera vengono eseguiti da reparti della Marina, che in precedenza hanno elevato sui gruppi pennoni della tribuna Monte Mario, all'inizio della cerimonia protocollare, le bandiere olimpiche e le bandiere di Roma.
Alle ore 16,15 ha inizio l'incontro di calcio che termina alle ore 18,00 con la vittoria dell'Ungheria per tre a zero.
Al termine dell'incontro il Presidente della Repubblica e la Signora Einaudi si ritirano nel salottino retrostante la tribuna, dove si intrattengono con le principali autorità in attesa dell'arrivo della tappa Napoli-Roma del giro ciclistico d'Italia.
Al Presidente vengono presentati i costruttori del nuovo Stadio con i quali si congratula vivamente per l'esecuzione del grandioso edificio.
Alle ore 19,10 il Presidente della Repubblica e la Signora Einaudi rientrano con le autorità nella tribuna dalla quale assistono all'arrivo in pista delle prime squadre ciclistiche e al giro d'onore della maglia rosa e del vincitore di tappa.
Alle ore 19,30 il Capo dello Stato e la Consorte, ricevuto il saluto e l'omaggio dalle personalità presenti, lasciano lo Stadio accompagnati fino all'ascensore dalle stesse autorità che li avevano ricevuti all'arrivo.