Il Portale storico della Presidenza della Repubblica

Pubblicato il 2 giugno 2018, il Portale storico della Presidenza della Repubblica rende progressivamente disponibile il patrimonio conservato dall'Archivio storico.
Archivi, documenti, fotografie, dati, percorsi tematici e risorse digitali trasmettono la memoria dei Capi dello Stato dell'Italia repubblicana; testimoniano in modo straordinariamente capillare le attività, gli interventi e i discorsi dei Presidenti della Repubblica nello svolgimento delle funzioni che la Costituzione assegna loro; testimoniano le attività dell'Amministrazione e dei suoi protagonisti, che operano a supporto della figura presidenziale; rappresentano il Paese che ne costituisce lo sfondo; raccontano le vicende del Palazzo del Quirinale, ieri palazzo dei papi e dei re, oggi sede della massima carica dello Stato repubblicano.

I numeri del Portale: 70.780 eventi, tra udienze, impegni pubblici e privati dei Presidenti; 1.729 visite in Italia e 570 viaggi all'estero; 16.269 pagine di diario digitalizzate; 440.016 immagini; 25.111 immagini che documentano la storia d'Italia dalla Monarchia alla Repubblica; 10.445 audiovisivi; 16.918 complessi archivistici; 6.865 discorsi e interventi; 5.325 atti firmati; 55.759 Provvedimenti di grazia; 542 comunicati della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1945 al 1950;11.835 comunicati delle presidenze Ciampi e Napolitano; 168.952 comunicati di cui 28.360 indicizzati dalle presidenze Gronchi a Scalfaro; oltre 500 volumi in Materiali e pubblicazioni per un totale di 50.000 pagine in formato digitale; 75 soggetti produttori e 516 strutture organizzative; 131 biografie di consiglieri e consulenti; 1.665.718 triple caricate sull'Endpoint (aggiornamento del 17 maggio 2024)

Il Diario storico

 

sabato
22 dicembre 1951

Ricevimento delle Alte Cariche dello Stato per gli auguri di Natale e Capodanno al Capo dello Stato; ricevimento del Corpo Diplomatico per gli auguri. Il Presidente della Repubblica si reca alla Camera dei deputati e al Senato per ricambiare gli auguri.

In occasione dalla chiusura delle Camere par le ferie natalizie e di Capodanno i rappresentanti dei due rami del Parlamento, i membri del Governo, le alte cariche dello Stato si recano al Quirinale per presentare gli auguri al Capo dello Stato.
Le macchine delle autorità accedono al Palazzo del Quirinale dall'ingresso principale e sostano dinanzi all'atrio dell'ufficio del Consigliere Militare, disponendosi quindi a pettine lungo il porticato di sinistra del cortile d'onore. Lungo lo scalone d'onore e lungo le sale del primo piano sono disposti alternativamente corazzieri e staffieri. Nella sala buia funziona il guardaroba.
A ricevere le autorità allo scalone d'onore provvedono funzionari della Presidenza della Repubblica e della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Il Presidente della Repubblica riceve i rappresentanti dei due rami del Parlamento, i membri del Governo e le alte cariche dello Stato nella Sala della Madonna della Seggiola, secondo l'orario prestabilito, avendo alla sua destra Segretario Consigliere di Stato avv. Carbone, il Consigliere Militare Generale Marazzani e il Ministro Plenipotenziario Dott. Bernardo Mosca.
Ore 9,30 - La cerimonia ha inizio con l'arrivo dei rappresentanti dei due rami del Parlamento. Per il Senato della Repubblica sono presenti il vice Presidente anziano On. Alberti, i vice presidenti onorevoli Bertone e Scoccimarro, i questori onorevoli Picardi Miceli, Braschi, Priolo, i presidenti dei rispettivi gruppi parlamentari e il Segretario generale avv. Galanti.
Per la Camera dei deputati sono presenti: il Presidente onorevole Gronchi, i vice presidenti onorevoli Leone e Chiostergi, i questori onorevoli Larocca, Riccio e Schiratti, i presidenti dei rispettivi gruppi parlamentari e il Segretario generale avv. Giuganino.
Le due rappresentanze dal Parlamento sono subito introdotte alla presenza del Capo dello Stato. L'On. Gronchi ed il Senatore Alberti si rendono interpreti presso il Presidente della Repubblica dei sentimenti augurali delle due Assemblee ed il Presidente Einaudi risponde ricambiando gli auguri. Poi il Capo dello Stato s'intrattiene cordialmente con i parlamentari informandosi dei lavori parlamentari e consentendo che operatori fotografici e cinematografici Lo ritraggano insieme alle rappresentanze del Parlamento.
Ore 9,45 - Sono ricevuti i membri del Governo. Sono presenti tutti i Ministri, tutti i Sottosegretari e gli Alti Commissari per l'Igiene e la Sanità e per il Turismo.
Il Presidente del Consiglio On. De Gasperi, pronunzia poche parole beneauguranti e il Capo dello Stato risponde affabilmente ricambiando i voti augurali.
Ore 10,05 - Sono ricevuti gli alti magistrati e precisamente:
Dr. Andrea Ferrara - Primo Presidente della Corte di cassazione; Sen. Antonio Azara - Procuratore Generale della Corte di cassazione; Dr. Leonardo Severi - Presidente del Consiglio di Stato; Avv. Augusto Ortona - Presidente della Corte dei conti; Dr. Romolo Galanti - Procuratore Generale della Corte dei conti; Avv. Salvatore Scoca - Avvocato Generale dello Stato; Dr. Francesco Pellegrini - Presidente dal Tribunale Superiore delle Acque; Prof. Adolfo Giaquinto - Presidente della Commissione Centrale delle Imposte; Dr. Leopoldo Caliendo, Primo Presidente della Corte d'appello di Roma; Dr. Luigi Vitale - Procuratore Generale della Corte d'appello di Roma.
Ore 10,20 - Presentano gli auguri al Capo dello Stato le alte autorità militari e precisamente:
Gen. di C. d'A. Efisio Marras, Capo di S.M. della Difesa; Gen. di C. d'A. Ernesto Cappa, Capo di S.M. dell'Esercito; Ammir. di Sq. Emilio Ferreri, Capo di S.M. della Marina; Gen. di Sq. Aerea Aldo Urbani, Capo di S.M. dell'Aeronautica; Gen. di C. d'A. Giuseppe Pizzorno, Segretario generale Difesa-Esercito; Ammir. di Sq. Franco Zannoni, Segretario generale della Difesa-Marina; Gen. di Sq. Aerea Fernando Silvestri, Segretario generale della Difesa-Aeronautica; Gen. di C. d'A. Quirino Armellini, Presidente del Consiglio Superiore delle Forze Armate; Ammir. di Sq. Massimo Girosi, Presidente del Consiglio Superiore Sezione Marina; Gen. di Sq. Aerea Alberto Briganti, Presidente del Consiglio Superiore Sezione Aeronautica; Gen. di C. d'A. Ugo Boncompagni, Presidente del Tribunale Supremo Militare; Ter. Gen. Capo Umberto Borsari, Procuratore Generale del Tribunale Supremo Militare; Gen. di C. d'A. Alberto Mannerini, Comandante Generale Arma Carabinieri; Gen. di C. d'A. Raffaele Pelligra, Comandante Generale Guardia di Finanza; Gen. di C. d'A. Arturo Scattini, Comandante del Comiliter di Roma; S.E. Rev.ma Monsignor Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare.
Ore 10,30 - Sono ricevuti dal Presidente della Repubblica gli ambasciatori in sede e precisamente:
Dr. Vittorio Zoppi, Dr. Umberto Grazzi, Barone Dr. Michele Scammacca del Murgo, Dr. Francesco Giorgi Mameli, Dr. Confalonieri.
Ore 10,35 - E' ricevuto il generale Prefetto Giovanni d'Antoni, Capo della Polizia.
Ore 10,40 - Sono ricevuti i rappresentanti degli Enti Culturali e precisamente: Prof. Armando Foschini, Presidente dell'Accademia di S. Luca; Prof. Giuseppe Cardinali, Rettore dell'Università di Roma; Prof. Lanfranco Maroi, Presidente dell'Istituto Centrale di Statistica.
Sono assenti giustificati il Prof. Guido Castelnuovo, Presidente dell'Accademia dei Lincei ed il Prof. Gustavo Colonnetti, Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. Il Prof. Castelnuovo è rappresentato dal Prof. Cardinali, Rettore della Università di Roma.
Ore 10,50 - Presentano i loro auguri al Presidente della Repubblica i Presidenti dei Consigli Superiori e precisamente: Prof. Luigi Greco, dei Lavori Pubblici; On. Avv. Alberto Giovannini, del Commercio Interno; On. Dr. Francesco Chieffi, Miniere; Dr. Francesco Manzitti, Marina Mercantile; Prof. Algeri Marino, Telecomunicazioni.
E' assente giustificato il Prof. Vincenzo Arangio Ruiz, Vice Presidente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Ore 11,00 - Sono ricevuti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e precisamente:
On. Giuseppe Di Vittorio, Segretario generale della CGIL; On. Giulio Pastore, Segretario generale dalla CISL; Dr. Italo Viglionesi, Segretario della UIL; Avv. Giammaria Solari, Presidente Confederazione Generale del Commercio; Avv. Stefano Siglienti, Presidente Associazione Bancaria Italiana; On. Dr. Paolo Bonomi, Presidente Confederazione Italiana Coltivatori Diretti; Ing. Stefano Brun, Presidente Unione Italiana delle Camera di Commercio, Industria e Agricoltura.
Sono assenti giustificati l'avv. Marino Rodinò di Miglione, Presidente della Confederazione Italiana Agricoltori, sostituito dall'Avv. Cirillo, e il Dr. Angelo Costa, Presidente della Confederazione Generale dell'Industria, sostituito dal Dr. Segre.
Ore 11,10 - E' ricevuto il Sindaco di Roma con la Giunta Comunale.
Ore 11,20 - E' ricevuto il Dott. Menichella, Governatore della Banca d'Italia.
Ore 11,30 - E' ricevuto il Dottor Antonucci, Prefetto di Roma.
Ore 11,40 - E' ricevuto l'On. Avv. Emanuele Finocchiaro Aprile, Presidente della Deputazione Provinciale con i componenti la Deputazione stessa.
Sono anche presenti vari giornalisti, fotografi, la INCOM. Vengono ripresi gli incontri del Presidente della Repubblica con i membri del Parlamento, con i membri dei Governo, con le alte autorità militari, con il Sindaco e la Giunta.
(segue 22 dicembre 1951)
Il Decano del Corpo diplomatico, Monsignor Borgoncini Duca, Nunzio Apostolico, ha espresso il desiderio delle rappresentanze diplomatiche accreditate presso la Repubblica Italiana di porgere gli auguri per il nuovo anno al Capo dello Stato.
Ore 12,20 - Le macchine delle rappresentanze diplomatiche accedono al Palazzo del Quirinale dall'ingresso principale e sostano dinanzi all'atrio dell'Ufficio del Consigliere Militare. La guardia al Palazzo è schierata con bandiera nel cortile principale e all'arrivo della prima Missione rende gli onori militari e rimane quindi nella posizione di attenti durante l'arrivo di tutte le missioni.
Le missioni salgono dallo scalone d'onore, ove sono disposti alternativamente corazzieri e staffieri (livrea di gala) e all'ingresso del salone dei Corazzieri sono prima ricevute e poi accompagnate da funzionari del Cerimoniale del Ministero degli Affari Esteri e dagli Ufficiali del Segretariato Generale della Presidenze della Repubblica lungo la galleria sino alla sala da ballo ove si dispongono per ordine di grado o di anzianità con in testa il rispettivo Ambasciatore o Ministro che prende posto in apposita poltrona.
Gli incaricati d'affari ad interim si dispongono subito dopo i Ministri plenipotenziari.
Ore 12,30 - Il Presidente della Repubblica giunge nel salone da ballo accompagnato dal Segretario generale Consigliere di Stato avv. Carbone, dal Consigliere Militare Generale Marazzani e dal Ministro plenipotenziario dott. Bernardo Mosca.
All'ingresso del Capo dello Stato tutte le missioni si alzano in piedi e il Presidente della Repubblica prende posto nella poltrona centrale, situata lungo uno dei lati corti del salone, avendo alla sua destra il Nunzio Apostolico, Monsignor Borgoncini Duca ed alla sua sinistra l'On. Alcide De Gasperi, Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Esteri. Nello spazio fra le poltrone ove siedono il Presidente della Repubblica e il Nunzio Apostolico, prende posto il Barone Scammacca del Murgo, Capo del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica, mentre nello spazio tra le poltrone ove siedono il Presidente della Repubblica e il Ministro degli Esteri prende posto il Vice Capo del Cerimoniale dottor Cippico. Dietro la poltrona ove siede il Presidente della Repubblica prendono poi posto il Segretario generale Consigliere di Stato avv. Ferdinando Carbone, il Consigliere Militare Generale Marazzani ed il Ministro plenipotenziario dott. Bernardo Mosca.
Quindi il Nunzio Apostolico si alza, ed insieme si alzano tutte le missioni diplomatiche, e pronunzia il seguente indirizzo augurale:
"Monsieur le Président,
j'ail'honneur de présenter à Votre Excellence les souhaits du Corps Diplomatique pour la Noël et le nouvel an.
Comme vous pouvez le constater, le Corps Diplomatique tout entier aujourd'hui, Vous entoure, ce qui est un bon symptome de paix, un heureux présage.
C'est pourquoi je me sens autorisé à souhaiter, au nom de tous, à Vous, Monsieur le Président, et au grand peuple italien, la paix, la paix véritable, la paix qui est la tranquillité de l'ordre, et qui ressort de la bonne volonté des hommes et surtout de la grâce de Dieu.
Las douleurs augmentent les sympathies. Les désastres qui ont frappé les terres d'Italie ont excité parmi tous les peuples une émulation de solidarité et de charité qui a uni les coeurs de tous. Le mond entier a parlé la meme langage, sur le quel il n'y a pas eu de discussions: le langage de la fraternité. Puisse le peuple italien, sous la sage direction de Votre Excellence, sa relever comme d'habitude au plus tôt, selon son style, de cette épreuve."
Il Presidente della Repubblica, che ha ascoltato in piedi l'indirizzo di saluto del Nunzio Apostolico, così risponde:
"Signor Nunzio
anch'io ascrivo a lieto auspicio di un nuovo anno, inteso ad opere di pace, il vedere radunato, in questo scambio di voti, il Corpo Diplomatico accreditato presso la Repubblica Italiana.
Mi è in tale modo data la felice opportunità di esprimere ad ognuno di Voi, signori ambasciatori, signori ministri e signori incaricati di affari, la mia riconoscenza, che, son certo, è quella del popolo italiano, nel quale la parola di Vostra Eccellenza Reverendissima non mancherà di suscitare commossa eco, per la testimonianza dell'universale partecipazione alla sciagura recentemente abbattutasi sull'Italia ed al fervore di solidarietà con cui è ovunque seguita e confortata la più intensa opera di ricostruzione alla quale il nostro laborioso e pacifico paese si è accinto.
La ringrazio, Monsignore, per il Suo tanto amabile indirizzo e, insieme al mio più cordiale saluto, ricambio i migliori auguri di natale e di capo d'anno a Lei e al Corpo Diplomatico, nella persona di ognuno dei suoi componenti. Tutti vorranno, come Li prego, rendersi di tali sentimenti interpreti anche verso i Capi degli Stati che degnamente qui rappresentano ed ai quali confido giungerà particolarmente accetto l'augurio che di vero cuore formulo: che l'anno nuovo sia per essi e per l'umanità intera fecondo di pacifico avanzamento!"
Quindi il Capo dello Stato si avvicina a Monsignor Borgoncini Duca, gli stringe cordialmente la mano e prosegue poi salutando i capi missione e i componenti le singole missioni secondo l'ordine delle precedenze. Dopo di che il Presidente della Repubblica invita gli ospiti a passare nella sala adiacente (salone degli specchi) ove viene offerto un vermouth.
Il Capo dello Stato s'intrattiene cordialmente per oltre mezz'ora con i componenti le missioni, e quindi dopo aver ancora ringraziato il Decano del Corpo Diplomatico Monsignor Borgoncini Duca per le gentili espressioni augurali, riceve il saluto e l'omaggio delle personalità presenti e lascia poi il salone degli specchi per fare ritorno, accompagnato dal Segretario generale Consigliere di Stato Carbone, dal Generale Marazzani e dal Ministro Mosca, alla Palazzina.
Oro 13,15 - Le rappresentanze diplomatiche, percorrendo lo stesso itinerario dell'arrivo, lasciano il Palazzo del Quirinale, accompagnate da funzionari del Cerimoniale del Ministero degli Affari Esteri e dagli Ufficiali del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica.
Ore 16,50 - Il Presidente della Repubblica lascia il Palazzo del Quirinale in un'automobile Fiat 2800, accompagnato dal Segretario generale Consigliere di Stato Carbone e dal Consigliere Militare Generale Marazzani. La macchina presidenziale, che è scortata da Carabinieri Guardie in motocicletta, è preceduta da due automobili di servizio nella prima delle quali si trova l'Ispettore Generale di P.S. Dott. Chiaramonte e nella seconda il dott. Piccolomini e il Consigliere Militare aggiunto di servizio. Segue una quarta macchina in cui prendono posto il Ministro plenipotenziario Dr. Bernardo Mosca e il dott. d'Aroma.
Ore 17,00 - Il Presidente della Repubblica giunge in Piazza Montecitorio e senza scendere dall'auto, che prosegue isolata e lentamente, passa in rassegna la Compagnia d'onore con bandiera e musica schierata sul lato sinistro dell'ingresso principale.
Sul portone sono a ricevere il Capo dello Stato i vice Presidenti onorevoli Chiostergi, Leone e il Questore della Camera onorevole Schiratti, il Segretario generale Prof. Giuganino.
Dopo aver ricevuto il saluto e l'omaggio delle predette personalità, il Presidente della Repubblica, con il seguito, accede, dallo scalone di sinistra al piano superiore e giunge nella sala gialla dove sono ad attenderlo il Presidente della Camera Onorevole Gronchi con i componenti l'Ufficio di Presidenza e i Presidenti dei gruppi parlamentari.
L'On. Gronchi rivolge al Presidente della Repubblica il seguente indirizzo di saluto:
"Signor Presidente,
In questo anno il Parlamento ha adempiuto non soltanto un lavoro estremamente importante per i vari provvedimenti che la vita economica, sociale a politica del Paese ha richiesto, ma ha anche adempiuto un compito che noi abbiamo ritenuto rispondere al nostro dovere e alla nostra lealtà costituzionale: le alte leggi di coronamento costituzionale, cioè l'ordinamento regionale e il referendum sono state da noi approvate.
Ma anche le altre leggi di carattere costituzionale sono ormai in tale stato di avanzamento da ritenere che la legislatura non terminerà senza che questo nostro dovere sia compiuto dall'uno e dall'altro ramo.
Con ciò noi riteniamo, Signor Presidente, di aver collaborato nel miglior modo a che questa nostra giovane democrazia risponda al suo dovere per rafforzare nel Paese il costume e la coscienza democratica che all'interno e all'estero è per noi la più sicura garanzia di prosperità e di pace."
L'On. Gronchi conclude rinnovando al Capo dello Stato i più fervidi auguri della Camera.
Il Presidente Einaudi, nel ringraziare per gli auguri, si congratula anzitutto con la Camera per l'attività svolta nel settore legislativo, sottolineando l'importanza dei provvedimenti approvati per l'attuazione della Carta Costituzionale. Egli rileva, poi, la pienezza della solidarietà dimostrata da tutte le classi e da tutte le regioni in occasione della sciagura che ha colpito il Paese: uniti veramente tutti quanti dal nord al sud.
"Molte provvidenze sono necessarie - prosegue il Presidente della Repubblica - per sanare le conseguenze delle alluvioni, e certamente la provvidenza più grande è quella costituita dalle leggi adottate così sollecitamente dal Parlamento.
Bisogna proseguire su questa strada con fervore e con continuità. Sono perfettamente convinto che il Parlamento continuerà anche in questo campo la sua opera feconda per l'amore di questa nostra terra, alla quale siamo tutti così intensamente legati.
Il Capo dello Stato s'intrattiene poi cordialmente con i parlamentari presenti.
Ore 17,30 - Il Presidente della Repubblica, dopo essere stato ossequiato da tutte le autorità presenti, viene accompagnato fino all'atrio di Montecitorio dalle stesse persone che Lo hanno ricevuto all'arrivo e lascia poi la Camera dai Deputati per recarsi a Palazzo Madama.
Ore 17,40 - L'auto presidenziale giunge in Piazza Madama e il capo dello Stato, senza scendere dalla macchina, che procede isolata e lentamente, passa in rassegna la compagnia d'onore con bandiera e musica schierata sul lato sinistro dell'ingresso principale di Palazzo Madama.
Sulla porta d'ingresso sono a ricevere il Capo dello Stato il Vice Presidente Senatore Bertone e il Questore Senatore Priolo. Il Presidente della Repubblica accompagnato dalle predette personalità, sale con l'ascensore al piano del Gabinetto Presidenziale dove sono ad attenderLo i componenti l'Ufficio di Presidenza e i Presidenti dei gruppi parlamentari.
Non appena il Capo dello Stato fa il Suo ingresso nel Gabinetto del Presidente del Senato, l'Onorevole Alberti, Vice Presidente del Senato, Gli rivolge il seguente indirizzo di saluto e di augurio:
"Il Senato della Repubblica è particolarmente sensibile a questo atto di omaggio che Ella, Signor Presidente, ha voluto ripetere quest'anno e, nel ringraziarLa profondamente, Le rinnovo l'augurio più devoto e più ardente.
Il Senato ha coscienza di avere, anche nel 1951, cooperato con intenso e diligente lavoro alla faticosa costruzione della pace e di avere continuato nell'attuazione e nel perfezionamento degli istituti democratici consacrati dalla Costituzione. Esso sa che nell'anno che sta per aprirsi l'opera sua dovrà essere altrettanto meditata ed intensa e già si è preparato nello spirito, come si prepara nei fatti, nell'arduo suo compito. I suoi lavori si chiudono quest'anno con un atto di alta e fraterna solidarietà: la votazione dai provvedimenti per i flagellati dalla catastrofe delle alluvioni.
Ella, Signor Presidente, con la Sua presenza, con la Sua parola, con provvidenze concrete ha voluto dar conforto a quegli infelici: mai gli italiani si sono sentiti così vicini a Lei come nell'ora tremenda e - sul Suo altissimo esempio - hanno mirabilmente gareggiato in assistenza e aiuti.
Il Senato sente di tenere degnamente il suo posto in questa magnanima concordia di sentimenti e di opere; e sotto l'auspicio di questa concordia e con l'austera coscienza dei doveri che lo attendono, il Senato Le ripete, Signor Presidente, il suo fervido ringraziamento ed il suo reverente saluto.
Il Presidente della Repubblica così risponde:
"Gli ultimi avvenimenti, così dolorosi al cuore di ogni italiano, hanno riconfermato la solidarietà di tutte le classi e di tutte le regioni d'Italia. Noi ci siamo sentiti uniti dalla Calabria alla Sicilia, alla Sardegna, al Piemonte, alla Lombardia. Le disgrazie che sono accadute in queste diverse regioni hanno avuto un comportamento diverso in quanto che minori per estensione nelle regioni meridionali e nelle isole, maggiori per estensione nella alta Italia e particolarmente nel Polesine, sono cadute su ambienti diversi: nell'Italia meridionale su un ambiente che, bisogna riconoscere, è più povero e richiede provvidenze maggiori. La provvidenza più grande è di quelle leggi che sono state votate così sollecitamente dai due rami del Parlamento e che contribuiranno sicuramente alla redenzione di tutte queste regioni. L'opera così bene intrapresa dovrà essere continuata con fervore e continuità. E' la continuità che soprattutto si richiede; cioè la continuità produrrà risultati che potrebbero da un economista essere considerati come ad un interesse composto crescente, perché quello che spenderemo il primo anno si sarà rispeso di nuovo per il rimboschimento e la ricostruzione della terra, nel secondo e poi nel terzo. Ad ogni anno quindi la medesima spesa darà dei frutti i quali saranno maggiori. Mi auguro che il Senato possa contribuire, continuare a contribuire a questo lavoro che è quello della vera salvezza del nostro Paese, della terra del nostro Paese, in cui viviamo e che amiamo intensamente".
Il Presidente della Repubblica s'intrattiene poi cordialmente con i parlamentari presenti.
Ore 18,10 - Il Capo dello Stato, ricevuto il saluto e l'omaggio delle personalità presenti, lascia Palazzo Madama per fare ritorno al Palazzo del Quirinale.