Il Diario storico
Il 9 giugno 1949 l'Accademia Nazionale dei Lincei ha tenuto nella propria sede di Palazzo Corsini la solenne adunanza di chiusura dell'anno accademico.
Il Presidente della Repubblica, confermando all'illustre Sodalizio la Sua costante sollecitudine, ha di buon grado accolto l'invito della Presidenza di onorare l'adunanza con la Sua presenza e procedere personalmente alla consegna dei Premi Annuali, da Lui stesso istituiti.
Alle 16.30 precise il Presidente lascia la Palazzina, prendendo posto su una Fiat 2800, accompagnato dal Ministro della Pubblica Istruzione On. Gonella, che era giunto poco prima a rilevarlo, dal Segretario generale Avv. Carbone, dal Consigliere Militare Gen. Marazzani.
L'autovettura presidenziale si muove preceduta da due macchine di servizio su cui trovano posto rispettivamente il Ten. Col. Gastone Valentini col Dr. Piccolomini e l'Ispettore Generale di P.S. Dr. Chiaramonte. Chiude il breve corteo altra macchina avente a bordo il Ministro Mosca, il Prefetto Varino, il Cons. Picella e il Capo dell'Ufficio Stampa, Dr. Suttina.
La sede dell'Accademia è raggiunta alle ore 16.40.
Il Capo dello Stato, ricevuto ai piedi dello scalone d'onore dal Presidente dell'Istituto, Prof. Guido Castelnuovo e dal Prof. Cardinali Rettore dell'Università di Roma, si porta al primo piano, dove riceve l'omaggio dei rappresentanti della Camera dei deputati, Vice Presidente On. Martino; del Senato, Vice Presidente On. Aldisio; del Ministro degli Affari Esteri, Sforza e del Consiglio di Presidenza dell'Accademia.
All'atto dell'ingresso nel grande salone della biblioteca corsiniana, il Presidente della Repubblica è salutato da unanime, caloroso applauso. Egli prende posto al centro della prima fila di poltrone, avendo a destra nell'ordine: S.A.S. il Principe Ludovico Chigi Albani della Rovere, Gr. Maestro del S.M. Ordine di Malta, l'On. Martino e il Ministro della Pubblica Istruzione ed a sinistra: l'On. Aldisio, il Ministro Sforza, il Primo Presidente della Suprema Corte di cassazione, Ferrara.
Sono anche presenti: il Procuratore Generale della Corte di cassazione, il Presidente della Corte dal Conti, l'Avvocato Generale dallo Stato, il Consigliere di Stato Avvocato Ferdinando Carbone, Segretario generale della Presidenza della Repubblica, il Generale Marazzani e il Prefetto di Roma e altre Autorità.
Alcuni minuti prima era giunta, accolta dalle consorti del Presidente dell'Accademia e del Ministro della Pubblica Istruzione, la Signora Einaudi accompagnata dal Segretario Privato del Presidente Dr. d'Aroma e dalla Sig.ra Marazzani. La Signora prende posto nell'aula dell'adunanza in apposito settore di destra, avendo a fianco la Signora Castelnuovo, a destra, e, a sinistra la Signora Gonella e la Signora Marazzani.
Indi il Prof. Castelnuovo, dopo aver reso al Presidente il saluto ed il ringraziamento dell'Accademia, svolge una densa relazione sulla attività sociale dell'anno, con accenno ai confortanti risultati raggiunti ed al molto più che ci si proporrebbe di fare - specie per mantenere ed intensificare i contatti col mondo scientifico internazionale - se la grave deficienza dei mezzi non intervenisse a limitare essenzialmente il programma di attività dell'Accademia.
L'oratore passa poi a riferire circa l'attribuzione per l'anno 1949 dei quattro Premi Nazionali istituiti dal Presidente della Repubblica che, a seguito delle decisioni delle apposite Commissioni giudicatrici vengono assegnati:
a) - per la classe delle scienze fisiche matematiche e naturali al Prof. Oliviero Mario OLIVO dell'Università di Bologna, per importanti ed originali ricerche nel campo dei fenomeni bioelettrici sui quali si fonda l'elettrocardiogramma;
b) - per la fisica a Giuseppe P.S. OCCHIALINI, professore dell'Università di Bruxelles, per le sue scoperte nel campo della fisica nucleare, con particolare riguardo alla scoperta del mesone pesante;
c) - per la classe delle scienze morali, storiche e filologiche, al Prof. Rodolfo MONDOLFO, docente nell'Università Argentina di Tucuman, per i suoi studi originali sulla civiltà antica;
d) - per l'archeologia, al Prof. Carlo ANTI, ordinario dell'Università di Padova, per la sua opera sui teatri greci arcaici da Minosse a Pericle.
Il Prof. MONDOLFO è assente perché all'estero in viaggio di studio.
In sua vece riceverà il premio il fratello che è presente in aula.
I suddetti, chiamati singolarmente dal Cancelliere dell'Accademia, vengono presentati al Presidente della Repubblica, dalle cui mani ricevono i premi di un milione di lire.
Successivamente il Prof. Carlo Arturo Jemolo svolge, fra il più vivo interesse dell'uditorio la sua viva e penetrante relazione sul tema: "Lo scetticismo del mondo moderno nel riguardi del diritto e le sue cause".
Al termine della seduta, i Ministri, i Parlamentari, gli Accademici, si raccolgono intorno al Capo dello Stato in rinnovate, affettuose manifestazioni di omaggio e di riconoscenza.
Dopo essersi intrattenuto affabilmente coi presenti, il Presidente della Repubblica fa ritorno al Quirinale, salutato come all'arrivo.
Subito dopo anche la Signora Einaudi lascia Palazzo Corsini fatta segno a manifestazioni di deferente simpatia.