Messaggio del Presidente Napolitano per il 64° anniversario della strage di Marzabotto
Comunicato
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione del 64° anniversario della strage di Marzabotto, ha inviato al Sindaco della città Edoardo Masetti, un messaggio di apprezzamento per "aver voluto associare al solenne ricordo della strage di Monte Sole la celebrazione del 60° anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica italiana. È giusto che, nel rinnovare il ricordo di coloro che furono vittime incolpevoli della follia nazifascista e la memoria degli orrori di quel tempo, si voglia esaltare il valore per tutti noi, e in particolar modo per le giovani generazioni, delle istituzioni democratiche, che rendono inimmaginabile il ritorno delle ideologie che furono responsabili di tante stragi. Ricordiamo con commozione coloro che, combattendo nelle file della Resistenza, diedero la vita per restituire all'Italia il bene supremo della libertà e della dignità nazionale. A loro si deve se il popolo italiano poté dar vita all'Assemblea Costituente, che in piena autonomia, e grazie alla convergenza di forze politiche diverse unite nell'amore per la democrazia, disegnò la nostra Carta fondamentale. In essa sono enunciati i principi fondamentali a cui devono continuare ad ispirarsi le istituzioni repubblicane".
Roma, 5 ottobre 2008
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Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione del 64° anniversario della strage di Marzabotto, ha inviato al Sindaco della città Edoardo Masetti, un messaggio di apprezzamento per "aver voluto associare al solenne ricordo della strage di Monte Sole la celebrazione del 60° anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica italiana. È giusto che, nel rinnovare il ricordo di coloro che furono vittime incolpevoli della follia nazifascista e la memoria degli orrori di quel tempo, si voglia esaltare il valore per tutti noi, e in particolar modo per le giovani generazioni, delle istituzioni democratiche, che rendono inimmaginabile il ritorno delle ideologie che furono responsabili di tante stragi. Ricordiamo con commozione coloro che, combattendo nelle file della Resistenza, diedero la vita per restituire all'Italia il bene supremo della libertà e della dignità nazionale. A loro si deve se il popolo italiano poté dar vita all'Assemblea Costituente, che in piena autonomia, e grazie alla convergenza di forze politiche diverse unite nell'amore per la democrazia, disegnò la nostra Carta fondamentale. In essa sono enunciati i principi fondamentali a cui devono continuare ad ispirarsi le istituzioni repubblicane".
Roma, 5 ottobre 2008