Gli auguri del Presidente Napolitano per i 90 anni di Eugenio Scalfari
Comunicato
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato ad Eugenio Scalfari, in occasione del suo novantesimo compleanno, la seguente lettera:
"Caro Eugenio,
il mio è innanzitutto l'augurio affettuoso di un coetaneo (ti seguo a ruota nella corsa degli anni). Beneficiamo entrambi di uno straordinario spostarsi in avanti delle frontiere della vita: ben sapendo in pari tempo (come insegna il "Soliloquio" di Croce) di non poter farci cogliere "in ozio stupido". E infatti tu sei l'esempio di una laboriosità persistente e molteplice: l'irrinunciabile esercizio del tuo magistero giornalistico, e un'attività di scrittore che ha scavalcato i confini di tutte le classificazioni di genere.Non occorre che ti auguri di continuare perché sei già ben determinato a farlo. E penso che così continuerà anche a irrobustirsi il filo che ci lega. Posso dire che ci ritroviamo oggi non solo coetanei ma, sempre di più, consentanei? In effetti, i punti di contatto tra le nostre storie, pur così diverse negli anni in cui ci formammo e facemmo le nostre rispettive scelte di fondo, non sono mai mancati, ma in tempi recenti essi sono sfociati in un vero e proprio comune sentire rispetto al travaglio spesso angoscioso del nostro paese, nella consapevolezza di quel coraggio della realtà e di quel dovere dell'equilibrio cui non possiamo sottrarci. E nel ricordo dei migliori che ci hanno dato forti esempi e ai quali siamo stati vicini".
Roma, 7 aprile 2014
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Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato ad Eugenio Scalfari, in occasione del suo novantesimo compleanno, la seguente lettera:
"Caro Eugenio,
il mio è innanzitutto l'augurio affettuoso di un coetaneo (ti seguo a ruota nella corsa degli anni). Beneficiamo entrambi di uno straordinario spostarsi in avanti delle frontiere della vita: ben sapendo in pari tempo (come insegna il "Soliloquio" di Croce) di non poter farci cogliere "in ozio stupido". E infatti tu sei l'esempio di una laboriosità persistente e molteplice: l'irrinunciabile esercizio del tuo magistero giornalistico, e un'attività di scrittore che ha scavalcato i confini di tutte le classificazioni di genere.Non occorre che ti auguri di continuare perché sei già ben determinato a farlo. E penso che così continuerà anche a irrobustirsi il filo che ci lega. Posso dire che ci ritroviamo oggi non solo coetanei ma, sempre di più, consentanei? In effetti, i punti di contatto tra le nostre storie, pur così diverse negli anni in cui ci formammo e facemmo le nostre rispettive scelte di fondo, non sono mai mancati, ma in tempi recenti essi sono sfociati in un vero e proprio comune sentire rispetto al travaglio spesso angoscioso del nostro paese, nella consapevolezza di quel coraggio della realtà e di quel dovere dell'equilibrio cui non possiamo sottrarci. E nel ricordo dei migliori che ci hanno dato forti esempi e ai quali siamo stati vicini".
Roma, 7 aprile 2014