Dichiarazione del Presidente Ciampi in occasione del 7 gennaio, festa del tricolore
Comunicato
L'Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica rende
noto il testo della dichiarazione del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio
Ciampi, in occasione del 7 gennaio, festa del tricolore:
Oggi, 7 gennaio, è la Giornata Nazionale della Bandiera
Duecentosei anni fa il Congresso della Repubblica
Cispadana scelse il primo tricolore verde, bianco e rosso quale simbolo delle
libertà civili e della speranza di indipendenza, di fratellanza tra cittadini
dalle storie e vicissitudini diverse.
Una generazione di uomini coraggiosi, amanti della storia
e della cultura, della nostra terra e delle sue tradizioni seppe far diventare
realtà quel sogno, nel Risorgimento nazionale.
Subito dopo l'ultima guerra, il 7 gennaio del 1947, a
Reggio Emilia, Luigi Salvatorelli pronunciò queste parole davanti al Capo dello
Stato Enrico De Nicola: "Il nostro popolo è un popolo giovane, che ha
dinnanzi a sé l'avvenire. Il tricolore non è abbassato. Esso simboleggia la
persistente ragion d'essere dell'Italia una in un mondo rinnovellato; esso ci
addita la via per la salvezza della Patria. Nell'unità d'Italia è il segreto
del nostro avvenire".
L'Italia, nazione dal cuore antico, nel tricolore si
riconosce e da esso attinge entusiasmo e vigore giovanile. Essere stretti da un
sola bandiera - ce lo dice Goffredo Mameli - vuol dire condividere "una
speme", la stessa speranza.
E' con speranza e con fiducia che guardiamo all'anno
appena iniziato. Operiamo con impegno in tutti i campi della vita civile,
dall'economia alla cultura. L'Italia può fare di più e meglio nell'accrescere
il proprio sviluppo e nel diffonderlo nelle varie regioni, nel mondo.
E' lo stesso sentimento che avvertiamo in noi quando
vediamo alzarsi il tricolore nelle gare sportive internazionali, allorché gli
atleti italiani hanno saputo affermarsi. Premio le nostre ragazze e i nostri
ragazzi per l'esempio di impegno, di disciplina e di vitalità che danno a tutti
noi. Quello che oggi sentiamo come dovere prioritario è di sostenere il ritorno
a una vita normale di tutte le comunità - dal Molise alla Sicilia alle Isole
Eolie - che negli ultimi tempi hanno subito o subiscono la violenza della
natura. Tutti gli italiani sono vicini ai loro concittadini di queste comunità,
li continueremo ad aiutare. Non faremo mancare loro solidarietà concreta.
Amiamo la nostra terra anche quando è difficile e aspra.
Vogliamo continuare a viverla, vogliamo conoscerla sempre meglio, lavorarla,
cercando con la nostra opera di mantenere quelle caratteristiche che la natura
le ha dato e che la fanno unica al mondo.
Roma, 7 gennaio 2003