Dichiarazioni del Presidente Ciampi in occasione dell'incontro con l'amm. Guarnieri per la Festa della Marina
Incontro del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con l'amm. Sq. Umberto Guarnieri, Capo di Stato Maggiore della Marina e con una rappresentanza della Forza Armata in occasione della Festa della Marina Militare - Stralcio
Essere nato a Livorno, essere vissuto a Livorno, significa avere nel cuore l'Accademia Navale.
L'Accademia Navale è riuscita a entrare nell'animo dei livornesi: un "corpo scelto" che entra nell'animo di una città. Una città popolare, che ama essere popolare, anche nel modo con cui parla.
Mentre parlava l'Ammiraglio Guarnieri, io vedevo scorrere nella memoria fatti antichi. Ricordo, bambino, di aver visto il varo dei maggiori incrociatori che, poi, purtroppo, durante la Guerra Mondiale, ebbero drammatiche vicende, dalla "Trento" al "Pola". Mi viene in mente "Capo Matapan'', mi viene in mente tutta quella che è stata la storia gloriosa della nostra Marina fino, anche, all'ultimo episodio, quello terribile, dopo l'8 settembre, come vivemmo il dramma del "Roma", affondato uscendo da La Maddalena.
Quindi, tutte cose che sono fortemente impresse nel mio animo.
Con questi sentimenti oggi sono qua con voi, con voi celebro la Festa della Marina e con voi e quindi con tutti i marinai d'Italia.
So quanto oggi la Marina è presente, quanto è efficiente soprattutto quanto è ancora capace di rappresentare il meglio della Nazione. È una realtà che io sento vera.
Con questi sentimenti vi ringrazio per quello che oggi la Marina sta facendo. So appunto di quello che state facendo nell'Adriatico, so di quello che sta facendo la "San Marco" a terra, a Valona; so quello che si chiederà ancora da voi nei prossimi anni, in quello che deve essere sempre più un approccio europeo ai problemi della sicurezza.
Preparatevi a questo. Questo io vi raccomando, raccomando a tutte le Forze Armate: ragionare in chiave europea. La sicurezza è un fatto ormai europeo. L'Europa ha il dovere di essere la responsabile della sicurezza nel proprio continente.
Il Mediterraneo è tornato ad essere zona centrale del mondo, sotto ogni profilo: di affari, di confronto di civiltà, di confronto di popolazioni e, allora, l'importanza di chi ha la custodia del Mediterraneo.
Auguri vivissimi, gli auguri vanno soprattutto ai giovani, ai giovani della "Morosini" ai giovani dell'Accademia Navale, a tutti i giovani marinai che ancora dimostrano l'affetto per la Marina, perché so che è l'Arma nella quale vi è ancora maggiore spontaneo afflusso di domande per fare anche il servizio normale, di volontariato, il servizio di leva. Quindi, significa che la Marina è ancora sentita dalla Nazione come qualcosa di nostro, di italiano.
Grazie e auguri a tutti.
Palazzo del Quirinale, 10 giugno 1999
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Essere nato a Livorno, essere vissuto a Livorno, significa avere nel cuore l'Accademia Navale.
L'Accademia Navale è riuscita a entrare nell'animo dei livornesi: un "corpo scelto" che entra nell'animo di una città. Una città popolare, che ama essere popolare, anche nel modo con cui parla.
Mentre parlava l'Ammiraglio Guarnieri, io vedevo scorrere nella memoria fatti antichi. Ricordo, bambino, di aver visto il varo dei maggiori incrociatori che, poi, purtroppo, durante la Guerra Mondiale, ebbero drammatiche vicende, dalla "Trento" al "Pola". Mi viene in mente "Capo Matapan'', mi viene in mente tutta quella che è stata la storia gloriosa della nostra Marina fino, anche, all'ultimo episodio, quello terribile, dopo l'8 settembre, come vivemmo il dramma del "Roma", affondato uscendo da La Maddalena.
Quindi, tutte cose che sono fortemente impresse nel mio animo.
Con questi sentimenti oggi sono qua con voi, con voi celebro la Festa della Marina e con voi e quindi con tutti i marinai d'Italia.
So quanto oggi la Marina è presente, quanto è efficiente soprattutto quanto è ancora capace di rappresentare il meglio della Nazione. È una realtà che io sento vera.
Con questi sentimenti vi ringrazio per quello che oggi la Marina sta facendo. So appunto di quello che state facendo nell'Adriatico, so di quello che sta facendo la "San Marco" a terra, a Valona; so quello che si chiederà ancora da voi nei prossimi anni, in quello che deve essere sempre più un approccio europeo ai problemi della sicurezza.
Preparatevi a questo. Questo io vi raccomando, raccomando a tutte le Forze Armate: ragionare in chiave europea. La sicurezza è un fatto ormai europeo. L'Europa ha il dovere di essere la responsabile della sicurezza nel proprio continente.
Il Mediterraneo è tornato ad essere zona centrale del mondo, sotto ogni profilo: di affari, di confronto di civiltà, di confronto di popolazioni e, allora, l'importanza di chi ha la custodia del Mediterraneo.
Auguri vivissimi, gli auguri vanno soprattutto ai giovani, ai giovani della "Morosini" ai giovani dell'Accademia Navale, a tutti i giovani marinai che ancora dimostrano l'affetto per la Marina, perché so che è l'Arma nella quale vi è ancora maggiore spontaneo afflusso di domande per fare anche il servizio normale, di volontariato, il servizio di leva. Quindi, significa che la Marina è ancora sentita dalla Nazione come qualcosa di nostro, di italiano.
Grazie e auguri a tutti.
Palazzo del Quirinale, 10 giugno 1999