Saluto del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in occasione della visita al Contingente italiano in Kosovo
Sono con Voi, a Pec, in questa vigilia di Natale, perché assolvete un compito estremamente delicato, ma sono anche con Voi perché attraverso il contingente italiano più numeroso all'estero mi rivolgo a tutti i militari italiani - soldati. carabinieri, marinai e avieri - che operano nel mondo al servizio della pace e per la sicurezza di popolazioni inermi.
Dall'Europa al Medio Oriente, dall'Africa all'Asia, svolgete la Vostra missione con entusiasmo, professionalità ed umanità: fornite una splendida immagine dell'Italia ed anticipate la figura del soldato del XXI secolo impegnato nelle operazioni per il mantenimento della pace e della legalità internazionale.
E' la quarta volta che vengo nei Balcani per incontrare i militari italiani che operano in queste terre che erano dilaniate da drammatici conflitti prima della Vostra presenza.
Il successo della vostra missione è essenziale per l'Italia, per l'Europa, per il mondo: dai Balcani attendiamo stabilità, collaborazione e, soprattutto, normalità, ritorno alla piena normalità.
Il consolidamento della pace e del dialogo può essere raggiunto solo attraverso un impegno quotidiano sul terreno, attraverso la convivenza e la riconciliazione tra etnie differenti, la protezione e il restauro dei luoghi di culto, la promozione e la salvaguardia dei diritti dell'uomo.
Vorrei ricordare i principali risultati ottenuti affinché ciascuno di Voi sia consapevole del proprio personale contributo nell'espletamento delle mansioni affidate.
In Kosovo, le elezioni di novembre, pacifiche, democratiche e multietniche, aprono la strada alla formazione di istituzioni locali di autogoverno che ci auguriamo divengano al più presto effettive. La Vostra presenza ha reso possibili quelle elezioni e rende possibile oggi l'assunzione di responsabilità da parte delle nuove amministrazioni del Kosovo, che ci auguriamo che avvengano, sia pure con gradualità, ma con rapidità. Quella rapidità che finora è mancata.
Sotto il Vostro sguardo vigile, la Bosnia Erzegovina compie progressi sulla strada della normalizzazione.
In Macedonia procede, non senza fatica, e grazie all'intervento determinante che avete compiuto la scorsa estate, l'attuazione degli accordi di convivenza multietnica.
In Albania, la presenza della NATO, con i contingenti italiani in prima fila, ha fornito garanzie al processo di stabilizzazione.
Nei Balcani, la Comunità internazionale opera compatta attraverso uno sforzo solidale. Lo dimostrano i reparti spagnoli, argentini - e qui invio un particolare saluto ai commilitoni argentini, guardando con preoccupazione, ma al tempo stesso con speranza e fiducia, agli eventi della loro patria - e portoghesi inquadrati, fianco a fianco con i nostri, nella Brigata Multinazionale Ovest; lo confermano i gendarmi francesi ed estoni che fanno parte dell'Unità Multinazionale Specializzata cui danno vita i carabinieri. A tutti vanno il nostro pensiero ed il nostro ringraziamento.
Nei Balcani si comprende, forse più che altrove, che l'unità europea costituisce un esempio, un modello di riconciliazione storica, di avanzamento comune di paesi, un tempo non lontano nemici, un progetto per il futuro.
Nei Balcani si fa anche le ossa la capacità europea di gestione delle crisi.
Accanto a Voi rivolgo un saluto grato ai rappresentanti delle Organizzazioni Non governative ed umanitarie che operano, in circostanze difficili, con abnegazione ed altruismo, per portare sollievo alle popolazioni civili e dare una prospettiva concreta alla ricostruzione.
Ufficiali, Sottufficiali, Soldati,
l'Italia è orgogliosa dei suoi 10.000 uomini e donne delle quattro Forze Armate che operano con autentica dedizione in tanti Paesi. Svolgete in maniera straordinaria il Vostro gravoso compito.
Siete anche in prima fila nella lotta contro il terrorismo e, fra pochi giorni, nel mantenimento della sicurezza in Afghanistan. L'impegno aggiuntivo contro il terrorismo non diminuisce, e non diminuirà, la presenza italiana nei Balcani.
So quali sentimenti si provino quando si devono trascorrere queste festività lontano dai propri cari. Questo aumenta ancora di più il mio apprezzamento e la mia partecipazione al Vostro servizio.
Con questi sentimenti Vi porto dall'Italia, dall'Italia tutta, i più affettuosi auguri per il Natale e per il prossimo anno. Lo porto a Voi e con Voi a tutti i militari italiani in missione nel mondo.
Viva l'Italia e Viva le Forze Armate italiane.
Un saluto e un augurio particolarmente affettuoso a tutti i militari di altri Paesi, europei e non europei, accomunati con noi in questa fondamentale opera di pace nei Balcani.
Credete, il dimostrare come i Balcani, che nei decenni sono stati all'origine di tante guerre, di tanti conflitti che hanno coinvolto e l'intera Europa e il mondo, dimostrare come si possa, con la buona volontà, con l'impegno di tutti, con la solidarietà, riuscire a soffocare ogni intendimento conflittuale, riuscire a dimostrare, con la presenza, con l'esempio di umanità e rispetto dei diritti dell'uomo, come i popoli possano convivere per un maggiore benessere di tutti, è un'opera fondamentale.
Ve ne sono a tutti particolarmente grato.